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La sfida eterna tra Serie A e Premier League: dalle big italiane al dominio inglese nei conti

Due poli completamente opposti. Due campionati e movimenti calcistici agli antipodi. Inghilterra e Italia vivevano 30 anni fa due situazioni lontanissime tra loro. 

Da una parte lo splendore della Serie A, che si godeva domenica dopo domenica i suoi campioni e dall’altra parte emergeva anche nelle coppe europee vincendo trofei internazionali.

Dall’altra, il calcio inglese rinasceva dalle ceneri dopo i fasti degli anni ‘70 e ‘80, interrotti dalle grande tragedie - dall’Heysel a Hillsborough - che portarono la UEFA alla decisione di escludere i club d’oltremanica dalle competizioni continentali.

Savicevic, Francescoli, Maldini, Hagi, Boban, Batistuta, Mancini e i Palloni d’Oro Jean-Pierre Papin, Marco Van Basten e Roberto Baggio incantavano in campionato, mentre Milan, Juventus e Parma si mettevano in luce nelle in Europa, con i rossoneri sconfitti in finale di Coppa dei Campioni dall’Olympique Marsiglia e bianconeri e ducali a trionfare rispettivamente in Coppa UEFA e Coppa delle Coppe.

Oltremanica, invece, la situazione era totalmente opposta, con le squadre britanniche faticavano dopo la riammissione nelle coppe europee datata 1991/92.

L’Arsenal si fermò agli ottavi in Coppa dei Campioni, il Liverpool venne eliminato ai quarti di Coppa UEFA dal Genoa e il Tottenham non andò oltre i quarti in Coppa delle Coppe. Una tendenza replicata anche la stagione seguente, con il Leeds fuori agli ottavi in Champions League, lo Sheffield Wednesday ko ai sedicesimi in Coppa UEFA e il Liverpool eliminato agli ottavi di Coppa delle Coppe.

A poco più di 30 anni di distanza, Calcio & Finanza analizza la situazione dal punto di vista sportivo e soprattutto economico-finanziaria dei due campionati, la Serie A e la Premier League, evidenziando come la situazione si sia totalmente rovesciata.

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