Cosa resta il giorno dopo di Atalanta-Juventus 0-2? Sicuramente fanno discutere le dichiarazioni di Gasperini. Insomma, il razzismo è razzismo, e lo si deve combattere in tutte le sue sfumature. Poi, certo, è comprensibile che andare contro la piazza d’appartenenza rappresenti un esercizio complicato e delicato, ma il tecnico grugliaschese avrebbe potuto usare parole differenti. De gustibus.
Rimane, eccome, il blitz della Vecchia Signora. Un successo di vitale importanza, ottenuto attraverso una performance applicata, che porta i bianconeri momentaneamente al secondo posto a quota 66 punti. Proprio come auspicato, nelle puntate precedenti, dal CFO Francesco Calvo.
Ora la posizione va mantenuta. E, a tal proposito, la Juve deve anche auspicare in buone notizie provenienti dall’extracampo. Tuttavia, Danilo e compagni per sfoggiare tranquillità con la propria coscienza hanno una sola strada da seguire: centrare l’obiettivo. Dopodiché, a bocce ferme, si capirà quale sarà il futuro nel breve e lungo termine.
La copertina, e non potrebbe essere altrimenti, la conquista Iling Junior. Che, schierato per la prima volta dall’inizio in campionato, ha ripagato la fiducia trovando un lampo da incorniciare. Una rete che va a premiare le intuizioni di Matteo Tognozzi (scouting manager) e Giovanni Manna (responsabile Next Gen) e dell’intero settore giovanile.
Getty ImagesEcco, a suon di competenza e coraggio, i giovani dirigenti juventini hanno creato un metodo di lavoro che ha portato a generare davvero valore. Senza slogan, con i fatti. E chi approderà a Torino in qualità di diesse dovrà inevitabilmente tenerne conto.
Cosa dire di Dusan Vlahovic? Al secondo centro consecutivo, la miglior risposta possibile ai cori razzisti. Al di là della rete, ingrediente fondamentale per il percorso di un attaccante, il serbo sembra aver ritrovato la brillantezza dei tempi migliori. E questa per Max Allegri è la miglior notizia possibile, specialmente considerando come dietro l’angolo ci sia il primo round contro il Siviglia in semifinale di Europa League.
Per giovedì sera il tecnico livornese ha persino problemi di abbondanza, vera e propria utopia fino a qualche settimana. Ma tutte le strade portano a una partenza dall’inizio di DV che, d’altra parte, se l’è anche meritata.
GettyCapitolo Rugani. Spesso mediaticamente bistrattato, il centrale toscano a Bergamo ne è venuto a capo agevolmente. Il tutto, avendo la meglio su un certo Duvan Zapata. Le gerarchie sono chiare, e non verranno certamente messe in discussione da una buona gara, ma è innegabile che il numero 24 sposi perfettamente il concetto di opzione spendibile e credibile. D’altra parte, solamente poche settimane fa, DR ha saputo gestire sapientemente pure Victor Osimhen. Come si dice in questi casi? Più indizi fanno una prova.
Attenzione alla crescita di Paul Pogba, pimpante tra Lecce e Atalanta, pronto ad aumentare il minutaggio senza fare il passo più lungo della gamba. Ai tifosi, alle volte, basta la semplicità: un filtrante al millimetro, un dribbling ben riuscito, un passaggio preciso. Tutto ciò che caratterizza il DNA calcistico del Polpo, rientrato in estate a Torino proprio per cambiare il volto del centrocampo della Juve.
Il resto è già storia, ed è inutile voltarsi indietro, meglio dedicare le giuste energie (mentali) al finale di stagione. Perché, sebbene questa sia stata un’annata complicata per la Juve nella sua totalità, c’è ancora la possibilità di salvare il salvabile. E Pogba, dal canto suo, di momenti clou se ne intende. La carriera non mente.




