Augustine Ahinful Trabzonspor nostalgiaAA

Augustine Ahinful: decisivo contro l'Italia, bocciato a Venezia

Non è la nostalgia a parlare, né l'amore per la retrotopia, quel fenomeno che idealizza il passato rispetto al presente. Anzi, è il contrario. Perché sì, gli anni '90 del calcio italiano, così come i primi del nuovo millennio, hanno realmente avuto una quantità di bidoni e flop superiore a quella dell'ultimo decennio. La sentenza Bosman e l'esplosione del calciomercato sbloccano gli acquisti dei calciatori esotici, e non, da parte di ogni club militante in Serie A e negli altri maggiori campionati d'Europa. Un'invasione con passi scritti e spesso sempre uguali: un goal in una competizione importante, la scoperta di tale realizzatore, l'acquisto repentino nel giro di poco tempo, fugati gli ultimi dubbi, per superare i contendenti. Poche, frammentarie, informazioni sull'altare della scommessa. O la va o la spacca. Signore, gli anni '90. Signori, Augustine Ahinful.

Ahinful non è stato una goccia nell'oceano, né nel mare. E' stato una delle gocce di un contenitore liquido più piccolo, forse di una vasca. Uno degli innumerevoli giocatori poco conosciuti e giunti in Serie A dopo una prestazione in un torneo d'elite, che fece parlare di sé per prestazioni contro l'Italia o le squadre italiane. Nel caso di questo ragazzo, di ruolo punta centrale, nato nel 1974 ad Accra (Ghana), il suo momento di svolta fu durante una delle più note edizioni della competizione sportiva più importante di tutti, le Olimpiadi.

1996, Atlanta. Gli Stati Uniti, per la quarta volta, ospitano i Giochi olimpici estivi. Dopo Saint Louis e Los Angeles, in due occasioni, l'America del Nord accoglie i rappresentanti sportivi di tutto il pianeta, negli sport più disparati. Tra questi anche il calcio, giocato tra Birmingham, Washington D.C., Orlando, Miami e Athens. Sarà la prima volta del pallone femminile alle Olimpiadi, con le stesse statunitensi ad ottenere la medaglia d'oro. La parte maschile non sorriderà però ai padroni di casa, subito fuori nella fase a gironi.

L'articolo prosegue qui sotto

Il primo turno non fermerà invece il Ghana, di cui Ahinful, 21enne, è rigorista, attaccante in mostra e cannoniere. Quando viene selezionato dal commissario tecnico Samuel Arday, il numero 9 della rappresentativa africana è reduce dall'ottimo biennio come avanti del SC Kriens, compagine svizzera. In prestito dal Grasshopers, in cui giocherà senza mai brillare, il bomber ghanese metterà in mostra grandi qualità da centravanti: rapido, tecnico, proiettato verso il futuro.

Sono diversi i calciatori ghanesi che le voci, senza internet, danno come possibili campioncini del calcio europeo. Su tutti il difensore Samuel Kuffour, di proprietà del Bayern Monaco e in prestito al Norimberga. Ahinful è rimasto fuori dai radar, per ora, ma la rete contro la potenza Italia alle Olimpiadi lo porta ad essere osservato con attenzione. Non dal Real Madrid o dalla Juventus, ma da campionati di medio livello, come quello portoghese. Chiusa l'esperienza con il Grasshoppers sarà infatti l'União Leiria ad acquistarlo, ottenendo sei reti in quindici presenze nel girone d'andata. Né troppo, né troppo poco.

L'ARRIVO IN ITALIA: IL VENEZIA

Ahinful è del resto un buon attaccante, ma niente di più. Passa da periodi da dieci e lode ad alcuni da quattro. Se ne accorgerà il Venezia, che alla fine del 1998 deciderà di acquistarlo dall'União Leiria. Maurizio Zamparini, patron dei lagunari, punta il dito e cerca di ottenere il massimo da un numero limitato di stranieri. Fino a gennaio sono presenti in squadra i brasiliani Bilica, Tácio e Tuta, nel calciomercato invernale arriverà Alvaro Recoba dall'Inter per - spoiler - salvare la squadra, ma anche il tedesco Gerhard Poschner e proprio Ahinful, che con i sei goal portoghesi ha attirato l'attenzione lagunare.

Zamparini e il suo team dirigenziale hanno riavvolto il nastro del tempo, tornando indietro al 1996. Il nome Ahinful non è infatti nuovo per gli italiani, proprio a causa delle Olimpiadi calcistiche di due anni prima. Nella fase a gironi, gruppo C, la Nazionale azzurra guidata da Cesare Maldini si gioca il passaggio del turno insieme a Messico e Corea del Sud. I posti per i quarti sono solamente due, conquistati dal Messico imbattuto ed eliminato subito dopo dalla Nigeria d'oro ricoperta in finale, e dallo stesso Ghana.

