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Rafa Leao MilanGetty Images

Cosa non funziona nel Milan: il caso Theo Hernandez-Leao, le parole di Fonseca e l'assenza di Ibrahimovic

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No, il Milan non c'è. O almeno non c'è ancora. Il pareggio ottenuto all'Olimpico contro la Lazio è solo un brodino caldo, peraltro decisamente fuori stagione.

Vero, i rossoneri contro la squadra di Baroni erano riusciti a passare in vantaggio. Ma prima avevano già rischiato grosso.

I problemi evidenziati nelle prime due giornate, insomma, ci sono ancora tutti. E adesso anche dallo spogliatoio inizia a filtrare qualche spiffero poco rassicurante per il futuro.

  • IL CASO THEO HERNANDEZ-LEAO

    Inutile girarci intorno. Al fischio finale di Lazio-Milan, più che del risultato, si parlava di quanto accaduto tra i rossoneri durante il cooling-break.

    Quando i due grandi esclusi da Fonseca, ovvero Theo Hernandez e Rafa Leao, non hanno raggiunto il resto dei compagni vicino alla panchina. Un caso?

    I diretti interessati, davanti a microfoni e telecamere, hanno prontamente bloccato sul nascere ogni possibile polemica.

    "Eravamo entrati da due minuti, non avevamo bisogno del cooling break.Non era nulla contro squadra ed allenatore. Ora dobbiamo continuare a lavorare per vincere tutti insieme. Eravamo in campo da due minuti. Non ne avevamo bisogno. Poi la gente parla, dice cose non vere. Io e Rafa siamo sempre con la squadra per aiutare, ed è questo l'importante", ha spiegato Theo Hernandez a 'Milan TV'.

    Una versione confermata da Fonseca a DAZN: "Non c'è nessun problema e penso che Theo abbia già spiegato. Non dobbiamo creare nessun problema, questa settimana ho parlato con i giocatori che hanno accettato la scelta. Non c'è alcun problema, io ero concentrato e non ho visto che erano lì ma penso che Theo abbia spiegato perché. Non creiamo problemi perché non ce ne sono, la risposta dei giocatori è stata bella e non dobbiamo creare problemi quando non ci sono. Non scappo con le scuse e in questo momento non c'è problema". 

    Tutto vero certo ma allo stesso tempo Musah e Abraham, ovvero i due giocatori subentrati come Theo Hernandez e Leao poco prima, durante il cooling break si sono invece regolarmente avvicinati alla panchina per ascoltare le indicazioni di Fonseca e stare col resto del gruppo.

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  • LE PAROLE DI FONSECA SUI GIOCATORI

    Fonseca però al termine della partita non ha ovviamente parlato solo di Theo Hernandez e Leao, ma si è soffermato anche su cosa non sta funzionando nel suo Milan.

    "Nel primo tempo abbiamo gestito bene la palla, mentre non va bene aver concesso così tanto spazio agli avversari nella ripresa. Se ci vengono a prendere alti, per noi può diventare un vantaggio. Ma dobbiamo avere più coraggio e nel secondo tempo abbiamo giocato poco. Non ci manca un regista, ci manca la capacità di giocare la palla, l'intenzione di farlo.

    Abbiamo sempre cercato di costruire con Pavlovic e perso quasi tutti i palloni, che invece dovevano gestire quelli che sono il motore della squadra. Forse c'è un po' di paura di prendere goal perché il momento non è facile. Per me non manca un giocatore in mezzo al campo. Non abbiamo rischiato più, questo è il problema. Quando le altre squadre pressano più alto dovrebbe essere più facile per noi", ha osservato il tecnico rossonero.

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  • LA FASE DIFENSIVA

    Di fatto il Milan non ha (ancora) ingranato la marcia giusta. Due soli punti raccolti nelle prime tre giornate contro Torino, Parma e Lazio sono poco. Davvero troppo poco.

    A preoccupare è, come l'anno scorso, soprattutto la fase difensiva con 6 reti già incassate in 270'.

    Numeri che non autorizzano i tifosi a sognare in grande e per il momento ridimensionano di parecchio le ambizioni rossonere. Mentre l'Inter intanto è già a +5.

    Fonseca peraltro in estate aveva promesso di intervenire proprio sulla fase difensiva: "Difenderemo in modo diverso dalla scorsa stagione. Se vogliamo vincere, dobbiamo migliorare sotto questo aspetto. Vi posso garantire al 100% che vedrete un Milan offensivo, una squadra che domina le partite, recupera in fretta la palla e rende orgogliosi i suoi tifosi".

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  • L'ASSENZA DI IBRAHIMOVIC

    E poi c'è lui, Zlatan Ibrahimovic. Il senior advisor di Gerry Cardinale, ovvero l'uomo che di fatto ha costruito questo Milan.

    Lo svedese sabato sera non era al seguito della squadra all'Olimpico perché starebbe osservando un periodo di vacanza. Forse non proprio nel momento migliore.

    Evidentemente però anche per Ibra è arrivato il momento di riposare, proprio come annunciato qualche settimana fa scomodando un paragone a dir poco ingombrante: "Poi il mercato chiude quando io dico che chiude. E siamo al giorno sei su sette.Dio il settimo giorno si è riposato, io se non sarò stanco continuerò".

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  • ORA LIVERPOOL E INTER

    Il calendario, dopo la sosta per le nazionali, metterà ora subito il Milan di fronte a due esami di laurea che misureranno realmente le ambizioni rossonere in questa stagione.

    La partita casalinga col Venezia, comunque da non sottovalutare, sarà infatti l'antipasto di una doppia sfida da fare tremare i polsi col Milan impegnato prima contro il Liverpool in Champions League e poi nell'attesissimo derby.

    A questo punto, anche considerata l'attuale posizione di classifica, è chiaro che un doppio ko metterebbe in seria discussione tutto il progetto e soprattutto la posizione di Fonseca.

    Siamo solo a settembre, vero, ma ulteriori passi falsi non sono ammessi: il tempo per questo Milan sta già per scadere.

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