GOALL'era di Cristiano Ronaldo alla Juventus si è malinconicamente chiusa il 27 agosto 2021 quando l'asso portoghese è salito sul suo jet privato, decollando dall'aeroporto di Caselle con destinazione Lisbona in attesa che si concretizzasse il ritorno a Manchester. Ad annunciare l'addio, poche ore prima, era stato il tecnico bianconero Allegri. Il tutto alla vigilia di una gara di campionato.
"Ieri, parlando con Cristiano, mi ha comunicato che non ha intenzione di rimanere alla Juventus ed è per questo che domani non sarà convocato. Stamattina non si è allenato. Cristiano ha fatto una sua scelta. Nella vita le cose passano. Alla Juve sono passati Sivori, Platini, Del Piero, Zidane, Buffon, grandissimi campioni e tantissimi allenatori. È una legge di vita. Rimane la Juve che è la cosa più importante, la base solida per i risultati. È stato tre anni e ha dato il suo apporto, si è messo a disposizione, ora va via e la vita va avanti, come è normale che sia".
Già, tre anni in cui la Juventus non è però riuscita a coronare il sogno di alzare al cielo la Champions League, peggiorando anzi i piazzamenti delle stagioni pre-Cristiano e mancando il decimo Scudetto consecutivo. Uno dei motivi, non l'unico, per cui l'esperienza di Ronaldo in bianconero non può essere promossa a pieni voti.
I numeri personali di CR7, sia chiaro, sono stati da top assoluto anche in Italia: 101 reti in 134 presenze e un titolo di capocannoniere. Qualcosa però nel matrimonio tra Ronaldo e la Juventus non ha funzionato tanto che Cristiano è spesso sembrato più un solista al quale affidarsi per nascondere la polvere sotto al tappeto, piuttosto che il leader di una squadra ambiziosa.
Ma come è stato possibile lo sbarco di uno dei due giocatori più forti al mondo sullo sgangherato pianeta della Serie A? Tutto nasce il 3 aprile 2018, ovvero una delle notti più buie della recente storia bianconera. La Juventus affonda in casa contro il Real Madrid e Cristiano Ronaldo firma uno dei goal più belli della sua carriera con la famosa rovesciata che lascia impietrito Buffon mentre De Sciglio e Barzagli restano a guardare accecati da tanta bellezza. Ai tifosi presenti allo 'Stadium', invece, non rimane che alzarsi in piedi e applaudire il campione che ringrazia commosso e qualche mese dopo si ricorderà di quella standing ovation decidendo di accettare le lusinghe della Signora.
A proporre la pazza idea Ronaldo al presidente Agnelli è Fabio Paratici, allora direttore sportivo della Juventus, come ha raccontato lui stesso qualche tempo dopo a 'Sky Sport'.
"L'idea folle è nata dopo la prima partita qua, quandoCristiano Ronaldoha ricevuto la standing ovation, dopo il goal in rovesciata. Durante la settimana ci siamo sentiti con il suo agente. Ha detto: 'Guarda, lui è rimasto colpito da tutta questa attenzione che ha ricevuto. E' rimasto colpito e vorrebbe venire a giocare alla Juve un giorno'. E io ho detto: va bene, sì, capisco, ci sono tanti sogni, ma pochi si avverano. Poi invece quando ci siamo reincontrati per Cancelo mi ha spiegato bene la situazione che c'era, noi abbiamo recepito l'idea. Io ne ho parlato col presidente in primis, perché giustamente bisognava far quadrare i numeri, che erano la parte più difficile dell'operazione. Lui ha preso tempo qualche ora, poi mi ha detto: 'Guarda, vai avanti, prova a vedere se veramente c'è questa opportunità'. L'opportunità era concreta, un'occasione unica e quando le trattative sono fatte tra due grandi, neanche club, quasi istituzioni come Juve e Real Madrid, e hai la volontà del giocatore, diventa più facile fare business e fare i trasferimenti".
Il pomeriggio del 10 luglio 2018 un aereo privato con a bordo Andrea Agnelli e l'attuale moglie Deniz Akalin decolla da Pisa, destinazione Grecia, meta in cui Cristiano sta trascorrendo le vacanze insieme a Georgina e famiglia. I tifosi seguono live sui social le mosse del presidente bianconero. Poche ore dopo quello che sembrava impossibile diventa realtà. A rendere ufficiale il trasferimento di Ronaldo alla Juventus è il Real Madrid che comunica di aver ceduto il suo campione sottolineando di aver rispettato la volontà espressa dal portoghese.
