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Südtirol promosso in Serie B: prima volta storica, il momento è giunto

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Il Südtirol è promosso in Serie B per la prima volta nella sua storia. Si chiude il sipario sull'infinito inseguimento della squadra di Bolzano alla seconda serie, dopo anni in cui i playoff sono stati una montagna insormontabile. Una fuga per la vittoria che si è trasformata nel corso del tempo in thriller infinito. Il 2021/2022 sembrava da tempo l'annata giusta, ma i tifosi biancorossi hanno imparato col tempo che le insidie possono essere dietro ogni angolo. Ora però, la tormentata Serie C è già un ricordo.

La Serie B, uno sguardo sul futuro di una società che ha dominato per mesi il girone A di Serie C prima dell'intuizione del Padova, che portando Massimo Oddo in società ha messo i bastoni tra le ruote ai tirolesi nelle ultime settimane. Incredibile striscia di vittorie per i veneti, limitata proprio nella gara cardine della stagione, lo scontro diretto del 16 aprile che non ha però portato i tre punti a nessuna delle due. La formazione ospite si era presentata a Bolzano con appena due punti di distanza e sei a disposizione, ma la storia non si è risolta. Contro la Virtus Verona, nel 38esimo turno, il Padova ha addirittura perso 2-1 e ora deve accontentarsi dei playoff, mentre il Südtirol ha strappato la promozione vincendo 2-0 sul campo della Triestina.

Il Südtirol sarà così la seconda squadra del Trentino-Alto Adige ad approdare in Serie B, dopo i concittadini del Football Club Bolzano. Quest'ultima ha avuto modo di giocare nella cadetteria una sola annata, quella del 1947/1948, prima di vivere decenni tra Serie C e dilettanti, fino alla fusione con l'Associazione Sportiva Dilettantistica Virtus Don Bosco. Nel 2017 è definitivamente confluito nella Virtus Bolzano, cessando di esistere.

La vittoria contro la Triestina sancisce la storica promozione del Südtirol, di gran lunga la miglior difesa d'Europa. Tra i club professionisti dei maggiori tornei continentali, infatti, la formazione di Javorcic è quella ad aver subito meno goal. Le appena nove reti subite nel corso dell'annata 2021/2022 costituiscono un record storico per la Serie C in condivisione con la Reggiana del 1970/1971. Un dato che aggiunge gloria e leggenda, anche se ai tifosi del Druso la promozione è l'unica cosa che conta. Il resto, accessorio, viene dopo.

Dopo quattro anni di playoff insuperabili e primi posti mai raggiunti, stavolta non ci sarà bisogno di giocare ulteriori gare post-stagione regolare. Si dice che nel calcio non ci sia memoria e da un certo punto di vista, forse, è meglio così. Le eliminazioni nelle gare successive al 38esimo turno hanno fatto male per diverso tempo, ma ora sembrano solo uno sbiadito racconto lontano.

Da un altro punto di vista, però, meglio avere memoria. Del resto il Südtirol ha saputo aggiustare gli ultimi dettagli e correre verso la Serie B, unendo ad una difesa di ferro una mentalità per nulla rinunciataria. Il punto è questo. Il team di Javorcic, che ha potuto festeggiare in panchina la promozione dopo aver saltato il match contro il Padova causa squalifica, non ha mai rinunciato ad attaccare nonostante il record registrato. Anzi, tutto il contrario.

Non è il miglior attacco, statistica che appartiene ad un Padova impegnato nei playoff ed ora tra le massime favorite per l'ultimo posto disponibile in Serie B, ma i dati offensivi non sono certo limitati. Galuppini, capocannoniere con 15 reti segnate assieme a Maistrello (Renate), non ha segnato nemmeno un goal con il club da quando è stato acquistato proprio dal Renate nel calciomercato invernale, ragion per cui il bomber d'annata risulta essere Casiraghi, in goal 11 volte. In totale sono quattordici i giocatori di Javorcic andati a segno nel 2021/2022.

Già Javorcic. Abbiamo evidenziato come la squalifica non gli abbia permesso di essere in campo al Druso nel penultimo turno, riuscendo a godersi la festa insieme a giocatori, dirigenti e tifosi. La mancata direzione dei suoi durante il match contro il Padova sarà semplicemente una storia in più da raccontare nel corso degli anni, nel più ampio mito della promozione.

