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21 anni da Juventus-Milan, l'unica finale tutta italiana

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Quella del 28 maggio 2003 resterà per sempre una data storica per il nostro calcio. All'Old Trafford di Manchester si gioca Juventus-Milan, ovvero la prima e unica finale di Champions League tutta italiana, almeno finora.

I rossoneri, reduci da quattro stagioni senza trofei, vinceranno ai calci di rigore dopo 120 minuti di battaglia conquistando così la sesta Coppa dei Campioni della loro storia a nove anni dall'ultimo successo nella competizione.

Per la Juventus invece è la quinta finale persa, la terza con Marcello Lippi in panchina. I bianconeri erano stati sconfitti all'ultimo atto già per due anni di fila: nel 1997 dal Borussia Dortmund e nel 1998 dal Real Madrid. Una vera e propria maledizione che si ripeterà altre due volte con Allegri nel 2015 e nel 2017.

  • IL CAMMINO DELLA JUVENTUS

    I bianconeri, campioni d'Italia in carica, in estate si rinforzano con gli acquisti di Mauro German Camoranesi, Marco Di Vaio e Fabrizio Miccoli. La stagione 2002/03 si apre con la vittoria della Supercoppa Italiana, in campionato arrivano tre successi consecutivi nelle prime tre giornate.

    Dopo un piccolo periodo di flessione vissuto a dicembre con due sconfitte di fila, la Juventus riparte fortissimo e da gennaio a marzo vince dieci delle undici partite disputate scalando la classifica. Un filotto che gli permetterà di vincere nuovamente lo Scudetto davanti a Inter e Milan. In Coppa Italia, invece, i bianconeri vengono eliminati già ai quarti di finale contro il Perugia.

    In Champions League vengono inseriti nel girone E con Feyenoord, Newcastle e Dinamo Kiev, girone che la Juventus vincerà con 13 punti. Decisamente più difficoltoso il cammino nella seconda fase a gironi quando, inseriti in un gruppo con Manchester United, Deportivo La Coruna e Basilea i bianconeri rischiano di uscire piazzandosi secondi con soli 7 punti alla pari degli svizzeri. Decisiva per la qualificazione sarà la differenza reti, favorevole ai bianconeri.

    Nei quarti di finale però c'è da superare il Barcellona: la Juventus pareggia 1-1 l'andata in casa, al ritorno al 'Camp Nou' Nedved porta in vantaggio i bianconeri, ma Xavi firma l'immediato pareggio e la partita si trascina ai tempi supplementari. La Juventus, rimasta in dieci per l'espulsione di Davids,trova il goal della qualificazione grazie alla zampata di Marcelo Zalayeta.

    In semifinale c'è un'altra super sfida, l'avversario stavolta è il Real Madrid campione d'Europa in carica.Nella gara d'andata, giocata al 'Santiago Bernabeu', la Juventus perde per 2-1 con vantaggio di Ronaldo il Fenomeno, pareggio di Trezeguet e goal decisivo di Roberto Carlos. Al ritorno però i bianconeri vivono la notte quasi perfetta: 2-0 all'intervallo grazie alle reti di Trezeguet e Del Piero, nel finale Nedved chiude i conti segnando il goal della tranquillità dopo che Buffon para un rigore a Luis Figo. Inutile la rete del grande ex Zidane allo scadere: in finale vola la Juventus, che però a Manchester non potrà contare su uno dei suoi uomini migliori.

    A pochi minuti dal triplice fischio Pavel Nedved, diffidato, viene ammonito per un evitabile fallo a centrocampo su McManaman e scoppia in lacrime: squalificato, non potrà scendere in campo contro il Milan.

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  • IL CAMMINO DEL MILAN

    I rossoneri, reduci dal quarto posto in campionato della stagione precedente, ripartono con Carlo Ancelotti in panchina ed in estate si rinforzano con gli acquisti di Alessandro Nesta dalla Lazio e Clarence Seedorf dall'Inter. A parametro zero arrivano anche il brasiliano Rivaldo dal Barcellona e l'attaccante danese Jon Dahl Tomasson che si rivelerà decisivo come prima alternativa alla coppia titolare formata da Pippo Inzaghi e Andriy Shevchenko.