La Juventus versa 100 milioni di euro nelle casse del Real Madrid più commissioni e oneri accessori, corrispondendo a Ronaldo un ingaggio di circa 31 milioni di euro netti a stagione. Cifre mai viste a queste latitudini, insomma. L'accordo è immortalato da una foto in cui si vede Agnelli brindare insieme a Jorge Mendes e tutto l'entourage di CR7.
Lo sbarco di Cristiano sul pianeta Juve avviene qualche giorno più tardi, domenica 15 luglio, quando atterra a Caselle insieme all'inseparabile Georgina: occhiali da sole, t-shirt rosa e tanta voglia di rimettersi in gioco. Il giorno dopo, superate le visite mediche, è tempo di presentazioni all'Allianz Stadium.
"Venire qui è stata una scelta facile. Ora voglio vincere ogni partita con questa maglia. Non sono qui in ferie".
Ovviamente anche in bianconero Ronaldo indossa la sua ormai storica maglia numero 7, gentilmente ceduta da Cuadrado. Il debutto avviene il 18 agosto a Verona contro il Chievo ma Cristiano resta a secco. E così sarà per le successive due giornate. I primi goal arrivano quasi un mese dopo quando, alla quarta giornata di Serie A, la Juventus ospita il Sassuolo: facile tap-in a due passi dalla linea di porta e rete in contropiede. Lo Stadium è in delirio.
Il debutto in Champions League però è decisamente traumatico, dato che Ronaldo a Valencia rimedia il suo primo rosso nella competizione a causa di un contrasto con Murillo e scoppia in lacrime. Ma la Juventus, rimasta in 10 prima della mezz'ora, riesce a vincere anche senza il suo campione.
Getty ImagesPoco male insomma anche perché dopo essersi sbloccato Ronaldo in campionato inizia a segnare a raffica, mentre a gennaio 2019 regala il primo trofeo alla Juventus siglando il goal della vittoria nella finale di Supercoppa Italiana contro il Milan.
La notte più bella del triennio di Cristiano Ronaldo in bianconero è sicuramente quella del 12 marzo 2019 quando con una tripletta ribalta l'Atletico Madrid di Simeone dopo la sconfitta per 2-0 maturata all'andata e trascina la Juventus ai quarti di finale di Champions League. Una notte che fa sperare i tifosi di Madama, convinti di poter sfatare il tabù europeo che dura ormai da tanti, troppi anni. Le cose però andranno molto diversamente con l'eliminazione per mano dell'Ajax di De Ligt e Ronaldo che, prima di lasciare il prato dello 'Stadium', fa un gesto inequivocabile accusando qualcuno di avere troppa paura.
Getty ImagesLa prima stagione italiana di Ronaldo si chiude comunque col sorriso per lo Scudetto, conquistato battendo 2-1 la Fiorentina, e uno score personale assolutamente positivo: i goal infatti sono 28 in 43 presenze tra campionato, Champions e Supercoppa. Numeri che, se ce ne fosse ancora bisogno, certificano per l'ennesima volta lo status di fenomeno assoluto del portoghese.
Dopo il trionfo in Nations League con la sua Nazionale, Ronaldo si rituffa nel mondo Juve dove nel frattempo Maurizio Sarri ha preso il posto di Massimiliano Allegri. L'obiettivo della dirigenza è quello di migliorare la qualità del gioco anche per fare rendere al meglio una macchina da goal come CR7. Il rapporto tra il campione e l'ex tecnico del Napoli però non decollerà mai fino alla sostituzione durante un Juventus-Milan, quando Ronaldo imbocca direttamente il tunnel degli spogliatoi e torna a casa mentre Dybala, entrato al suo posto, risolve la gara con una magia. E, anche se Sarri al termine della partita prova a smorzare i toni, il segnale è chiaro: tra i due la scintilla non è scoccata.