Il lavoro d'élite fatto con la squadra è stato qualcosa di unico, che verrà studiato in lungo e in largo nei prossimi mesi in vista della Serie B e all'interno della stessa. Possesso palla, pressione continua per recuperarlo nei pochi momenti in cui la sfera non ha toccato gli scarpini di De Marchi e Voltan e continui pensieri di bel gioco rischiando pochissimo. Sì, perché ogni interprete del Südtirol in stagione non si è mai risparmiato, accettando e mettendo in pratica gli allenamenti settimanali di Javorcic prettamente improntati sul possesso palla: il 75%. Un dato enorme.

Lo scorso febbraio, ad Areacoach.it, Javorcic aveva spiegato il proprio credo:

"Solitamente, parlando in percentuali, la parte di allenamento dei principi in situazioni in cui siamo in possesso della palla può essere identificata fra il 70-75%, soprattutto nei primi giorni della settimana. A partire dal giovedì poi è possibile che si vada anche a curare la preparazione strategica della singola partita, che è differente da domenica a domenica. In tutto questo ovviamente troviamo il tempo anche di curare le palle inattive. Può sembrare un paradosso che una squadra che passa così tanto tempo a curare la fase di attacco poi possa risultare solida, ma per noi è davvero importante farlo, per mentalità, ma anche per caratteristiche dei giocatori, che ovviamente incidono sempre molto nella costruzione del modello".

Proprio a febbraio è arrivata la prima sconfitta stagionale del Südtirol e per questo motivo la scalata alla Serie B non sembrava minimamente in pericolo. L'arrivo di Oddo a Padova ha però portato ad una situazione in cui anche il minimo punto perso poteva rendere complicato il percorso del club trentino. D'altronde se una squadra vince otto gare consecutive, allora anche un pareggio ed una distanza importante dal secondo posto risultano essere infernali. Il tutto in attesa della matematica e tanto agognata promozione.

Dalla sconfitta contro il Piacenza, non si può certo dire che il Südtirol abbia deluso, ma che abbia rallentato sì. Impercettibilmente, certo, ma il Padova ha fatto qualcosa di impensabile con Oddo, strappando alla formazione bolzanese sicurezze di promozione anticipata e la possibilità di portare in città la Coppa Italia Serie C, finita in Veneto.

Un pareggio contro il Lecco e una sconfitta contro la Feralpisalò sono quasi sembrati lesa maestà verso la Serie B, ma due passi falsi consecutivi, nel corso di mesi in cui al massimo il Südtirol era stato fermato sul pari in mezzo a quattro o cinque vittorie di fila, erano semplicemente ovvietà da attendere in una lunga annata senza passi falsi. Alla fine Padova e Südtirol si sono presentate allo scontro diretto con due soli k.o subiti, aggiungendo un timido pari al conto stagionale in vista del 38esimo e ultimo turno, quello della promozione.

Ora il Druso si sposta in Serie B, venendo accolto da alcuni club storici d'Italia e altri in rampa di lancio per la Serie A. Una categoria a cui metà tifosi del Südtirol già pensa, visto il progetto imbastito dalla società, tra salary cap, una squadra praticamente tutta italiana (tranne mister Javorcic e il difensore Vinetot) e strutture a dir poco all'avanguardia.

L'altra metà si gode una promozione che sembrava bloccata dalla maledizione dei playoff. Il Südtirol ha deciso di fare diversamente: ha aggirato l'ostacolo delle gare ad eliminazione diretta arrivando primo nel girone A, in vetta al torneo per tutto l'anno. Il Padova ci ha provato senza mai sbandare, prima di cadere per la prima volta sotto Oddo. Una rincorsa quasi impossibile, che per l'ennesima volta continuerà nei playoff insieme alle più svariate squadre meglio classificate dei tre gironi.

Il Südtirol raggiunge il Bari e il Modena in Serie B, senza minimamente pensare che la promozione sarebbe potuta arrivare due, tre o quattro giornate fa senza il rush del Padova. O durante le ultime annate. Il calcio non ha memoria: forse stavolta è meglio pensare a presente e futuro.

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