Gian Piero Gasperini AtalantaGetty

Dal rischio esonero alle vittoria ad Anfield, la Champions e la finale di Europa League: l'ascesa dell'Atalanta sotto il 'maestro' Gasperini

Dal 13 agosto 2016, ovvero da una sfida valida per il terzo turno di Coppa Italia con la Cremonese, alla notte 9 maggio 2024, quella che nella quale l’Atalanta si è guadagnata la sua prima storica finale europea.

Un percorso lungo quasi otto anni, 2826 giorni nei quali il club orobico ha visto cambiare il volto delle cose e la sua dimensione. Un cammino che ha portato la Dea non solo ad essere una delle migliori squadre d’Italia, ma una realtà anche a livello internazionale.

Quella che era considerata una nobile compagine di provincia è oggi tra le più forti ed ambite in Europa, un salto figlio del lavoro straordinario dei tanti giocatori che si sono alternati nel corso degli anni, della capacità di progettare di grandi dirigenti e delle intuizioni di un allenatore che, per forza di cose, è diventato il simbolo stesso di una svolta: Gian Piero Gasperini.

Quello che nel 2016 era considerato un ottimo allenatore che aveva sprecato l’unica chance in una big (l’Inter) oggi viene visto l’artefice di una delle più belle storie che il calcio italiano abbia mai raccontato.

Gasperini, invece di aspettare un’altra chiamata da una ‘grande’, la grande squadra se l’è costruita da solo, passo dopo passo, giorno dopo giorno, risultato dopo risultato.

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