Massimiliano AllegriGettty Images

Allegri e l'addio alla Juve: "Una cosa naturale, diversità di vedute"

A quasi due anni dal suo addio alla Juventus, Massimiliano Allegri torna a parlare. L'ex allenatore bianconero, oggi senza panchina, è stato ospite a 'Sky Calcio Club'.

Allegri è tornato a raccontare il suo addio alla Juventus, spiegando i motivi della separazione e la conclusione naturale del suo rapporto coi bianconeri, durato cinque anni con cinque scudetti, quattro finali di Coppa Italia e due finali di Champions League.

"L’addio alla Juve è stata una cosa naturale e mi dispiace vedere la Juventus perdere. Sono molto legato alla Juve. Siamo arrivati all’addio naturalmente, c’è stata una diversità di vedute. Eravamo d’accordo quasi su tutto. La scelta è stata del presidente, giustamente. Sono in ottimo rapporto con Andrea. Gioco? La Juventus deve vincere. Non sapevo avrebbero scelto Sarri. Dopo 5 anni è difficile trasmettere sempre le stesse cose, è uno dei motivi per cui hanno deciso di cambiarmi. L’ultimo anno abbiamo vinto il campionato in 30 partite, poi la stagione si è persa dopo l’eliminazione con l’Ajax".

Il tecnico bianconero si è poi soffermato sul suo futuro in panchina e sui 'no' detti alle altre offerte, senza sbottonarsi se non per un'offerta ricevuta dal Real Madrid tre anni fa.

"Futuro? Ancora non so niente. Spero di rientrare a giugno perché mi diverto. Tre anni fa mi chiamò il Real Madrid ma ero già in parola con la Juventus e dissi che sarei rimasto a Torino. Poi ne ho detti anche altri di no…".

A proposito di Real Madrid, Allegri è anche tornato a parlare della finale persa a Cardiff nel 2017 con il Real Madrid.

"La finale col Real Madrid l’abbiamo persa perché abbiamo difeso peggio del Real Madrid. Se difendi peggio è ovvio che prendi goal".

Battute anche sulla Juventus di oggi, che viive momenti di difficoltà.

"Ha vinto la Supercoppa, si giocherà la Coppa Italia, sta lottando per le prime quattro. La Champions è un 1X2, devi arrivarci al momento giusto. Vincendo la Coppa ed entrando nelle prime 4 sarebbe un'annata positiva. Gli acquisti stanno facendo ottime cose. Il centrocampo è stato totalmente cambiato. Qualità i giocatori ne hanno, è normale che cambiano le caratteristiche. Devi ricostruire un'anima".

L’ex tecnico bianconero ha parlato anche di Paulo Dybala.

“Quando giocavo a Pescara imparai una cosa che poi mi sono portato dietro: io ero un trequartista e il mister mi disse che se volevo giocare a buoni livelli dovevo arretrare perché davanti c’è meno spazio. che Quando venne Dybala da noi gli dissi che non poteva fare il centravanti alla Juve. A Palermo lo faceva, ma giocava a 50 metri dalla porta. Alla Juventus avrebbe fatto fatica, mente con un centravanti al suo fianco è straordinario. Poi ha fatto due grandi annate”.

Parole anche su Rodrigo Bentancur.

"Bentancur non può giocare davanti alla difesa. Con me ha giocato lì ogni tanto, è bravissimo ma davanti alla difesa ha più tempi di gioco".

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