
Gianluigi Donnarumma, col Milan, ha giocato 233 partite. Gianluigi Donnarumma è nato nel 1999, ha 24 anni. Ora: alzi la mano chi non ha l'impressione di trovarsi davanti un veterano. Gigio è presente e futuro di Diavolo e Nazionale, uno capace di alzare mattoncino dopo mattoncino un palazzo fatto di talento e personalità. Perché se ti mancano, difendere i pali del Milan ed essere l'erede di Buffon in azzurro diventa impossibile.
Quello di Donnarumma è il percorso sognato da ogni giovane calciatore, portiere o bomber che sia. Un percorso iniziato una domenica pomeriggio del 2015. Più precisamente, il 25 ottobre 2015: a San Siro c'è Milan-Sassuolo, sulla panchina dei rossoneri siede Sinisa Mihajlovic. L'uomo che ha svoltato vita e carriera di Gigio. Una panchina che scotta, perchè il serbo paga un trend deludente, è a rischio esonero e si gioca l'ultima spiaggia scommettendo su un teenager.
In casa Milan, come se non bastasse, il momentaccio della stagione è acuito dagli errori di Diego Lopez - l'ex Real investito dei galloni di titolare - che non garantisce più troppa affidabilità e che ha contribuito all'avvio flop. Un assist al bacio per Sinisa, uno che di palloni che scottano da trasformare in oro se ne intende, il quale propende per il clamoroso ribaltone. Pali del Diavolo a un minorenne, che fin lì non aveva mai visto il campo in partite ufficiali e nelle gerarchie terzo portiere dietro Lopez e Abbiati.
"In settimana informo Galliani: mi chiede per tre volte se sto scherzando. Io ho deciso, non ne ho mai fatto una questione di età - il racconto contenuto in 'La partita della vita', la biografia di Mihajlovic - In quel momento vedevo negli occhi di Donnarumma lo stesso futuro di Totti".
"Sabato Berlusconi viene a Milanello e io taglio corto: 'Presidente, ci sono solo due possibilità. Lei mi esonera e allora gioca Lopez. Lei non mi esonera e allora gioca Donnarumma'. Non volevo mancare di rispetto a Berlusconi, ma le scelte finali spettavano a me".

Detto fatto, contro il Sassuolo in porta va Gigio. Un qualcosa di nuovo, eccezionale, rischioso, che Adriano Galliani (all'epoca ad rossonero) nel pregara a 'Mediaset' descrive ed esorcizza così.
"E’ una scelta del nostro allenatore: Donnarumma sta facendo benissimo, in allenamento, quando gioca, quindi si tratta di una scelta tecnica del nostro tecnico. C’è poco da aggiungere. Vedere in porta un ragazzo che non ha ancora 17 anni è una cosa straordinaria: ma vidi debuttare in porta un certo Gianluigi Buffon".
San Siro è dalla sua parte, consapevole della pressione presente su spalle, testa e guantoni del ragazzo di Castellammare, che a 16 anni e 8 mesi diventa il secondo esordiente più giovane nella storia del Milan dietro soltanto a Giuseppe Sacchi. Lo sguardo di Gigio tradisce gioia ma anche emozione, quella che proverebbe qualsiasi adolescente catapultato sul palcoscenico della Serie A nella Scala del Calcio. Un sogno, ma anche tanta, tanta responsabilità.
"Ero emozionato e un po' teso, com'è giusto che sia - confessa Donnarumma a 'DAZN' - Era un momento particolare, mi ricordo quando me lo disse Sinisa il giorno prima, avevo voglia di chiamare subito la mia famiglia. E' stato fantastico. Mihajlovic mi chiese se avevo paura di giocare, io risposi di no perché ero pronto, mi allenavo bene. Ero molto motivato".
Curva Sud in sciopero, ma che insieme al resto dello stadio incoraggia il nuovo custode dei pali rossoneri applaudendolo ad ogni intervento, anche il più banale. Dopo il rigore di Bacca che sblocca Milan-Sassuolo (espulso Consigli), però, arriva la doccia gelata: per San Siro e per Gigio.
