La prova offerta dal Napoli contro l'Udinese ha ricalcato il trend dell'intero campionato, fatto di cali di concentrazione e di una mancanza di fame nel voler ottenere a tutti i costi il risultato che anche in Friuli hanno recitato un ruolo decisivo.
Primo tempo stucchevole, ripresa più pimpante coronata dal vantaggio di Osimhen, poi la spina staccata nel momento cruciale e il goal beffa di Success, con i soliti limiti difensivi a farla da padrone (Olivera e Ostigard da matita blu): coi bianconeri l'unico ad aver lasciato realmente un'impronta tangibile è stato il nigeriano, autore di un gran goal di testa e di un'altra rete d'alta scuola annullata per fuorigioco.
Victor è tra i pochi a lottare fino alla fine a prescindere di un divorzio estivo preannunciato e ormai prossimo a materializzarsi, coi dati Opta a dimostrarlo: terzo giocatore del Napoli ad andare a segno per sei presenze di fila contro una singola squadra nella competizione nell’era dei tre punti a vittoria dopo Gonzalo Higuain contro la Lazio tra il 2013 e il 2016 e Dries Mertens contro il Bologna tra il 2016 e il 2019; dietro solo a Harry Kane (18) nelle ultime due stagioni in quanto a reti di testa (12) nei cinque maggiori campionati europei e unico giocatore ad aver segnato almeno 15 goal in ciascuna delle ultime due stagioni di Serie A (26 nel 2022/23 e 15 nel 2023/24).
Il bottino attuale tra campionato e coppe ammonta a 17 timbri in 30 presenze, a riprova dell'enorme peso specifico di Osimhen nell'economia dei campani e nel nostro calcio.