Dunque, Andrea Pirlo. Il nuovo corso della Juventus post Maurizio Sarri parte da lui. Dal Maestro in campo che spera di diventarlo anche in panchina. Dal campione di tutto che, da allenatore, conta zero presenze. Era stato scelto per l'Under 23, è stato catapultato tra i grandi dopo appena una settimana. Tutto alla velocità della luce.
Vietato perdere tempo, del resto, in un calcio rimescolato dalla pandemia nei tempi e nei modi. Venerdì la Juventus ha chiuso mestamente la propria stagione, venendo estromessa dagli ottavi di Champions League per mano del Lione; tra poco più di un mese, però, prenderà il via la nuova stagione. Ed è per questo motivo che, nella giornata odierna, è già andato in scena il primo summit all'interno dell'ambiente bianconero.
Presente la dirigenza zebrata al gran completo. Oltre ad Andrea Agnelli, il presidentissimo. E, ovviamente, allo stesso Pirlo. Sul tavolo, gli argomenti di un futuro che è già presente: da uno staff da completare alle prime strategie di mercato.
Goal.comRoberto Baronio, in attesa dell'ufficialità, si prepara a riabbracciare Pirlo dopo i trascorsi comuni al Brescia, nelle Nazionali giovanili azzurre e alla Reggina. Un profilo a cui aggiungerne altri, scelti con cura per organizzare una squadra vincente anche fuori dal campo.
Il mercato, invece, qualcosa ha già portato nelle scorse settimane o addirittura negli scorsi mesi: dentro Dejan Kulusevski, dall'Atalanta via Parma, e Arthur dal Barcellona. E fuori Miralem Pjanic, fresco di quarto Scudetto consecutivo nelle sue quattro stagioni a Torino.
Non finisce qui, naturalmente. Non semplice è il lavoro che attende gli uomini della Continassa, chiamati a rimodellare la rosa secondo le indicazioni dell'ex genio di Brescia. Tradotto: svecchiamento e contemporaneo potenziamento mirato della rosa. Mai come ora, vietato sbagliare.


