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Un rigore rimasto nella storia: Sicignano e il cucchiaio di Totti

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"Mo je faccio er cucchiaio". C'è solo una persona che sentendo questa frase non pensa al rigore battuto da Francesco Totti a Euro 2000 in semifinale contro l'Olanda.

No, non è Luigi Di Biagio, che pure è l'unico che ha sentito con le proprie orecchie l'ex capitano della Roma pronunciare quelle cinque parole diventate quasi il suo biglietto da visita.

Stiamo parlando di Vincenzo Sicignano, nato a Pompei l'8 luglio 1974 e di professione portiere. Segni particolari: è stato il primo a parare un cucchiaio su rigore a Francesco Totti.

Il 22 settembre del 2004 il Lecce si reca ospite all'Olimpico per la terza giornata di campionato.

La Roma ha iniziato la sua stagione con un successo e un ko. Un esordio altalenante ma meno drammatico del previsto, considerando soprattutto il fatto che poche settimane prima dell'inizio della stagione i giallorossi hanno vissuto giornate tumultuose.

Cesare Prandelli, allenatore designato per l'annata in corso, ha rassegnato le sue dimissioni dalla panchina della Roma per motivi familiari. Al suo posto viene chiamato l'ex attaccante giallorosso Rudi Voeller, nell'inedito ruolo di allenatore.

Una scelta più che di ripiego e che, malgrado l'inizio incoraggiante, non porterà risultati sperati. In quell'annata la Roma cambierà ben quattro allenatori: il tedesco volante molla il comando a Luigi Delneri, sostituito a sua volta da Bruno Conti.

Con Marazico i giallorossi vivranno un finale di campionato drammatico, salvandosi solo alla penultima giornata dalla retrocessione grazie a un successo di misura in casa dell'Atalanta firmato Antonio Cassano.

Ancora oggi quella (sportivamente) tragica stagione viene ricordata a Roma come "l'anno dei quattro allenatori".

E quella sera di fine settembre i prodromi di un disastro iniziano a palesarsi. La partita è molto divertente per via delle due rispettive linee difensive, che tra distrazioni ed errori di posizionamento concedono parecchio spazio agli attaccanti avversari.

A passare in vantaggio è il Lecce dell'ex Zdenek Zeman, che qualche anno più avanti avrebbe fatto il suo ritorno sulla panchina della Roma collezionando l'ennesimo esonero in carriera.

A sbloccare il risultato verso la fine del primo tempo è Marco Cassetti, un altro che un paio di stagioni più tardi si trasferirà proprio alla Roma vivendo le migliori annate della propria carriera.

La possibilità di rimettere il risultato in parità per i capitolini arriva qualche istante più tardi, sempre all'interno della prima frazione.

Cassano semina il panico tra le fila della difesa leccese e la traiettoria del suo cross viene intercettata dalla mano di Cristian Ledesma. L'arbitro non può fare altro che indicare il dischetto, sul quale si presenta Francesco Totti.

La rincorsa del capitano è lunga e lascia presagire una rasoiata destinata in fondo alla rete. Invece il numero 10 fa partire dal suo piede destro una traiettoria a cucchiaio, con la quale ha già castigato diversi portieri in carriera.

Sicignano però è bravo a intuire il pensiero del proprio avversario e dopo aver fatto un passo avanti sulla riga di porta invece di benedire una dei due lati della sua porta decide di restare in piedi fino all'ultimo.

Una scelta che lo premia, dato che in questo modo il portiere non deve fare altro che alzare le braccia a mezza altezza e stoppare facilmente il pallone.

Dei tanti portieri di calibro affrontati in carriera dal numero 10 giallorosso, Sicignano è il primo ad avergli negato la gioia di un goal a cucchiaio.

La fine della striscia infastidisce non poco Francesco Totti, che subito dopo essersi visto neutralizzare il rigore dà una spinta con espressione stizzita all'avversario. Robe di campo, niente che sfoci in qualcosa di spiacevole.

Nella ripresa la Roma agguanta il pareggio dopo meno di dieci minuti con Antonio Cassano. Sembra tutto dimenticato e tutto lascia presagire che il pubblico dell'Olimpico assisterà alla più classica delle vittorie in rimonta.

Ma le cose non vanno secondo i piani degli spettatori. Il sollievo per il pareggio appena raggiunto Lecce infatti passa nuovamente in vantaggio, questa volta con Valeri Bojinov.

Il goal del bulgaro fa calare un'atmosfera spettrale sul terreno di gioco. Un sentimento di assoluto smarrimento pervade i calciatori della Roma, che trovano però in ogni caso le forze per mettere in atto una reazione, per quanto parziale.

La squadra di Voeller riesce a raggiungere il pareggio con Mancini a un quarto d'ora dalla fine, ma il tempo residuo non è sufficiente per portare a casa più di un punto in classifica.

Quest'anno l'errore dal dischetto di Totti compie 19 anni e ancora oggi, malgrado a livello di classifica non abbia inciso più di tanto sulle velleità di una stagione da dimenticare per la Roma, è rimasto fortemente impresso dalle parti della capitale.

Quella stagione rimane impressa anche nella carriera di Zeman, dato che resterà una delle poche non culminata con l'esonero.

Nel 2004/2005 il Lecce ottiene la salvezza facendo registrare un singolare primato. Pur essendo la difesa più trafitta del campionato, la formazione salentina riesce ad evitare la retrocessione. Un primato che ancora oggi non è stato eguagliato da nessuno.

Quel famoso rigore che ha impreziosito quel campionato viene ricordato ancora in Salento e svelare un retroscena sulla vicenda è stato qualche istante dopo la partita lo stesso Vincenzo Sicignano.

Stando alla versione del portiere, prima del calcio di rigore ci sarebbe stata una rapida conversazione con Totti, al quale l'estremo difensore avrebbe chiesto di ricevere in regalo la maglia qualora fosse riuscito a bloccare la conclusione del numero 10.

Una promessa che Totti, almeno stando a quanto viene riportato dall'ex portiere dei salentini, non avrebbe onorato, forse perché ancora scottato dall'esito di quella conclusione dagli undici metri.

Quello di Sicignano non è uno di quei nomi che ha attraversato le generazioni come altri suoi colleghi, ma che ancora viene ricordato da una nicchia di appassionati con tanta memoria proprio per questo insolito primato.

Dimostrazione di questo fatto è stata anche la sua ospitata a uno dei tanti raduni a tema nostalgia organizzati dalle community di internet e dalle pagine social dove si riuniscono gli appassionati di un calcio che non esiste più.

"Ma che ne sapete voi" dirà qualche anno dopo Sicignano proprio durante uno di questi raduni, dove ha raccolto l'abbraccio della gente che ancora non lo ha dimenticato nonostante non abbia mai raggiunto la notorietà al vasto pubblico.

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