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GettyBerardi prende la mira da calcio piazzato ai 25 metri, disegna una traiettoria pregevole col mancino ed infila la sfera proprio sul palo difeso dal neanche 17enne Donnarumma. Gigio compie un passettino verso sinistra che si rivela fatale, perché non gli consente di arrivare in tuffo sul tiro di Berardi e sventare la punizione vincente. Un peccato di inesperienza, un qualcosa di cui il gioiellino stabiese ha fatto ampiamente tesoro nelle successive 232 presenze con la 99 appiccicata sulla schiena.
Il Milan col Sassuolo vince 2-1 grazie al guizzo di Luiz Adriano e scaccia i fantasmi, salvando la panchina a Mihajlovic (poi esonerato nel finale di stagione, ad aprile 2016) e stappando lo champagne per la 'prima' di Donnarumma.
"Quando Sinisa mi chiamò per dirmi che l’avrebbe lanciato dal primo minuto ero assolutamente d’accordo - assicura Galliani - Da quando è arrivato al Milan si vedeva che sarebbe diventato un grandissimo. Ha sempre giocato con ragazzi di due o tre anni più grandi di lui".
Gigio scalza in un colpo solo Abbiati e Diego Lopez, perché da quella domenica in avanti non lascerà più la porta. Un epilogo amaro per l'esperto estremo difensore iberico, che in un'intervista ad 'AS' applaude la scelta coraggiosa di Mihajlovic e ammette il 'ko' col compagno nel rapporto età/potenziale.
"Donnarumma è la più grande forza della natura che abbia mai visto tra i pali. Dico sempre che ha un talento incredibile. A sedici anni aveva già un fisico impressionante. Non è un caso che stia battendo record di precocità uno dopo l’altro. Quando Sinisa decise di dargli fiducia, confermandolo nelle partite successive, viste le qualità di Gigio, per me divenne tutto più difficile".
"Da lì in poi feci tanta panchina e, per questo motivo, alla fine della stagione 2015/2016 decisi di lasciare il Milan cogliendo l’opportunità di andare all’Espanyol, club che mi garantiva il posto da titolare tra i pali".
Donnarumma ha realizzato il desiderio di difendere i colori della propria squadra del cuore, lui rossonero nel cuore 'emigrato' da Castellammare a Milanello a 14 anni e capace di toccare la vetta più alta dopo la trafila compiuta tra Giovanissimi, Allievi e Primavera. Sempre una spanna sopra gli altri. Prima del trasferimento al PSG a parametro zero che tanto ha fatto male ai tifosi del Diavolo.
GettyUn predestinato di cui già si era accorto Pippo Inzaghi, il quale nel 2014/2015 gli spalanca le porte della prima squadra convocandolo per la panchina in occasione di un Milan-Cesena a tre giorni dal 16esimo compleanno: a 15 anni e 362 giorni per l'esattezza, condizione che rende necessario ottenere una deroga dalla Lega. Quale? Un certificato medico che garantisca come a quell'età Donnarumma possa reggere l'impatto fisico con avversari più adulti e formati. Che poi formati mica tanto: Gigio superava il metro e 95!
Al resto pensa Mihajlovic, l'angelo azzurro di Donnarumma (ancor prima dell'esordio ufficiale, protagonista di una bizzarra performance ai rigori col Real Madrid nell'International Champions Cup 2015), l'uomo a cui il numero uno milanista è grato e al quale ha sempre mostrato sostegno e vicinanza durante la battaglia del serbo contro la leucemia. Sul campo, però, quando Sinisa incrocia Gigio col suo Bologna sono stati dolori.
"Maledetto chi ha fatto esordire Donnarumma! - la battuta scherzosa concessa a 'Sky' dopo il ko degli emiliani a San Siro - Ogni volta contro di me fa i miracoli. Ma sono felice per lui".
L'attualità parla di un Gigio tra i migliori interpreti del ruolo al mondo, apice di una crescita passata per un avvio non facile (errori di gioventù e le feroci critiche del 2017 legate sempre a futuro e contratto, ma poi rinnovato) e il trionfo agli Europei con l'Italia. Il presente, come detto, si chiama PSG.



