Zlatan Ibrahimovic Giorgio ChielliniGetty

Chiellini esalta Ibrahimovic: "Mi è entrato nel cuore"

Finalmente si (ri)parte: tra due giorni il calcio riaprirà i battenti con il ritorno della prima semifinale di Coppa Italia che vedrà impegnate Juventus e Milan, reduci dall'1-1 dell'andata in quel di San Siro che mette i bianconeri in una posizione di vantaggio in ottica finale.

Chi non vede l'ora di riassaggiare il terreno di gioco è Giorgio Chiellini, intervistato dal 'Corriere dello Sport': immancabile il confronto tra Allegri e Sarri, due tecnici agli antipodi per modi di fare ma accomunati dalla voglia di vincere.

"Max è un esteta. E’ molto più brillante, più leggero, nei cinque anni è cresciuto in modo esponenziale, sa abbassare e alzare i toni. Ha una sensibilità che pochi hanno e che non ho riscontrato in molte persone, e non parlo solo di allenatori. Conoscevo Max, ma poco più di un ciao ciao, pur essendo entrambi di Livorno. Negli anni mi ha stregato, conquistato, sì. Ci ha dato un boost ulteriore. Sarri è molto più meticoloso, quindi è più simile a Conte che non ad Allegri, ma con princìpi e sistemi differenti. Si basa tanto sui numeri, è un amante del gioco, del possesso palla. Lui è un utopista ed è il primo ad ammetterlo, anche quando fa il 90 per cento di possesso palla pensa di poter andare oltre, un eterno insoddisfatto, insegue la perfezione".

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La quarantena di squadra da adottare in caso di una nuova positività all'interno del gruppo non convince Chiellini: la speranza è che tutto fili liscio per portare a termine la stagione regolarmente e senza intoppi.

"La speranza di tutti noi è che venga tolta la quarantena. Le cose sono cambiate radicalmente, a metà maggio si potevano chiedere delle cose, a inizio giugno anche, ma il 20 giugno no. Devono togliere questo ostacolo. Il positivo può realisticamente saltar fuori, ci sono mille persone intorno a una squadra, ma altrettanto realisticamente si deve proseguire, la malattia ha un’evoluzione incoraggiante. Certo diventa difficile decidere. Boris Johnson ha detto ai suoi chi se ne frega, prepariamoci a piangere i nostri morti e in seguito ha cambiato strategia, in Svezia sono andati avanti senza ripensamenti. La speranza è che ci permettano di completare la stagione".

Un tempo compagni, ora rivali: Ibrahimovic è sempre stato un punto di riferimento per Chiellini che, grazie al confronto con lui, si è guadagnato il rispetto di compagni e allenatore.

"Cristiano mi ha fatto una caterva di goal, però quello che mi è entrato nel cuore è Ibra. Siamo stati compagni, all’inizio, io giovanissimo cercavo sempre di confrontarmi con lui, lo seguivo ovunque, anche per accreditarmi agli occhi dei compagni e dell’allenatore. Accettare l’uno contro uno con Ibra significava guadagnare in rispetto. Non mi sono mai tirato indietro e da ogni sfida con lui sono uscito più forte e convinto, ha tirato fuori il meglio. Lo ammiro tantissimo".

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