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Jon Dahl Tomasson Milan Parma Serie A 23042005Getty Images

Tomasson, il goal 'rubato' in Milan-Ajax e la sua esperienza in rossonero

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In area di rigore sapeva farsi valere, eccome, John Dahl Tomasson. L'attaccante danese, acquisto meno acclamato del Milan nell'estate 2002 assieme a Dario Simic, al cospetto dei grandi colpi Seedorf, Rivaldo e Nesta, ebbe però un ruolo fondamentale nel cammino verso la finale di Champions League in programma all'Old Trafford di Manchester il 28 maggio 2003.

Arrivato a parametro zero dopo l'esperienza in Olanda con il Feyenoord, fu proprio di Tomasson 18 anni fa, il 23 aprile 2003, la rete che consentì ai rossoneri di Carlo Ancelotti di superare 3-2 l'Ajax di Zlatan Ibrahimovic nei quarti di finale di Champions League a San Siro e di qualificarsi per le semifinali.

Dopo lo 0-0 di Amsterdam nella gara di andata, il Milan si gioca tutto nella sfida di ritorno al Meazza. Ancelotti si affida al 4-4-2 e punta in attacco su Pippo Inzaghi e Schevchenko, mentre Rivaldo e Tomasson partono dalla panchina. La partita sarà una delle più spettacolari in Europa negli anni Duemila. Il Diavolo passa a condurre alla mezzora con un colpo di testa spettacolare di Pippo Inzaghi su cross dalla destra di Shevchenko.

UCL: Ajax vs Milan (Inzaghi)Getty

I Lancieri restano in partita e sono premiati nella ripresa, quando al 63' impattano la gara con una rete di Litmanen, smarcato davanti alla porta di Dida da un assist perfetto di Van der Meyde. Il Milan si scuote e torna avanti due minuti dopo grazie a Shevchenko, bravo di testa a battere Lobont su assist di Inzaghi, che ricambia il favore all'ucraino. A 12 minuti dalla fine, però, Ibrahimovic tiene palla nell'area rossonera, Costacurta non riesce a rinviare e viene beffato da Pienaar, che da terra infila Dida.

Il 2-2 qualifica l'Ajax di 'Rambo' Koeman, la partita tuttavia, non è ancora finita. Ancelotti lancia nella mischia anche Tomasson al posto di Simic e Rivaldo, che prende il posto di Kaladze. Il baricentro dei rossoneri si sbilancia in attacco e la scelta del tecnico di Reggiolo è premiata al 90'. Il Diavolo trova il goal qualificazione in extremis: Inzaghi da centro area, sull'uscita di Lobont, scodella un pallonetto beffardo con la punta del piede, la palla sembra destinata comunque ad entrare ma Tomasson, per non correre rischi, ruba la marcatura a Inzaghi e calcia in rete. Con buona pace di Superpippo, autore di una grande prestazione contro la formazione olandese.

I tifosi hanno un momento di paura, temendo per la posizione di partenza del danese, l'arbitro però dice che è tutto buono. Quel goal passa così alla storia come 'goal rubato', regalando al Milan l'accesso alle semifinali, in cui i rossoneri saranno abbinati all'Inter in un doppio entusiasmante derby europeo. Tomasson, che da buon ex del Feyenoord gioisce doppiamente, mette il suo nome sul tabellino dei marcatori e ribadisce con rabbia che, nonostante Ancelotti gli preferisca spesso la coppia Inzaghi-Shevchenko, lui c'è e fa parte del progetto.

Jon Dahl Tomasson AC Milan

Quel goal ha fatto storia, Inzaghi lo ha rivissuto migliaia di volte nella sua testa, lo ricorda praticamente a memoria, ogni dettaglio.

"È successo tutto in un modo così incredibile. Ero avvilito, però Paolo Maldini ha fatto il cross giusto, Ambrosini ha toccato di testa nel modo giusto, io sono andato sulla palla, vuol dire che ci credevamo tutti. Doveva andare bene per noi per una volta un finale di gara in quella stagione; fino a quel momento era andata sempre bene alle nostre avversarie. Ma ci pensate? Se Ambro avesse toccato di testa in un altro modo, se Chivu non fosse scivolato, ancora oggi ho paura che quello che è successo sia solo un sogno e se ci penso mi viene ancora un po’ d’ansia".

Al Milan Tomasson resterà in forza per 3 stagioni, e, nonostante il minutaggio molto ridotto rispetto alla precedente esperienza con il Feyenoord, saprà comunque dare sempre il suo contributo alla squadra, ritagliandosi al meglio il ruolo di attaccante di scorta. Nel suo primo anno, il 2002/03, le maggiori soddisfazioni arrivarono proprio in Champions League, torneo dove, oltre al goal qualificazione con l'Ajax, segnò altri 2 goal, uno contro il Deportivo La Coruña nel girone del primo turno (sconfitta per 1-2 al Meazza) e uno, decisivo, contro il Lokomotiv Mosca nel girone del secondo turno (1-0 per il Milan sui russi).

Il danese fu protagonista quell'anno nella conquista della Coppa Italia, che il Milan, anche grazie ai suoi 4 goal, si aggiudicò battendo in finale la Roma e mettendo fine ad un'astinenza che durava da 26 anni, mentre in campionato, che vede i rossoneri calare nel girone di ritorno e concludere al 3° posto, totalizzò 19 presenze e 4 reti (segnando all'Atalanta sia all'andata, sia al ritorno, al Chievo e alla Roma).

A livello statistico la miglior stagione di Tomasson in maglia rossonera resta però la seconda, seppur meno ricca di titoli. Nel 2003/04 infatti il centravanti danese, viste anche le condizioni fisiche non ottimali di Pippo Inzaghi, trova maggiore regolarità e dà un contributo importante, con 12 goal in 26 presenze, alla conquista del 17° Scudetto per i rossoneri. Inoltre sarà grande protagonista in Coppa Intercontinentale contro il Boca Juniors, segnando il goal che porterà il Milan ai rigori, nonostante alla fine a imporsi dal dischetto sia il Boca Juniors. Tomasson e il Diavono si aggiudicano inoltre la Supercoppa Europea contro il Porto.

In Champions League, invece, la clamorosa rimonta del Deportivo La Coruña al Riazor nei quarti di finale impedisce alla squadra di Ancelotti di bissare il successo della stagione precedente, mentre in Coppa Italia, competizione in cui Tomasson va a segno 2 volte, il cammino dei milanesi si arresta in semifinale contro la Lazio.

Tomasson prosegue la sua avventura a Milano anche nella stagione 2004/05, l'ultima e certamente la meno soddisfacente per lui in rossonero. L'arrivo di Hernan Crespo nel reparto offensivo, d'altro canto, gli toglie ulteriore spazio nelle rotazioni del suo allenatore. Colleziona in tutto 21 presenze e 3 goal, vince la Supercoppa italiana contro la Lazio e nella finale di Champions League contro il Liverpool, realizza uno dei tiri dal dischetto per i rossoneri, che non riusciranno tuttavia ad alzare al cielo la Coppa con le orecchie.

Saranno proprio quelle di Istanbul le ultime emozioni vissute da Tomasson con la maglia del Milan. Il centravanti danese, serio e dedito al lavoro, nell'estate 2005 saluterà la compagnia con 28 goal segnati in 95 presenze totali, per ripartire dallo Stoccarda, in Bundesliga. Sempre senza clamori. In punta di piedi, come quando era arrivato nel 2002. Con quel goal 'rubato' a Inzaghi, talvolta ingiustamente dimenticato, che lo fa entrare di diritto nella storia del club.

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