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Manchester power shift GFXGOAL

I dodici momenti che hanno trasformato il calcio a Manchester: come il City ha superato lo United

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“A volte capita di avere un vicino rumoroso. Non puoi farci nulla. Farà sempre rumore. Devi solo andare avanti con la tua vita, accendere la televisione e aumentare il volume”.

Musica e parole di Sir Alex Ferguson che, nel 2009, parlò così del Manchester City dopo che il suo United, grazie ad un goal siglato da Michael Owen in pieno recupero, riuscì ad imporsi per 4-3 in un derby giocato all’Old Trafford.

Da quel momento in poi, nulla è riuscito più a soffocare il rumore che è arrivato dalla ‘casa dei vicini’. Negli ultimi quattordici anni, il City ha vinto molti più trofei dello United, ha acquistato giocatori più forti e si è mosso meglio sia dentro che fuori dal campo. Per quanto i Red Devils vogliano negarlo, oggi è il City la squadra che domina a Manchester. In realtà domina in tutta l’Inghilterra.

In vista del derby in programma oggi all’Etihad Stadium, GOAL ripercorre così le dodici tappe che hanno portato a questo incredibile passaggio di consegne.

  • Sheikh Mansour bin Zayed Al Nahyan Manchester CityGetty Images

    LO SCEICCO MANSOUR SCEGLIE IL CITY

    Quello del 2008 sembrava dover essere un anno complicato per il City. Se lo United ha infatti vinto la Premier League all’ultima giornata, i Citizens quello stesso giorno hanno perso 8-1 contro il Middlesbrough. Alcune settimane dopo poi, i Red Devils hanno vinto la Champions League a Mosca, il tutto mentre il presidente del City, Thaksin Shinawatra, veniva processato per frode in Thailandia.

    E’ stato lo sceicco Mansour bin Zayed Al Nahyan, vice primo ministro degli Emirati Arabi Uniti e membro della famiglia regnante di Abu Dhabi, a dare un senso completamente diverso al tutto. Da tempo stava pensando di acquistare un club di Premier League e, prima di concentrarsi sul City, aveva esaminato altre tre opzioni. Il resto è storia.

    Acquistando il 90% delle azioni del club da Shinawatra per 210 milioni di sterline, in pochi giorni ha portato il Manchester City dall’essere una società sull’orlo del collasso al club più ricco del pianeta.

    In quelle stesse ore ha annunciato l’acquisto di Robinho dal Real Madrid. Si è trattato del suo messaggio al mondo, oltre che del primo passo che ha poi portato il Manchester City a dominare a livello globale.

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  • Carlos Tevez Manchester CityGetty Images

    TEVEZ E “BENVENUTO A MANCHESTER”

    Robinho ha rappresentato l’acquisto sfarzoso, oltre che una vera e propria dichiarazione d’intenti, ma molto di più ha rappresentato il colpo Tevez. Il City lo ha prelevato proprio dal Manchester United, sbattendo in faccia ai Red Devils la sua ritrovata ricchezza.

    In realtà il cartellino dell’attaccante argentino non è mai stato di proprietà dello United. Era arrivato dal West Ham in prestito biennale ed era diventato una delle stelle di prima grandezza di una squadra capace di vincere per due volte la Premier League e di spingersi per due occasioni fino alla finale di Champions League. Ferguson, tuttavia, era stato sempre riluttante nell’acquistare il suo cartellino a causa dei costi enormi e delle richieste di ingaggio a dir poco faraoniche.

    Il City non si è invece fatto problemi nell’acquistare Tevez e, subito dopo aver piazzato il colpo, ha affisso un grande cartellone blu con il suo volto e con la scritta “Benvenuto a Manchester”.

    L’Apache, con la maglia del City addosso, ha viaggiato alla media di un goal ogni due partite, ha trascinato la squadra alla conquista della FA Cup, il primo trofeo vinto in 35 anni, e della prima storica qualificazione alla Champions League.

    Ha in realtà anche messo in difficoltà il club con alcuni atteggiamenti e per alcuni mesi ha fatto perdere le sue tracce. Tuttavia è tornato dall’Argentina in tempo per aiutare il City a vincere il titolo di campione d’Inghilterra a discapito proprio dello United, che è finito secondo.

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  • Mario Balotelli Why Always Me?Getty Images

    LO UNITED TRAVOLTO NEL DERBY

    Prima del 2011, lo United è riuscito a non perdere un solo derby per ben quattro stagioni. Un domino che l’ha portato a non essere preparato a ciò che è accaduto in quelli che sono stati tra i 90’ più sorprendenti mai giocati all’Old Trafford.