    In campionato il Milan parte fortissimo tanto da laurearsi campione d'inverno al termine del girone d'andata, salvo poi rallentare e subire il sorpasso di Juventus e Inter. Alla fine quindi sarà solo terzo posto pur vincendo entrambi gli scontri diretti contro nerazzurri e bianconeri.

    In Champions League i rossoneri superano a fatica lo Slovan Liberec nel turno preliminare (1-0 a San Siro, 2-1 in Repubblica Ceca) solo grazie alla regola dei goal in trasferta.

    Il Milan accede così alle fase a gironi: nel Gruppo G i rossoneri arrivano prima a pari punti col Deportivo La Coruna ma nettamente davanti al Lens ed al Bayern Monaco, che viene sconfitto dai rossoneri sia all'andata che al ritorno per 2-1. Il Milan perde due partite, a Lens e in casa contro il Deportivo La Coruna, che però viene sconfitto in Spagna addirittura per 4-0 in quella che resta una delle più belle partite giocate dalla squadra rossonera in Champions League.

    Nella seconda fase a gironi, inserito nel gruppo con Real Madrid, Borussia Dortmund e Lokomotiv Mosca, il Milan chiude di nuovo al primo posto con 12 punti pur perdendo le ultime due gare: in casa contro i tedeschi e in trasferta al 'Santiago Bernabeu' dove arriva un pesante 3-1.

    Ai quarti di finale c'è l'incrocio con l'Ajax, dopo lo 0-0 in Olanda, il ritorno è al cardiopalma: il Milan si porta due volte in vantaggio, ma viene raggiunto dagli olandesi. Il 2-2 sancirebbe l'eliminazione per la regola dei goal in trasferta, ma al minuto 91 il danese Tomasson 'ruba' il goal a Pippo Inzaghi e firma il 3-2 regalando la qualificazione ai rossoneri.

    In semifinale il Milan trova i cugini dell'Inter in quello che è il primo derby europeo della storia: anche in questo caso a premiare il Diavolo è la regola dei goal in trasferta. L'andata termina sullo 0-0, al ritorno i rossoneri passano in vantaggio con Shevchenko ma vengono raggiunti dal goal di Obafemi Martins e nel finale rischiano il colpo del ko. A salvare il Milan è Christian Abbiati, che sostituisce l'infortunato Dida e nega il goal che varrebbe la qualificazione a Kallon. Inter eliminata, Milan in finale contro la Juventus.

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  • IL RACCONTO DELLA PARTITA

    Il 28 maggio, a Manchester, scendono in campo Milan e Juventus in quella che ancora oggi resta la prima e unica finale di Champions League tutta italiana.

    Ancelotti schiera la formazione tipo: Dida in porta, Costacurta, Nesta, Paolo Maldini e Kaladze in difesa, a centrocampo Pirlo con Gattuso e Seedorf, Rui Costa alle spalle di Shevchenko e Pippo Inzaghi.

    Marcello Lippi, come detto, deve fare a meno dello squalificato Nedved: in porta c'è Buffon, davanti a lui linea a quattro formata da Thuram, Ferrara, Tudor e Montero, a centrocampo da destra a sinistra giocano Camoranesi, Tacchinardi, Davids e Zambrotta, in attacco Del Piero e Trezeguet.

    Il Milan parte decisamente meglio e troverebbe anche il vantaggio dopo soli nove minuti di gioco con Shevchenko ma l'arbitro annulla per fuorigioco attivo di Rui Costa, che copre la visuale di Buffon. Il portierone bianconero è il grande protagonista in avvio di gara con una super parata su colpo di testa di Pippo Inzaghi.

    La Juventus prova a reagire con alcune folate sulla fascia sinistra di Davids e Zambrotta, ma Lippi prima dell'intervallo perde per infortunio anche Igor Tudor che viene sostituito da Birindelli. In avvio di ripresa entra Antonio Conte, al posto di Camoranesi. Proprio lo storico capitano bianconero sfiora il goal del vantaggio ma il suo colpo di testa colpisce in pieno l'incrocio dei pali a Dida ormai battuto. L'ultimo squillo dei novanta minuti regolamentari, combattuti ma non certo spettacolari

    I tempi supplementari iniziano subito con un colpo di scena: Roque Junior, subentrato al 66' al posto di Costacurta, si infortuna ma resta stoicamente in camposeppure a mezzo servizio. Nonostante la superiorità numerica, la Juventus però non riesce a creare chiare occasioni da rete. Il Milan resiste senza troppi affanni e la gara scivola fino ai calci di rigore.

