Andre Blake Jamaica Gold CupGetty Images

Il triste destino dei giamaicani: Premier League "vietata"

Se nasci in un'ex colonia britannica, la tua lingua madre è l'inglese e la tua passione è il calcio, il sogno di diventare un giocatore di Premier League è pressochè automatico. Per alcuni questo sogno è destinato a rimanere tale, ma non per propri demeriti. E' il caso dei calciatori giamaicani, e in particolare Andre Blake, portiere del Philadelphia Union, e Kemar Lawrence, difensore dei New York Red Bulls.

Per entrambi, attualmente impegnati in MLS, la scorsa estate c'è stato il forte interessamento di alcuni club inglesi - il Brighton soprattutto - ma il sogno di sbarcare in Inghilterra si è infranto miseramente davanti alla necessità di ottenere il permesso di soggiorno e di lavoro. Secondo le nuove regole in uso, i calciatori che giocano con regolarità nelle Nazionali che occupano i primi 50 posti nel ranking FIFA non hanno sostanzialmente problemi.

Il problema si pone per quelle Nazionali come la Giamaica, che negli ultimi anni si è assestata intorno al 60° posto. Con le vecchie regole in uso fino al 2015, che rendevano accessibile il permesso di lavoro per le Nazionali nei primi 70 posti del ranking, il problema non si poneva, ma adesso le cose sono cambiate, in maniera assai frustrante.

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"Tra noi ne parliamo regolarmente - sottolinea amaro Kemar Lawrence a Goal - Mi si sono presentate spesso opportunità del genere, ma so già che non è possibile al momento andare in Inghilterra, essendo giamaicano". Il suo agente ha aggiunto: "La speranza è che la Nazionale giochi con buoni risultati per un periodo di tempo abbastanza lungo, diciamo un anno, così da entrare nei primi 50 e dare a qualche ragazzo delle opportunità in più".

Anche perchè, se i giocatori non possono accedere alle migliori leghe, non possono migliorare loro e di conseguenza non possono migliorare nemmeno al loro Nazionale. Un circolo vizioso, insomma...

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