Thuram segna e fa segnare: col Cagliari in versione Lautaro Martinez

Appena messa la palla in rete, Thuram ha indicato Sanchez per ringraziarlo per il "cioccolatino" servito, soltanto da scartare come si suol dire, a due passi da Scuffet. Poi, verso la curva nord, ha mimato l'esultanza a braccia incrociate del 'toro' Lautaro Martinez, che intanto applaudiva dalla tribuna. Tutta l'Inter attendeva il ritorno al goal del francese, che si è sbloccato proprio nel giorno in cui mancava il suo capitano a cui ha prontamente dedicato la rete. Un gesto simbolico che la dice lunga su quanto sia legato all'argentino e a tutto il gruppo nerazzurro.

Thuram, non a caso, si è trovato benissimo ad Appiano. Difficile ricordare per un attaccante una prima stagione in Italia simile: il francese, preso in estate a zero per sostituire Lukaku, era arrivato quasi come punto interrogativo, famoso per la sua duttilità ma che doveva ancora dimostrare tanto, se non tutto. Per incidere ci ha messo pochissimo: nella mente dei tifosi nerazzurri è ancora impressa la gemma del derby dell'andata, ora che si avvicina quello - decisivo - di ritorno. Era la giornata numero 4 e Thuram stupiva già il suo nuovo stadio: era al secondo goal in campionato dopo tre assist realizzati.

A proposito di esordi e di numeri, che non mentono mai: dalla stagione 2004/05, Thuram - 11 goal (13 complessivi) e 7 assist in questo campionato - è il secondo giocatore dell'inter ad aver segnato più di 10 reti e servito più di 5 assist alla sua prima stagione in Serie A coi nerazzurri. Chi è il primo? Samuel Eto'o, che nel torneo 2009/10, la stagione del Triplate, ha firmato 12 goal più 6 passaggi vincenti.

Nella stagione in corso, invece, Marcus Thuram raggiunge Paulo Dybala e Olivier Giroud nel trio degli attaccanti più completi: soltanto loro tre sono riusciti, per ora, a realizzare più di 10 goal e servire più di 5 assist in questa Serie A.

Nonostante il goal gli mancasse da due mesi, insomma, la prima stagione di Thuram in Italia resta più che positiva, condita non solo da goal e assist, da una Supercoppa e da uno Scudetto praticamente cucito sul petto, ma soprattutto dall'inserimento in un gruppo-squadra con cui il francese, sempre col sorriso stampato in volto, si trova a meraviglia.