Eusebio Di Francesco RomaGoal

Certezza Di Francesco: è già riuscito a prendersi la Roma

Sono bastati tre giorni a Eusebio Di Francesco per prendersi la Roma . Lo intuisci immediatamente arrivando a Pinzolo, sede del breve ritiro estivo giallorosso. Un grande striscione appeso sulle recinzioni del campo gli da il bentornato. Con più di mezza squadra ancora in vacanza, il neo tecnico romanista è decisamente il punto di riferimento dei tifosi (circa un migliaio) giunti sulle montagne della Val Rendena per seguire i primi allenamenti della Roma targata Monchi .

Dopo 25 anni non c’è più capitan Totti , ma le sue magliette sono ancora dappertutto e il suo nome lo leggi sulle piccole spalle dei tanti bambini presenti. Forse tornerà presto in versione dirigente, e allora nell’attesa proprio Di Francesco , seppur abruzzese di nascita, è qui a rappresentare la romanità, il senso di appartenenza alla maglia, come lui stesso, nel primo giorno di ritiro, ha fatto notare a un tifoso un po’ arrabbiato perché trascurato da alcuni giocatori, avari di autografi: “ Tu parli di appartenenza a me? Hai sbagliato persona!

In molti ricordano l’immagine dell’abbraccio con Totti in panchina, quando la Roma stava conquistando il terzo scudetto. E il suo approdo sulla panchina giallorossa è stato il coronamento di un percorso iniziato da giocatore e proseguito da team manager. Da quando è diventato allenatore Di Francesco voleva fortemente questa chance e ora nonostante la sua Roma debba ancora completarsi, sta cercando di dimostrarlo con il lavoro sul campo.

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Roma fans

C’è sicuramente tanto del maestro Zeman nel suo modo di allenare, ma con la giusta evoluzione di un calcio diverso, con maggiore attenzione alla fase difensiva e non solo. I tagli offensivi però sono quelli tipici del boemo e nel lavoro che sta svolgendo qui a Pinzolo, soprattutto seguendolo dal vivo, ti rendi subito conto di come l’ex tecnico del Sassuolo curi in modo esasperato ogni particolare. Tagli, sovrapposizioni, movimenti continui degli esterni, sia per gli attaccanti, sia per i difensori che, partitelle a parte, si allenano separatamente, alternando il lavoro tattico alla parte atletica.

Di Francesco è sempre al centro del campo, parla e gesticola molto (in questo non assomiglia per niente a Zeman), Il più piccolo errore viene sottolineato a voce alta, anche se di fronte c’è solo il giovanissimo Antenucci , considerato uno dei migliori talenti della ‘cantera’ giallorossa. “ Non me ne frega niente, vieni qua. Quanti anni hai? Quanti anni hai? Prendi la palla. Girati e punta ". Un episodio accaduto in una delle prime sedute, a testimonianza della grande personalità di questo allenatore, che non fa sconti a nessuno e dopo la lunga avventura a Sassuolo, nella Capitale proverà a dimostrare di meritarsi una big della serie A.

Certo dovrà aspettare la tournée americana per lavorare con la squadra quasi al completo e magari fare la voce grossa anche con gente del calibro di Nainggolan e chissà con almeno un paio dei 4 colpi promessi dal Ds Monchi, presente in ritiro. Per il momento deve accontentarsi di pochi titolari, tra cui il portiere Alisson che però sta già mostrando le sue qualità (il rigore parato all’infallibile Perotti ha già fatto il giro di siti e televisioni) e tra i nuovi acquisti il francese Gonalons, utilizzato sempre come regista-jolly di centrocampo, nell’accuratissimo lavoro sugli schemi d’attacco.

Tra i nuovi ci sarà presto anche Rick Karsdorp , il treno olandese ancora fermo ai box per l’artroscopia al menisco, presentato alla stampa e che dovrà diventare il punto fermo della fascia destra. Ci vorranno almeno 3-4 settimane per rivederlo in gruppo. E poi c’è Florenzi , che ha già iniziato a utilizzare il pallone in questo suo recupero bis. Un altro dei romanisti doc, chiamato insieme a De Rossi e Pellegrini a far dimenticare presto la figura di Totti. Riaverlo al 100% sarà determinante per Di Francesco che dovrà poi scegliere in quale ruolo sfruttarlo al meglio.

Di sicuro non sarà semplice per l’allenatore della Roma migliorare i numeri in campionato del predecessore Spalletti , la Juventus appare ancora un passo avanti  e il Napoli, che corre e suda a Dimaro, a soli a 30 km da Pinzolo, può contare sulla continuità del gruppo di Sarri. C’è poi la Champions League da affrontare senza fare brutte figure e per questo servirà una rosa ampia e competitiva in tutti i ruoli. Qui Di Francesco si gioca molto e deve sperare nella bravura di Monchi, finora emersa più nella vendita dei giocatori.

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