Al momento dell'annuncio della formazione dell'Italia Under 21 contro la Repubblica Ceca, più di qualcuno aveva strabuzzato gli occhi nel leggere così tanti cambi rispetto all'undici che aveva affrontato e battuto la Danimarca. È la legge del turnover. Il problema è che non sempre il turnover funziona: anzi.
Dentro Ferrari, Cataldi, Calabria e Grassi; fuori Caldara, Gagliardini, Barreca e Benassi. Troppi volti nuovi rispetto a domenica sera? Forse. Sta di fatto che l'esito della seconda gara azzurra all'Europeo polacco è stato disastroso: l'Italia le occasioni le ha anche create, ma a prevalere sono stati i cechi, che ora mettono a serio rischio la qualificazione di Berardi e compagni alle semifinali.
Vi ricorda qualcosa una situazione del genere? Chi ha una certa età è corso immediatamente con la mente a 21 anni fa, all'Europeo dei grandi disputato in Inghilterra nel 1996. Anche lì l'Italia vinse la prima partita (contro la Russia, 2-1) e perse la seconda proprio contro la Repubblica Ceca. Sotto accusa il ct Arrigo Sacchi, autore di un turnover selvaggio come Di Biagio oggi.
Contro i cechi di Pavel Nedved, castigatore azzurro portato in Italia dalla Lazio poco dopo, l'ex allenatore del Milan cambiò ben 5 elementi rispetto all'esordio: dentro Fuser, Dino Baggio, Donadoni, Chiesa e Ravanelli al posto di Di Livio, Di Matteo, Del Piero, Zola e Casiraghi. Andò male, come detto: 2-1 per i nostri avversari, Nedved a segno e qualificazione apparentemente sicura rimandata all'ultima giornata.
Corsi e ricorsi storici che confermano le perplessità di chi, oggi come allora, non comprende l'esigenza di rivoluzionare la squadra cambiando quasi metà dei suoi elementi. E poi, ovvio, se arriva un risultato negativo tanto peggio. Il problema è che si tratta di un 1-3 deleterio: se sabato sera non battiamo la Germania, torniamo a casa senza nemmeno vedere le semifinali.
Ecco, la Germania. Altro tuffo nel passato a quel maledetto Europeo del 1996, perché proprio i tedeschi furono l'ultimo avversario dell'Italia: gara finita 0-0 e passata alla storia per un rigore fallito da Gianfranco Zola. Agli azzurrini di Di Biagio il compito di far sì che, rispetto a 21 anni fa, il turnover non ci condanni nuovamente all'eliminazione.