Gamberini - Chievo

Gamberini a tutto campo: "Un campione mi ha sputato in faccia, fregato da un amico"

E' un'intervista lunga e profonda quella concessa da Alessandro Gamberini a 'La Gazzetta dello Sport' dove il difensore, oggi al Chievo , racconta la sua carriera dentro e fuori dal campo.

Campo sul quale a Gamberini è capitato di incontrare anche giocatori violenti come Tyson: "Ce ne sono tanti, quando li ho avuti come compagni ho provato a scavare per sapere con chi avevo a che fare. Da avversari invece ho cercato di evitarli.

Una volta uno mi ha sputato in faccia. Niente nomi, ma è anche un grandissimo calciatore, forse tra i più forti del campionato. Non me l’aspettavo. Ci sono rimasto così male che non ho detto niente, anche perché parlavamo lingue diverse".

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Non mancano però neppure gli episodi positivi: "Una volta giocavo con una fasciatura al ginocchio perché avevo una piccola lesione al collaterale e un suo compagno mi fece una brutta entrata. Ibrahimovic  arrivò e lo rimproverò, dicendogli di chiedermi subito scusa, e poi venne da me per sapere come stessi".

Ancora più duro è il mondo attorno al calcio: "Tra il 2010 e il 2011, mi hanno truffato due volte e ho perso quasi due milioni, riavendo indietro solo poca roba. Mi vergognavo anche di dirlo ai miei genitori per non dare loro un dispiacere. Quello che mi ha fregato tra l’altro era il mio migliore amico, andavamo in vacanza insieme, invece era un parassita e noi calciatori siamo i loro polli.

Entriamo da ragazzi in una giostra e crediamo di capire tutto, mentre in realtà non sappiamo niente. Ad esempio, non siamo in grado di gestire i nostri investimenti. Se compriamo una casa la paghiamo un prezzo più alto; se l’affittiamo, scopriamo che un altro spende la metà". 

Difficile anche il rapporto tra i calciatori e le donne, sul quale Gamberini ammette: "Siamo una categoria che piace e può togliersi tanti sfizi. È un argomento che affronto con fatica. Non mi sono mai sposato, ma ho avuto due figlie da due donne diverse e nel secondo caso il rapporto è difficile. Per fortuna adesso ho una compagna straordinaria, Claudia, grazie a cui mi sono riavvicinato anche alla>

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