L'Italia? Quarta, dietro la Corea del Sud. Il 23 luglio 1996, a Washington DC, gli azzurrini affrontano il Ghana venendo sconfitti per 3-2: è addio repentino alla possibilità di giocare la fase ad eliminazione diretta e dunque conbattere per le medaglie. A decidere il match sarà la doppietta di Sabah, ma il pari del momentaneo 2-2 sarà messo a segno proprio da Ahinful, dal dischetto. Si è preso nota di quel momento, tolto dal cassetto quando il campionato portoghese lo mette in mostra ad un livello più alto di quello elvetico. Il Venezia ci crede davvero, sicura di essere fortunatamente scattata prima degli altri per portarlo in Laguna.

A fine 1998, dunque, Ahinful è arancio, nero e verde. In ritardo di due anni, visto un primo sbarco in Veneto, coordinate 45°26′19″N 10°59′34″, Verona. All'epoca non è ancora passato al Grasshoppers ed è sotto contratto con il Borussia Dortmund. Post Olimpiadi, i tedeschi lo gireranno in prestito per potersi ambientare nel calcio europeo, dopo il mancato passaggio al Chievo:

"Sono rimasto quasi tre mesi a Verona. Il Chievo voleva tesserarmi, ma con il Borussia non hanno trovato l’accordo"

La vita di Ahinful sarà all'insegno dei prestiti: dal Dortmund al Grasshoppers, dal Grasshoppers al Kriens, dall'U.D. Leiria al Venezia. Nell'ultimo giorno dell'anno, la società della Serenissima gioca in amichevole contro il Treporti. Finisce 4-0, in in risultato che vedrà il ragazzo ghanese mettere a segno una doppietta. Doppietta su cui i tifosi cominceranno a fantasticare. Mister Novellino, però, frenerà immediatamente i voli pindarici, chiedendo prove più probanti:

"I nuovi si sono mossi abbastanza bene. Non potevo pretendere la luna dopo appena tre allenamenti. I due nuovi acquisti si devono integrare nel gruppo e negli schemi. Adesso speriamo che i goal Ahinful li faccia anche in campionato".

Alla pari del tedesco Poschner, subito pronto ad evidenziare la differenza nelle sessioni di allenamento e ad elogiare il compagno ("Mi ha impressionato quando l’ho affrontato in amichevole contro il Grasshopper"), Ahinful ha bisogno di dare una dimostrazione di forza in campionato, che riprenderà il 10 gennaio con la sfida contro l'Inter. Non vede l'ora di provarci, inebriato dalla nuova avventura e dai goal in amichevole, ma allo stesso consapevole che gira che ti rigira, quelli ufficiali contano poco e niente:

"Devo migliorare l'intesa con Maniero, cercando di capire cosa davvero vuole il tecnico da me. Anche in amichevole un attaccante cerca il goal, per cui fa piacere avere iniziato con il piede giusto. Ma so perfettamente che mi aspettano test ben più impegnativi della partita giocata oggi".

Ahinful capirà cosa Novellino vuole da lui, ma le sue abilità tecniche lo limiteranno. L'esperienza olimpica farà male del resto solamente all'Italia, ma non porterà del supremo bene al ragazzo, eliminato ai quarti del torneo e bomber in campionati minori come la seconda serie svizzera o il massimo lusitano, limitato a Benfica, Porto e Sporting e pochi altri sogni. Un discreto attaccante, niente di più. Discontinuo.

Dopo aver disputato senza assist, goal, giocate geniali e movimenti ispiranti le sfide contro Inter, Juventus ed Empoli, Ahinful finirà nel dimenticatoio, alternando panchina e tribuna. In avanti, infatti, Maniero e Recoba hanno trovato l'intesa che Ahinful sperava di trovare con il 'Pippo lagunare'. Il Venezia avrà ragione a puntare su tale coppia, salvandosi contro ogni pronostico e chiudendo con un ottimo undicesimo posto la Serie A 98/99. Augustine tornerà in Portogallo, richiesto dal Boavista, dopo aver giocato solamente tre gare in Serie A, senza più occasioni o seconde chances. Bocciato e rimandato nella Penisola Iberica, faticherà ancora, prima dell'esplosione in Turchia, al Ankaragücü. Troverà la sua dimensione, la sua consacrazione dei campionati minori, prima di appendere gli scarpini al chiodo ed entrare a far parte della federazione ghanese in qualità di dirigente.

Ahinful, che ha dovuto superare un grave lutto (nel 2007, a 32 anni, è scomparsa al Military Hospital di Accra la moglie Barbara) non è stato un flop e probabilmente neanche una meteora. Solamente uno dei tanti giocatori gettati nella mischia del folle calciomercato a cavallo tra la fine del vecchio millennio e l'inizio del nuovo. Al primo goal sbagliato, avanti un altro. Una macchina di mancate nuove opportunità, ricicli e attese.

Pubblicità