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Igor Tudor Lazio Juventus 2023 2024Getty Images

Modulo fluido e scelte forti: come Tudor ha cambiato il volto della Lazio

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C'era chi ipotizzava che Igor Tudor scegliesse di proseguire con la difesa a quattro sarriana, almeno fino a fine stagione.

Invece no: il tecnico croato, a due settimane dal suo arrivo sulla panchina della Lazio e approfittando della sosta, ha subito rivoluzionato la formazione facendo vedere già dal suo esordio, contro un avversario non facile come la Juventus, quali sono i punti cardine del suo gioco e facendo anche scelte pesanti a livello di uomini.

L'avvio del match della Lazio, in particolare, è stato significativo: pressing alto, riaggressione immediata del pallone e baricentro mai verso la propria porta i principi del nuovo allenatore che la squadra è già riuscita a proporre con fluidità.

  • Tudor Lazio Juventus Serie A 2023 2024Getty Images

    I PRINCIPI DI GIOCO

    È vero, la Lazio l'ha vinta solo all'ultimo pallone. Ma la sensazione è che non abbia mai rischiato di perderla tenendo sempre in mano il pallino del gioco e sotto controllo l'andamento della gara, come dimostra il 65% di possesso palla, nonostante una partenza sprint che la squadra di Tudor avrebbe potuto pagare dal punto di vista fisico. Sin dai primi minuti, infatti, biancocelesti hanno aggredito un'incerta Juventus, scombinando anche tatticamente i piani di Allegri che, molto nervoso pure con i suoi, è stato ammonito da Colombo già nel corso del primo tempo.

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  • Kamada Lazio Juventus Serie A 2023 2024Getty Images

    CASALE E KAMADA RITROVATI

    Tudor non ha solo stravolto la formazione passando subito alla difesa a tre, ma anche gli uomini: Casale, un punto fermo del suo Verona e non titolatissimo con Sarri, viene subito rilanciato e gioca con autorità e sicurezza come ai tempi gialloblù. A centrocampo ha stupido la prova di Kamada, dinamica e sciolta. La corsa del giapponese, complementare alla tecnica di Cataldi, si è integrata subito bene nel nuovo centrocampo. A farne le spese, all'inizio, sono stati Luis Alberto e Guendouzi, che però è entrato a gara in corso e ha piazzato sulla testa di Marusic l'assist vincente. Tudor ha fatto scelte pesanti e azzerato le gerarchie, senza guardare in faccia nessuno.

    "Ha fatto una gara importante, per le caratteristiche di gioco che voglio io sembra adatto - le parole di Tudor nel post gara - È un ragazzo d'oro, è intelligente tatticamente, mi è piaciuta la voglia di andare forte, di soffrire quanto serviva. Ha tutto a livello di mentalità e fisicità e può giocare anche più avanti. Marusic? Dovevo arrivare io per fargli capire che è un'ala e non un terzino".

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  • Zaccagni Lazio Juventus Serie A 2023 2024Getty Images

    TRE TREQUARTISTI INSIEME

    Un'altro elemento che ha stupito è stata la presenza contemporanea di tre trequartisti, cosa che Sarri non aveva mai fatto. Zaccagni, Felipe Anderson e Pedro sono partiti tutti e tre titolari, con l'italiano schierato come quarto di sinistra nel 3-4-2-1 tudoriano e che ha creato non pochi grattacapi allo staff tattico di Allegri. In fase offensiva, infatti, lo schema della Lazio si trasformava rapidamente in un 4-2-3-1 camaleontico, studiato per correre in avanti e aggredire con rapidità tutti gli spazi disponibili. Anche se a Tudor non piace parlare di moduli:

    "Non fissatevi con i numeri - ha detto ai giornalisti - Sono più importanti lo stile di gioco e l'energia: voglio che quando attacchiamo lo facciamo tutti, alla fine conta la qualità dei giocatori, soprattutto per fare goal".

  • Tudor Lazio 2023 2024Getty Images

    LE DIFFERNZE CON SARRI

    È proprio "aggressione" forse la parola chiave del calcio di Tudor, apparso subito più verticale rispetto a quello di Sarri, che preferiva una gestione ragionata del possesso palla per risalire il campo. Tudor invece aggredisce e basta: nel primo tempo, in occasione di un calcio di punizione nella propria metà campo guadagnato in uscita, al momento della battuta tutta la Lazio era già posizionata nella metà campo della Juventus. Mentalità sempre offensiva, baricentro alto, pressing asfissiante finché si può: la prima Lazio di Tudor è stata coraggiosa e convincente. La seconda ravvicinata sfida alla Juventus, che mette in palio una finale, dirà ancora qualcosa in più.

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