9 partite, 9 vittorie, due soli goal al passivo. Alla faccia di quello che, a prima vista, sembrerebbe uno schieramento senza logica. Ma così non è, perché è proprio con il suo nuovo 4-2-3-1 che la Juventus ha impresso una svolta forse definitiva alla propria stagione.
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Un modulo che permette a Massimiliano Allegri di poter far coesistere quasi tutti gli elementi offensivi a disposizione. Gli intoccabili Higuain e Dybala, e poi Cuadrado e soprattutto Mario Mandzukic. Concorrente del Pipita nella prima parte della stagione, sua spalla da un mese a questa parte, grazie alla sua disponibilità nell'agire come esterno sinistro.
E il bello è che, in barba alle caratteristiche di un attaccante che pare nato - ed in effetti lo è - per fare a sportellate con i centrali avversari, adesso proprio questo potrebbe diventare il ruolo definitivo dell'ex Bayern Monaco. Anche in nazionale, visto che il ct Ante Cacic ha preso nota ed è pronto a imitare il collega Allegri.
Prossima partita
Contro Ucraina (24 marzo, qualificazioni mondiali) ed Estonia (28 marzo, amichevole), l'undici titolare dovrebbe essere quello proposto nell'immagine: il 4-2-3-1. Con Mandzukic esterno sinistro (e l'altro bianconero Pjaca sulla fascia opposta). Una scelta, quella di Cacic, favorita dalla squalifica di Ivan Perisic, espulso nel finale della gara di novembre contro l'Islanda.
Quasi incredibile, ripensando al modo burrascoso in cui Mandzukic aveva lasciato il Bayern nell'estate del 2014: in rotta con Pep Guardiola, che lo costringeva a giocare largo per far spazio a Robert Lewandowski, aveva sbattuto la porta senza riguardo. Ma ora si è ammorbidito, ed è una scelta che gli sta dando ragione.
