Attualmente senza panchina dopo l'esonero da parte del Crystal Palace, Frank de Boer torna a parlare. Anche e soprattutto dell'Inter, una delle peggiori avventure della sua carriera, conclusasi dopo 10 giornate dall'inizio dello scorso campionato e un ko rimediato contro la Sampdoria.
A 'Ziggo Sport', l'allenatore olandese si sfoga. Chiama in causa le differenze culturali tra il modo di far calcio olandese e quello italiano, ma soprattutto la difficoltà nell'imporsi in uno spogliatoio spaccato e in un ambiente - a suo dire - poco professionale. Un'altra picconata, seppur a distanza, sulla crisi che sta attraversando l'Inter.
"In Italia ho trovato tutto più complicato, dal punto di vista del linguaggio, ma anche calcistico. Di come volevo trasmettere le mie idee - le parole di de Boer - Il nostro modo di pensare mostra delle somiglianze con quello inglese, mentre loro fanno tutto di pancia. Nello spogliatoio c'è un gruppo di 6-8 giocatori e il resto è tagliato fuori".
Prossima partita
"Era tutto un caos. Se volevo attuare un gioco posizionale, poi... Mai vista una cosa del genere. I ragazzini dell'Ajax lavoravano meglio. E poi i gradoni: i giocatori non ne vedevano l'utilità, ma io dicevo che si trattava di una parte essenziale del modo in cui volevamo iniziare a giocare. Hanno desistito molto presto".
De Boer è arrivato all'Inter alla seconda giornata dello scorso campionato: all'esordio, perso per 2-0 in casa del Chievo, in panchina sedeva Roberto Mancini. Voluto espressamente da Erick Thohir dopo aver vinto per 4 volte l'Eredivisie sulla panchina dell'Ajax, ha lasciato Milano a fine ottobre. Con tanto rancore in valigia.