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Leicester, senza Ranieri è un'altra storia: 5 vittorie su 5

Si sono scandalizzati tutti, quando lo scorso 24 febbraio la proprietà del Leicester ha optato dolorosamente per l'esonero di Claudio Ranieri, ma la realtà dei fatti sta dando ragione alla scelta: i campioni d'Inghilterra, adesso, sembrano non volersi più fermare.

5 vittorie su 5 tra campionato e Champions League: con Craig Shakespeare in panchina le Foxes non stanno più sbagliando un colpo. Poco più di un mese fa erano a ridosso della zona retrocessione e a serio rischio eliminazione dall'Europa; ora possono navigare nel mare sereno di metà classifica e attendono l'Atletico Madrid per i quarti. Niente male.

L'ultima vittoria è arrivata oggi pomeriggio: 2-0 allo Stoke City firmato Ndidi-Vardy, quarto trionfo di fila in un campionato rimesso improvvisamente in sesto e illazioni sempre più pesanti sull'atteggiamento di una squadra che, se prima del cambio si trascinava per il campo, ora sta correndo che è un piacere col piede schiacciato sull'acceleratore.

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I dati pennellano impietosamente la differenza di rendimento del Leicester con e senza Ranieri: prima del cambio in panchina, cinque vittorie i campioni le avevano ottenute non in poche settimane, ma addirittura in tre mesi, da novembre a febbraio. Di cui una soltanto ai supplementari contro il Derby County, avversario di Championship estromesso a fatica dalla FA Cup.

Merito dello stesso Shakespeare, che in barba a un cognome sul quale molti possono scherzare sta dimostrando di potersela cavare anche come primo allenatore, e non solo come assistente. Con numeri che impressionano: l'ex vice di Ranieri ha nel curriculum appena 6 partite, ovvero queste 5 più una con il West Bromwich Albion nel 2006, e le ha vinte tutte. Rendimento del 100%.

E mentre lo stesso Ranieri si dice "ancora scioccato", ammettendo di non aver "mai provato nulla di simile nella mia carriera", la domanda è scontata: qualcuno ha ancora il coraggio, patriottismo a parte, di puntare il dito contro la scelta del Leicester di accantonare la riconoscenza verso il passato per pensare a rimettere in piedi il presente?

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