    E’ il 23 ottobre e il City parte forte e passa in vantaggio con Balotelli, che poi nell’esultare mostrerà la maglia “Why Always me?”. Lo United riesce a restare tuttavia in partita, ma dopo l’espulsione di Evans i Citizens, potendo contare sulla superiorità numerica, si scatenano letteralmente.

    Balotelli raddoppia all’ora di gioco e poi ci pensa Sergio Aguero a calare il tris. Lo United prova a rimettersi in carreggiata accorciando le distanze con Fletcher, ma lascia spazi enormi al City che poi dilaga, segnando altri tre goal negli ultimi quattro minuti. I Citizens, imponendosi per 6-1, ottengono la più grande vittoria sullo United dal 1926 ed infliggono ai Red Devils la loro peggior sconfitta in Premier League.

    E’ una sorta di passaggio di consegne, ma anche un successo decisivo per la corsa al titolo di campioni d’Inghilterra. Il City infatti trionferà quell’anno in Premier League grazie alla differenza reti.

  • Sergio Aguero Man City title 2012Getty

    AGUEROOOOOO...!

    E’ forse la più grande sliding door della storia della Premier League. Il City sta perdendo 2-1 contro il QPR e sta per buttare al vento il campionato, mentre lo United sta vincendo 1-0 in casa del Sunderland.

    I Red Devils sono ormai convinti di aver vinto l’ennesimo titolo di campioni d’Inghilterra, quando al 91’ Dzeko riapre incredibilmente i giochi all’Etihad Stadium. Al 93’ il goal di Aguero che dà vita al memorabile commento di Martin Tyler: “Il Manchester City è ancora vivo… Balotelli… Agueroooooo! Giuro che non vedrete mai più una cosa del genere! Quindi guardatelo e bevetene!”.

    Quel goal di Aguero ha dato il via al dominio del City ed ha regalato al club il primo dei sette titoli vinti nell’arco di dodici stagioni.

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  • Alex FergusonGetty Images

    IL RITIRO DI FERGUSON

    Quando Ferguson ha posto fine alla sua leggendaria carriera da allenatore, lo United era ancora una squadra molto forte. E’ il 2013 e i Red Devils hanno appena rifatto loro il titolo di campioni d’Inghilterra a discapito proprio del City.

    Tanti immaginavano che il Manchester United avrebbe impiegato del tempo a dar vita ad un dopo-Ferguson, ma nessuno poteva pronosticare che la cosa sarebbe stata così complicata. Da quando il leggendario tecnico scozzese si è fatto da parte, i Red Devils non sono più nemmeno andati vicini a vincere un campionato.

    Per quattro volte hanno mancato la qualificazione alla Champions League, il tutto mentre in panchina si sono alternati ben sei allenatori diversi. Nello stesso arco di tempo il City ne ha cambiati solo due.

  • Phil Foden Man City 2022-23Getty

    UN CENTRO SPORTIVO ALL’AVANGUARDIA

    “Ho fatto un giro con Mark Hughes - ha ricordato il presidente Khaldoon Al Mubarak al Guardian - e non potevo credere a ciò che stavo vedendo. Le infrastrutture del City non erano nemmeno lontanamente all’altezza di quelle di un club di alto livello”.

    “Ho mostrato immediatamente le foto allo sceicco Mansour e lui è stato molto schietto nel dire ‘Questo è inaccettabile’. Dovevamo muoverci in fretta, dovevamo sistemare tutto, semplicemente non si poteva continuare così”.

    La proprietà ha quindi fatto costruire la City Football Academy, un’incredibile struttura inaugurata nel 2014. Costata oltre 200 milioni di sterline, è stata fondamentale per la crescita di talenti come Cole Palmer, Jadon Sancho e Phil Foden.

    Un centro sportivo che ha sfornato tanti gioielli, ma che rappresenta il top anche per la prima squadra guidata da Pep Guardiola. Un qualcosa di avveniristico rispetto a ciò che ha oggi a disposizione il Manchester United.

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  • Pep Guardiola Man City 2016Getty

    L'ARRIVO DI GUARDIOLA

    Ferguson ha provato a portare Guardiola al Manchester United. E’ stato anche a cena con lui a New York pur di convincerlo a raccogliere la sua eredità, ma il tentativo è andato a vuoto e così ha deciso di virare su David Moyes: scelta questa che si è rivelata disastrosa.