Getty ImagesNonostante questo da dicembre Ronaldo torna devastante e realizza uno dei suoi goal più belli in bianconero con lo stacco record in casa della Sampdoria. La Juve perde la Supercoppa Italiana contro la Lazio, mentre CR7 eguaglia un altro record andando a segno per 11 partite di fila in Serie A come prima di lui era riuscito solo a Batistuta e Quagliarella.
Dopo lo stop al calcio imposto dalla pandemia Covid arriva la sconfitta in finale di Coppa Italia contro il Napoli ma Ronaldo, al tentativo numero 43, si sblocca finalmente anche su calcio di punizione segnando proprio nel derby contro il Torino. Una liberazione. La seconda stagione di CR7 alla Juventus si chiude con la conquista dello Scudetto ma anche con l'eliminazione agli ottavi di finale di Champions League contro il Lione. Lo score personale però è migliore di quello della stagione precedente: 37 reti segnate in tutte le competizioni più sette assist.
Durante l'estate sulla panchina bianconera c'è un nuovo avvicendamento, via Sarri ecco Andrea Pirlo. Una vera e propria scommessa del presidente Andrea Agnelli, dato che l'ex campione del mondo è alla sua prima esperienza in assoluto come allenatore. Ronaldo parte forte prima di essere fermato dal Covid, che tra le altre gli fa saltare l'andata di Champions League contro il Barcellona. Poco male perché al ritorno firmerà una doppietta su calcio di rigore nella vittoria per 0-3 della Juventus al 'Camp Nou'. A gennaio 2021 arriva l'ennesimo trofeo, un'altra Supercoppa Italiana, su cui mette la sua firma siglando il goal del vantaggio prima del raddoppio di Morata.
A marzo però ecco l'ennesima delusione europea, stavolta la corsa della Juve si ferma contro il Porto e Ronaldo finisce sul banco degli imputati soprattutto per il clamoroso errore in barriera sul goal di Sergio Oliveira. Così il premio ricevuto come miglior giocatore della Serie A per il secondo anno consecutivo è solo una magra consolazione.
La stagione di Ronaldo si chiude comunque col botto: raggiunge i 100 goal con la maglia della Juventus, diventando il primo giocatore a riuscirci con tre club diversi e vince il titolo di capocannoniere del campionato con 29 reti, anche questo un primato dopo esserlo già stato in Premier League e Liga. La ciliegina è la Coppa Italia conquistata contro l'Atalanta, l'unico trofeo italiano che ancora mancava al suo palmares personale. In campionato invece la Juve deve accontentarsi del quarto posto, raggiunto peraltro a fatica solo all'ultima giornata grazia al pareggio casalingo del Napoli contro il Verona. La sensazione, fortissima è che il ciclo di Ronaldo a Torino sia ormai al termine.
Getty ImagesIn estate però apparentemente nulla si muove, tanto che Ronaldo si presenta regolarmente al raduno mettendosi a disposizione di Allegri, tornato nel frattempo sulla panchina bianconera. Il tecnico però a Udine preferisce farlo partire dalla panchina, salvo metterlo in campo quando le cose si mettono male. Ronaldo segnerebbe anche il goal della vittoria in pieno recupero ma il VAR annulla tutto per un millimetrico fuorigioco. Pochi immaginano che quella sarà l'ultima immagine del portoghese con la maglia della Juventus.
Il 31 agosto 2021 è il club bianconero a comunicare l'avvenuta cessione di Ronaldo al Manchester United per 15 milioni di euro più 8 di bonus. Operazione che fa registrare una minusvalenza. L'era di Cristiano alla Juventus si chiude così con due Scudetti, altrettante Supercoppe Italiane e una Coppa Italia ma anche con tanti rimpianti per ciò che poteva essere e non è stato.
Un extraterrestre, questo è sembrato Ronaldo per larghi tratti della sua avventura in bianconero. Un marziano che fatica a intendersi con i compagni e non solo per problemi di lingua, dato che CR7 non ha mai imparato l'italiano. Forse non è un caso insomma se l'unico giocatore della Juventus invitato alla festa del suo trentacinquesimo compleanno è stato Carlo Pinsoglio, mentre Bonucci ha salutato così il portoghese: "Ronaldo? Ha fatto una scelta che abbiamo rispettato. La squadra giocava per lui, adesso il gruppo deve ritrovare quello spirito Juve che c'era prima del suo arrivo". Chiaro, no?


