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Alta tensione in Catalogna, il Barcellona: "Noi per la libertà di espressione"

Sono ore di grande tensione quelle che si stanno vivendo in Catalogna. Con l’avvicinarsi del referendum per l’indipendenza del 1° ottobre, si sono fatti sempre più duri i rapporti tra il governo centrale e quello catalano.

Nelle prime ore della giornata di mercoledì, gli agenti della Guardia Civil hanno tratto in arresto Josep Maria Jové, stretto collaboratore del vicepresidente catalano Oriol Junqueras e personalità tra le più attive tra coloro che si sono occupate dell’organizzazione del voto.

La Guardia Civil, che ha arrestato anche altre persone di spicco, tra le quali, Jordi Graell e Jordi Puignero, ha perquisito alcuni ministeri del governo regionale al fine di cercare prove sulla preparazione del voto, sequestrando circa l’80% delle notifiche di convocazione ai seggi referendari.

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Una serie di eventi (il governo centrale non reputa legale tale referendum), che ha reso la situazione estremamente calda e che sta portando a numerose reazioni. Tra esse anche quella del Barcellona che ha affidato ad un comunicato apparso sul proprio sito ufficiale la sua posizione.

Il club blaugrana, da sempre molto vicino alle situazioni legate alla Catalogna, ha spiegato: “A fronte degli eventi dei giorni scorsi e soprattutto di oggi, legati alla situazione politica in Catalogna, l’FC Barcellona, fedele al suo impegno storico per la difesa del paese, della democrazia, della libertà di espressione e del diritto di scelta, condanna qualsiasi azione che possa ostacolare l’esercizio di tali diritti.

I questo senso, il Barcellona esprime pubblicamente il proprio sostegno a tutte le persone, entità e istituzioni che lavorano al fine di garantire tali diritti. Il Barcellona, con il massimo rispetto della pluralità della sua massa sociale, continuerà a sostenere la volontà della maggioranza del popolo della Catalogna, sempre espressa in modo civile, pacifico ed esemplare”.

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