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Francesco Calzona Victor Osimhen NapoliGetty/GOAL

"Ho trovato una situazione mentale disastrosa": la frase di Calzona dopo Udinese-Napoli certifica il naufragio azzurro

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L'ennesimo harakiri è servito. A Udine il Napoli ha confermato - qualora ce ne fosse bisogno - di essere piombato in un incubo ormai, a tre giornate dalla fine, irreversibile.

Il Bluenergy Stadium per un attimo è sembrata l'Unipol Domus, riportando alla mente il goal di Luvumbo che al 96' ha gelato gli azzurri. Cambia il marcatore (Success) ma non l'epilogo, horror come quello dell'intera stagione.

Ad apporre la pietra tombale, con una frase che sa di sentenza, è stato Francesco Calzona. Il terzo allenatore del 2023/2024 ha denudato la squadra di qualsiasi filtro, ammettendo come il problema sia prettamente di natura psicologica.

  • CALZONA: "HO TROVATO UN NAPOLI MENTALMENTE DISASTROSO"

    "La squadra mentalmente l'ho trovata in una situazione disastrosa", questa la confessione avanzata dal tecnico di Vibo Valentia in sala stampa dopo Udinese-Napoli.

    Parole che puntano dritte al motivo principe del collasso dei campioni d'Italia, passati in un anno - sullo stesso terreno di gioco - dalla vittoria dello Scudetto all'incassare l'1-1 friulano al 92'.

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  • CALZONA TRA PECCHE E SENSO DI IMPOTENZA

    Detto che i principali artefici - in negativo - dell'involuzione del Napoli risultano i calciatori, Calzona al termine del match pareggiato lunedì sera è apparso emotivamente svuotato e in un certo senso rassegnato.

    Sia a 'DAZN' che in conferenza, lo sguardo spento e scoraggiato ha rappresentato alla perfezione il ritratto dell'annus horribilis vissuto dagli azzurri, nel quale anche chi si è alternato in panchina - compreso lo stesso Calzona, peggior allenatore per media punti del club degli ultimi 15 anni - tra letture poco felici a gara in corso e incapacità di riaccendere la miccia ci ha messo del suo. D'altronde, dal suo arrivo la squadra ha sempre subìto goal (20 in 13 gare).

    "È un'annata con tanti problemi, un mese con partite ogni tre giorni non ci ha aiutato, siamo partiti da lontano, abbiamo cercato di migliorare alcune cose, altre le abbiamo peggiorate. Sarebbe servito più tempo e qualche gara in meno, così si poteva raddrizzare un po' la stagione".

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  • A UDINE OSIMHEN E I SOLITI BLACKOUT

    La prova offerta dal Napoli contro l'Udinese ha ricalcato il trend dell'intero campionato, fatto di cali di concentrazione e di una mancanza di fame nel voler ottenere a tutti i costi il risultato che anche in Friuli hanno recitato un ruolo decisivo.

    Primo tempo stucchevole, ripresa più pimpante coronata dal vantaggio di Osimhen, poi la spina staccata nel momento cruciale e il goal beffa di Success, con i soliti limiti difensivi a farla da padrone (Olivera e Ostigard da matita blu): coi bianconeri l'unico ad aver lasciato realmente un'impronta tangibile è stato il nigeriano, autore di un gran goal di testa e di un'altra rete d'alta scuola annullata per fuorigioco.

    Victor è tra i pochi a lottare fino alla fine a prescindere di un divorzio estivo preannunciato e ormai prossimo a materializzarsi, coi dati Opta a dimostrarlo: terzo giocatore del Napoli ad andare a segno per sei presenze di fila contro una singola squadra nella competizione nell’era dei tre punti a vittoria dopo Gonzalo Higuain contro la Lazio tra il 2013 e il 2016 e Dries Mertens contro il Bologna tra il 2016 e il 2019; dietro solo a Harry Kane (18) nelle ultime due stagioni in quanto a reti di testa (12) nei cinque maggiori campionati europei e unico giocatore ad aver segnato almeno 15 goal in ciascuna delle ultime due stagioni di Serie A (26 nel 2022/23 e 15 nel 2023/24).

    Il bottino attuale tra campionato e coppe ammonta a 17 timbri in 30 presenze, a riprova dell'enorme peso specifico di Osimhen nell'economia dei campani e nel nostro calcio.

  • LINDSTROM DELUDE ANCORA

    Infine una parentesi doverosa su Jesper Lindstrom, partito titolare in virtù dell'infortunio che ha messo fuori causa Kvaratskhelia ma ancora una volta deludente. Il danese a Udine non ha lasciato traccia, non osando mai nelle giocate e confermandosi molle dal punto di vista della presenza.

    Un colpo rivelatosi oggetto misterioso ed equivoco tattico, emblema del 2023/2024 da cancellare del Napoli.

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