    Dida para il primo penalty tirato da Trezeguet, mentre Serginho batte Buffon. Ci pensa Birindelli a riportare il risultato in parità, anche perché Buffon ipnotizza Seedorf. I bianconeri però sbagliano altri due rigori con Zalayeta e Montero, mentre per i rossoneri Kaladze si fa parare il tiro da Buffon ma Nesta non sbaglia: Milan avanti 2-1 prima del quinto ed ultimo rigore.

    Sul dischetto per la Juventus va Alessandro Del Piero, uno specialista dagli undici metri, che batte Dida con grande freddezza. Il pallone decisivo è sui piedi di Andriy Shevchenko. Risultato? Buffon da una parte, pallone dall'altra e delirio rossonero.

    Il Milan è campione d'Europa per la sesta volta nella sua storia. Paolo Maldini, premiato come man of the match al termine della partita, può alzare al cielo la Coppa dei Campioni da capitano rossonero quarant'anni dopo suo padre Cesare.

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  • LA RIVINCITA DI ANCELOTTI

    La notte di Manchester segna anche l'inizio della grande carriera in panchina di Carlo Ancelotti. Arrivato al Milan nel novembre 2001 per sostituire Fatih Terim, il tecnico nato a Reggiolo è reduce da un'esperienza non troppo fortunata proprio alla guida della Juventus dove aveva preso il posto di Marcello Lippi.

    In due stagioni e mezzo alla guida dei bianconeri, infatti, Ancelotti vince solo la Coppa Intertoto ma soprattutto vede sfumare uno Scudetto che sembrava già vinto sotto il celebre diluvio di Perugia. Alla fine saranno due secondi posti e conseguente addio ad una piazza che non lo ha mai amato, peraltro ampiamente ricambiata come raccontato dallo stesso Ancelotti nel libro 'Preferisco la Coppa: vita, partite e miracoli di un normale fuoriclasse'.

    "Da maiale che non poteva allenare, Torino non mi piaceva. Troppo triste, lontana un paio di galassie dal mio modo di essere. Indietro Savoia, arriva il ciccione dei tortellini. La Juventus era una squadra che non avevo mai amato e che probabilmente non amerò mai, anche per l'accoglienza che qualche mente superiore mi riserva ogni volta che torno. Per me è sempre stata una rivale. Non mi sono mai sentito a casa, mi sembrava di essere l'ingranaggio di una grande azienda. Per il sentimento, prego, rivolgersi altrove".

    Le cose andranno molto diversamente al Milan con cui vincerà praticamente tutto: 1 Scudetto, 1 Coppa Italia (sempre nel 2002/03), 1 Supercoppa Italiana, 2 Champions League, 2 Supercoppe Europee e un Mondiale per Club.

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  • IL TABELLINO DELLA FINALE

    IL TABELLINO

    JUVENTUS-MILAN 0-0 (2-3 d.c.r)

    JUVENTUS (4-4-2): Buffon; Thuram, Ferrara, Tudor (42' Birindelli), Montero; Camoranesi (46' Conte), Tacchinardi, Davids (66' Zalayeta), Zambrotta; Trezeguet, Del Piero. In panchina: Chimenti, Pessotto, Iuliano, Di Vaio. Allenatore: Marcello Lippi.

    MILAN (4-3-1-2): Dida; Costacurta (65' Roque Junior), Nesta, Maldini, Kaladze; Gattuso, Pirlo (71' Serginho), Seedorf; Rui Costa (87' Ambrosini); Shevchenko, Inzaghi. In panchina: Abbiati, Laursen, Brocchi, Rivaldo. Allenatore: Carlo Ancelotti .

    Successione rigori: Trezeguet (parato), Serginho (goal), Birindelli (goal), Seedorf (parato), Zalayeta (parato), Kaladze (parato), Montero (parato), Nesta (goal), Del Piero (goal), Shevchenko (goal).

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