    Il City ha messo il tecnico spagnolo nel suo mirino fin dal 2012, ha ingaggiato Txiki Begiristain e Ferran Soriano, che con lui avevano lavorato al Barcellona, e quando si è sentito rispondere dallo stesso Guardiola che aveva già accettato il Bayern Monaco, ha promesso che comunque lo avrebbe aspettato.

    Al City si voleva replicare il modello Barcellona e la cosa ha funzionato. La squadra, con Guardiola alla guida, ha vinto 15 trofei in sette anni. Lo United, nello stesso arco di tempo, ha continuato ad alternare allenatori alla ricerca di quello giusto.

  • Man City PL title 2018Getty

    I 100 PUNTI

    La prima stagione di Guardiola al City è stata deludente e la cosa ha rallegrato i tifosi dello United, che hanno iniziato ad intonare “I giorni vincenti sono finiti”.

    Tuttavia, già nella seconda annata con il tecnico catalano alla guida, i Citizens hanno letteralmente dominato il campionato, vincendolo con ben 100 punti messi in cascina.

    Un’impresa completata grazie anche ad un gioco spumeggiante, ben diverso da quello proposto dallo United di Mourinho. Così diverso da portare i tifosi del City a cantare “Parcheggia il bus Manchester United”.

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  • Solskjaer GuardiolaGetty

    LA RESA DI SOLSKJAER

    Nel corso degli anni, il divario tra City e United è parso farsi sempre più netto.

    Le statistiche dei derby giocati dalle due squadre parlavano in maniera eloquente. In particolare, nel novembre del 2021 il City si è imposto 2-0 all’Old Trafford al termine di una partita che ha parlato di un 67% di possesso palla, di 832 passaggi contro i 400 dello United e di 16 tiri a 5 effettuati.

    E’ stata la partita che ha posto fine all’avventura di Solskjaer sulla panchina dello United.

  • Erling Haaland Manchester City 2022-23 Getty

    PRENDERE HAALAND... E GUADAGNARCI!

    Allo United conoscevano bene il potenziale di Haaland. A parlarne per primo fu Solskjaer, che con il giovane talento norvegese aveva lavorato ai tempi del Molde.

    Provò anche a portarlo a Manchester, ma nel 2020 l’attaccante decise di legarsi al Borussia Dortmund. Quando poi nel 2022 è diventato uno dei grandi protagonisti del mercato, lo United era già fuori dai giochi e a contendersi il suo cartellino restarono solo il Real Madrid ed il City.

    Alla fine a spuntarla sono stati i Citizens, che si sono assicurati Haaland nel corso di un’estate scandita dalle cessioni di Gabriel Jesus, Zinchenko e Sterling. Un colpo sensazionale.

    In quella stessa sessione, lo United ha speso qualcosa come 210 milioni di sterline per prendere Antony, Casemiro e Lisandro Martinez.

    Haaland oggi vale cifre astronomiche e nella sua prima stagione al City ha segnato 51 goal in 52 partite, mettendo in bacheca ben tre trofei.

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  • Man City champions league final Getty Images

    COMPLETARE IL TREBLE

    Nel corso degli ultimi anni, solo una cosa aveva consolato i tifosi dello United: il fatto che, nonostante un evidente dominio, il City non fosse mai riuscito a vincere la Champions League.

    Altro motivo di vanto era inoltre il fatto che in Inghilterra solo i Red Devils, nel 1999, fossero riusciti nell’impresa di completare il Treble.

    Anche questa gioia è venuta meno. Nella scorsa stagione, il City ha vinto la Premier League, la FA Cup e la Champions League.

    I tifosi dello United ora non hanno più nulla a cui aggrapparsi. La miglior squadra di Manchester è diventata il City.

  • Manchester City - Etihad StadiumGetty

    L'ETIHAD SUPERA L'OLD TRAFFORD

    A conferma del fatto che il City abbia superato lo United anche fuori dal campo, un evento recente: a differenza dell’Old Trafford, l’Etihad sarà uno degli stadi che ospiteranno le partite di Euro 2028.

    Il mitico impianto del Manchester United è stato il secondo per partite giocate nel corso degli Europei del 1996, ma a causa della mancanza di investimenti, ha via via perso importanza.

    Il club deve ancora decidere cosa fare con il suo impianto, cosa resa complicata dall’incertezza che circonda la proprietà, mentre il City ha già approvato un ampliamento che entro il 2026 porterà il suo stadio a poter ospitare 62mila spettatori.

    E’ un altra dimostrazione del fatto che, a Manchester, le cose sono cambiate.

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