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FC ZurigoGetty Images

Lo Zurigo vince la Super League svizzera: l'impresa di Dzemaili e compagni dopo 13 anni

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Nell’estate 2013 il Paderborn, con una mossa piuttosto sorprendente, aveva portato in Zweite Liga un allenatore di 40 anni che mai aveva allenato nel sistema calcistico tedesco a livello professionistico. Sebbene da giocatore André Breitenreiter si fosse tolto grandi soddisfazioni tra Amburgo, Hannover e Wolfsburg (quasi 150 presenze in Bundesliga e 28 goal) e in gioventù avesse sempre fatto parte delle Under tedesche, da allenatore fino a quell’estate aveva messo curriculum al massimo un secondo posto in Regionalliga con l’Havelse, unico club che aveva allenato. Tre anni, poi il passaggio in Zweite al Paderborn. Con cui, al primo anno, ha centrato una storica promozione in Bundesliga. Alla domanda sulla più grande impresa compiuta nella sua carriera, il traguardo più importante raggiunto, la sua risposta sarebbe scontata. 

Forse, però, a breve potrebbe dover rivedere questa idea. L’allenatore tedesco infatti dall’estate siede sulla panchina dell’FC Zurigo, club dell’omonima città svizzera. È la sua prima esperienza fuori dalla Germania. Probabilmente, anche quella in cui ha ottenuto il più importante titolo della sua carriera, nonché il primo. Perché domenica, con lo 0-2 sul campo del Basilea, lo Zurigo ha vinto la Super League: il tredicesimo titolo di campione nazionale, a 13 anni dall’ultimo.

Soltanto nel 2016 lo Zurigo viveva una delle pagine più difficili della sua storia: una disastrosa retrocessione chiudendo la Super League (composta soltanto da 10 squadre) all’ultimo posto in classifica. Un’onta per il club, che al tempo aveva in bacheca ha 12 campionati vinti ed è anche in doppia cifra per quanto riguarda le coppe nazionali. Nell’ultimo decennio ha vissuto all’ombra del Basilea e dello Young Boys, fino a quando è arrivato Breitenreiter. E con lui è cambiato tutto.

A 4 giornate dal termine, la squadra ha 16 punti di vantaggio sul Basilea secondo in classifica, 72 contro 56, e nel corso dell'anno ha anche inanellato una strepitosa serie di 17 risultati utili consecutivi, la quale ha permesso di staccare la concorrenza e mettersi insta con un ottimo margine da gestire. Un enorme salto in avanti, se si pensa soprattutto che fino allo scorso anno a Zurigo la massima ambizione sembrava sempre e comunque la salvezza. Dato significativo: mai oltre il settimo posto nell’ultimo triennio. Quest'anno, campioni.

Recentemente il club si era segnalato più che altro per aver cresciuto e lanciato alcuni giocatori che sono poi arrivati a giocare nella nazionale elvetica come Loris Benito o Nico Elvedi, mentre altri hanno preso la strada della Serie A, come Berat Djimsiti, Simon Sohm o Dennis Rüegg. Attualmente invece i nomi di grido, appetibili per il mercato internazionale, sono molti meno. Uno però risalta: Becir Omeragic, difensore classe 2002 di origine bosniaca che ha già 4 presenze con la Nati avendo appena compiuto vent’anni.

Per la verità, il più giovane a brillare nella squadra di Breitenreiter quest’anno è un altro: Wilfried 'Willy' Gnonto, 8 goal nella sua seconda stagione in Svizzera. A 17 anni, dopo essersi messo in evidenza al Mondiale Under 17 di categoria, ha lasciato il settore giovanile dell’Inter per seguire un altro percorso di crescita, accumulando esperienza immediata a livello di prima squadra.

“Penso che sia stata la scelta giusta - ha raccontato a ‘Bluewin.ch’ il classe 2003, capitano dell’Under 19 azzurra - Ne sono sempre stato convinto fin dal primo momento. Abbiamo riflettuto a lungo con i miei genitori e il mio procuratore. Bisogna prendere dei rischi, nel calcio magari è più facile, ma anche nella vita in generale. I miei genitori si sono spostati con me, nemmeno per loro è facile, ma siamo insieme e siamo convinti. 
Siamo una squadra con tantissimi giovani, diversi giocatori forti e di esperienza, inoltre ci aiutiamo tutti a vicenda”.
Gnonto ItalyGetty

Uno dei giocatori di maggiore esperienza di cui parla Gnonto è Blerim Dzemaili, 36 anni, quasi 300 presenze in Serie A: dopo l’ultima esperienza al Bologna nell’estate 2020 è tornato nella squadra con cui nel 2003 aveva mosso i primi passi a livello professionistico. Insieme a lui altri ex Serie A come Ante Coric, negli ultimi anni di proprietà della Roma senza mai imporsi, o Moritz Leitner, ex Dortmund con un passato non memorabile dall’altra parte del Tevere - celebre più per una bresaola lanciata da Lotito che per le doti in campo.

Tornando a Gnonto, il talento italiano è il terzo miglior marcatore stagionale dopo il bomber Ceesay, gambiano classe 1994 visto anche nell’ultima Coppa d’Africa, e il ticinese Antonio Marchesano, 31enne che ha segnato 12 reti in campionato, 6 meno di Ceesay. Un attacco che funziona, ma non solo: una squadra organizzata, da cima a fondo. Come vuole Breitenreiter, che ha scelto Zurigo per rilanciarsi. E ci è riuscito benissimo: il titolo è diventato realtà. 13 anni dopo.

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