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Espanyol celebrating Las PalmasGetty Images

Redenzione Espanyol: è vicino al ritorno in Liga dopo un solo anno

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Non è semplice essere la seconda squadra della città. Specialmente se la prima si chiama Barcellona. Ed è per questo che l'Espanyol, oltre a giocare a calcio, ha da decenni una missione scolpita nella mente: resistere, resistere sempre. Resistere al desiderio di lasciar perdere tutto, alla tentazione di farsi prendere da una naturale depressione. Specialmente dopo quanto accaduto meno di 12 mesi fa.

L'8 luglio del 2020, l'Espanyol retrocedeva dalla Liga alla Segunda Division spagnola 27 anni dopo l'ultima volta. E non in una gara qualsiasi: il derby contro il Barcellona, vincente per 1-0 grazie a una rete di Luis Suarez. Un risultato che prolungava le speranze azulgrana di conquistare un campionato finito poi nelle mani del Real Madrid. E, di contro, spezzava inesorabilmente quelle blanquiazules di conquistare una salvezza divenuta impossibile.

Bene: meno di un anno più tardi, l'Espanyol sta tornando. Ha collezionato 74 punti nelle prime 36 giornate, ha vinto 22 partite e ne ha perse solo 6. Un ruolino di marcia da vera capolista. Il margine sul Maiorca secondo è buono, quello sull'Almeria terzo ancor di più. In Liga tornano le prime due, con playoff dalla terza alla sesta. A 6 giornate dalla fine, è quasi fatta.

La redenzione ha tanti nomi. Quello di Vicente Moreno, l'allenatore, arrivato proprio dal Maiorca nell'agosto di un anno fa. O quello di Raul De Tomas, 34 anni, maglia numero 10 e sigla R.D.T. sulle spalle. Fin qui ha segnato 20 goal, secondo nella classifica dei cannonieri di Segunda dietro all'ex meteora rosanero Uros Djurdjevic.

De Tomas, un giorno, potrà raccontare ai nipotini di aver giocato nel Real Madrid. Anche se per poco, pochissimo tempo. 14 minuti, per la precisione. Il quarto d'ora finale di una partita di Coppa del Re senza troppo da raccontare, vinta per 4-1 in casa del Cornellá nell'ottobre del 2014. Nei mesi precedenti aveva messo assieme un paio di panchine in Liga. Ma la sua casa, dal 2004 al 2015, sono sempre state il Castilla e il Real C.

Nonostante una carriera al di sotto delle aspettative, De Tomas è sempre stato trattato come un nome grosso sul mercato. Per dire: nel 2019, quando aveva già scollinato da un pezzo la trentina, il Benfica lo ha acquistato a titolo definitivo dal Real Madrid per 20 milioni di euro circa. Gli stessi spesi dall'Espanyol nel gennaio di un anno fa per portarlo a Barcellona. 4 goal in Liga, 20 quest'anno. Il suo record è di 24, nel 2017/18 col Rayo Vallecano: anche in quel caso salì in Liga dalla Segunda Division.

Le reti di De Tomas fanno il paio con il contributo offerto dal resto della squadra. Illustri sconosciuti, almeno fuori dalla Spagna, che per una notte si sono guadagnati il classico quarto d'ora di pubblicità. Da Adri Embarba,che un mese fa ha segnato un goal e sfornato due assist vincenti in soli 4 minuti (!), a Javi Puado, che nel 4-0 al Las Palmas ha messo a segno la seconda tripletta più veloce della storia del club (14 minuti, dal 9' al 23').

C'è anche un po' d'Italia, giusto per non farsi mancare nulla. Il portiere titolare è Diego Lopez, quello che nel 2015 venne scartato da Mihajlovic per far spazio a Donnarumma. E poi ci sono David Lopez, ex Napoli, Leandro Cabrera, una comparsata a Crotone qualche anno fa, e Didac Vilá, altro ex rossonero che a Milano ha trovato poca fortuna. Tutti sono pronti a festeggiare. Lo champagne è già in frigo.

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