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Boban Milan HDGOAL

Milan dello Scudetto smantellato? Cosa c'è dietro le parole di Boban e come sono cambiati i rossoneri

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Il momento non è facile per il Milan che, oltre a dover sistemare le cose in campo, ora deve fare i conti con le stilettate di un grande ex.

Zvonimir Boban infatti è tornato a parlare e lo ha fatto lanciando più di qualche frecciata nei confronti della nuova dirigenza.

In particolare il croato ha accusato la società rossonera di avere "imprudentemente smantellato" la squadra che vinse lo Scudetto nel 2022. Ma è davvero così?

  • L'ACCUSA DI BOBAN

    "La squadra dello Scudetto e della semifinale di Champions League è stata imprudentemente smantellata, su quelle basi si poteva costruire tanto. Per me è stato un errore madornale", ha dichiarato Boban a 'La Gazzetta dello Sport'.

    Una presa di posizione forte e destinata a fare discutere soprattutto i tifosi di fede rossonera.

    Boban d'altronde col Milan si è lasciato male, anzi malissimo tanto che le parti stanno dirimendo la questione in tribunale.

    Nonostante questo il croato resta ovviamente legatissimo al club con cui ha vinto tanto da giocatore e che ha contribuito a riportare sul tetto d'Italia da dirigente.

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  • COM'È CAMBIATO IL MILAN

    Ma quanto è cambiato realmente il Milan di oggi rispetto a quello che vinse a sorpresa lo Scudetto nel 2022 davanti all'Inter?

    In effetti i superstiti sono davvero pochi, i campioni d'Italia ancora presenti in rosa sono solo 8: Maignan, Tomori, Gabbia, Theo Hernandez, Calabria, Florenzi, Bennacer e Rafa Leao.

    Di questi però almeno quattro sono ancora oggi punti fermi della squadra rossonera. Rinnovamento sì quindi, ma non rivoluzione.

    E neppure smantellamento dato che, di fatto, l'unica vera cessione rimane quella di Sandro Tonali al Newcastle.

    Un sacrificio doloroso ma ritenuto necessario dal nuovo Milan per investire sul mercato in entrata.

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  • I MOTIVI DEL RINNOVAMENTO

    Il rinnovamento del Milan negli ultimi due anni, più che una scelta della nuova dirigenza, è stata una necessità legata soprattutto a ragioni anagrafiche.

    Nel Milan scudettato del 2022 infatti giocavano tra gli altri Simon Kjaer, Zlatan Ibrahimovic ed Olivier Giroud. Tutta gente che oggi ha superato i 35 anni.

    Brahim Diaz è tornato al Real Madrid (non per scelta dei rossoneri) mentre in pochi rimpiangono i vari Saelemaekers, Messias, Rebic o Castillejo.

    Lo stesso dicasi per Bakayoko. Kessié, uno dei grandi protagonisti di quello Scudetto, invece gioca in Arabia Saudita.

    Altri due pezzi di quel Milan sono partiti questa estate ovvero Krunic al Fenerbahce e Kalulu alla Juventus, ma entrambi erano ormai ai margini da tempo.

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  • IL NUOVO MILAN

    Il nuovo Milan, peraltro, ha operato molto anche in entrata soprattutto questa estate rinforzando almeno sulla carta tutti i reparti.

    In difesa sono arrivati profili internazionali come Pavlovic ed Emerson Royal, mentre il centrocampo è stato irrobustito con Fofana.

    In attacco Fonseca potrà scegliere tra Morata ed Abraham, chiamati a non fare rimpiangere Giroud e supportati da una batteria di esterni di grande qualità.

    La stella, nonostante le recenti polemiche, resta Rafa Leao ovvero uno degli artefici dello Scudetto 2022.

    Il tutto in aggiunta ai vari Reijnders, Loftus-Cheek, Musah, Pulisc, Chukwueze e Okafor per completare una rosa che non sembra inferiore rispetto a quella capace di conquistare l'inatteso tricolore.

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  • LA RIVOLUZIONE DEL MILAN

    Più che in campo, insomma, il Milan ha scelto di cambiare soprattutto a livello dirigenziale.

    Dopo il traumatico divorzio da Boban e Maldini, infatti, questa estate Cardinale ha puntato forte su Zlatan Ibrahimovic affiancando di fatto lo svedese a Furlani e Moncada sul mercato.

    Una scelta coraggiosa ma anche rischiosa. E decisamente bocciata da Boban, che ha confessato di non aver capito quale sia il ruolo di Ibra in società.

    Anche allontanare Stefano Pioli, il vero artefice dello Scudetto di due anni fa, per affidare la panchina rossonera a Paulo Fonseca è stata una mossa che ha fatto discutere e probabilmente farà discutere ancora molto.

    Cambiare è stato giusto? Il nuovo Milan vincerà più di quello vecchio? Difficile dirlo, ad oggi.

    Di certo un rinnovamento della rosa era indispensabile. Per il resto la parola, come sempre nel calcio, passa al campo.

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