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La stagione da incubo di Coutinho: dalle buone premesse allo sconforto per gli infortuni

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Se un anno fa di questi tempi gli avessero detto che avrebbe passato sei mesi in infermeria senza la minima possibilità di scendere in campo, molto probabilmente Philippe Coutinho avrebbe strabuzzato gli occhi in segno di incredulità: dodici mesi fa, infatti, il calcio si apprestava a ripartire dopo lo stop forzato causato dalla pandemia e con la maglia del Bayern Monaco il folletto brasiliano avrebbe conquistato il 'Triplete', con la Champions League vinta ad agosto come ciliegina su una torta fatta anche dei trionfi in Bundesliga e in DFB-Pokal.

Rispetto all'esperienza in prestito in Germania, il mondo di Coutinho si è completamente ribaltato così come il suo umore, mai così a terra: colpa dei continui problemi fisici che lo hanno tormentato, senza consentirgli di poter tornare a calpestare i prati verdi in un 2021 vissuto, finora, da spettatore esterno in preda ad una irrefrenabile voglia di rientrare al più presto nel giro.

E pensare che ai nastri di partenza della stagione appena conclusa, con l'avvento sulla panchina del Barcellona di Ronald Koeman, le premesse erano più che rosee a giudicare dalle parole riferite dal tecnico olandese durante la sua conferenza stampa di presentazione.

"Coutinho è un giocatore del Barcellona e, se dovremo prendere delle decisioni, le prenderemo. Abbiamo a disposizione dei giovani interessanti in rosa, potremo puntare su di loro quando arriverà il momento. Sono olandese e dico senza problemi di non aver paura a lanciare i giovani di qualità. Però in rosa sarà necessario mantenere il giusto equilibrio tra la gioventù e l'esperienza".

Insomma,su Coutinho nessun tipo di pregiudizio: lui, così come tutti gli altri, sarà valutato e potrà avere la sua chance per concorrere al bene del Barcellona. D'altronde il contratto con scadenza fissata al 2023 non lascia pensare ad un addio e l'ottima impressione lasciata in Baviera è ancora fresca: proprio il brasiliano è stato uno dei maggiori protagonisti del clamoroso 2-8 inferto dal Bayern ai blaugrana in Champions League, la gara che più di ogni altra ha accelerato il processo di presa di coscienza di Lionel Messi in merito all'ipotesi di lasciare i blaugrana dopo 20 anni. Disperdere un patrimonio del genere, dunque, sarebbe un delitto per uno come Koeman, abituato a mettere in vetrina la qualità da buon amante del bello.

In Catalogna si respira finalmente una ventata d'aria fresca, sprigionata dalla curiosità per il 4-2-3-1 dell'allenatore 'orange' che vede Coutinho tra i suoi interpreti migliori: trequartista nel 4-2-3-1 alle spalle di Messi, il brasiliano si trova a proprio agio e dispensa giocate importanti nelle prime giornate della Liga, mettendo a referto due assist e una rete realizzata contro il Siviglia il 4 ottobre.

Gli automatismi girano alla perfezione ma, come spesso accade, ecco puntuale l'intoppo che scombina i piani: a pochi giorni dalla trasferta europea sul campo della Juventus, l'ex Inter rimedia una lesione al bicipite femorale della coscia sinistra che lo rende indisponibile dopo l'esordio stagionale (con goal al Ferencvaros) in Europa.

Per sua fortuna, la sosta dedicata alle nazionali mitiga quantomeno la delusione e lo aiuta ad assorbire il colpo ricevuto sotto la cintura: così il 21 novembre torna in campo nell'ultima mezz'ora del big match del 'Wanda Metropolitano' vinto dall'Atletico Madrid, riprendendosi il posto da titolare in una squadra già scossa dall'infortunio al menisco della stellina Ansu Fati.

Ma la 'normalità' dura pochissimo e si arresta al tramonto del 2020: il Barcellona chiude l'anno con un deludente pari interno contro l'Eibar, giocando in inferiorità numerica nei minuti finali per il forfait di Coutinho, costretto a lasciare il terreno di gioco con l'ausilio dei sanitari. Stavolta la diagnosi non è clemente: infortunio al menisco laterale del ginocchio sinistro e operazione artroscopica necessaria, effettuata il successivo 2 gennaio.

Fin da subito, il Barcellona parla di un tempo di recupero stimato in tre mesi, il che consentirebbe al giocatore di tornare arruolabile nel mese di marzo, giusto in tempo per dare una mano nel convulso finale di stagione. Tutto inutile, poiché si passa burrascosamente dalla speranza allo sconforto: il rientro di Coutinho slitta senza un apparente motivo e nell'ambiente blaugrana si vocifera di un ulteriore problema che avrebbe afflitto l'ex Inter proprio quando ormai tutto il peggio sembrava alle spalle.

Timori effettivamente fondati: il 5 aprile finisce sotto i ferri per la seconda volta in poche settimane perrimuovere una cisti meniscale, quanto basta per decretare la fine di un'annata da gettare nel dimenticatoio e conclusa con tre goal in appena 14 presenze, di cui nessuna nel 2021.

Da quel giorno Coutinho si è trincerato nel silenzio e il suo ultimo 'contatto con l'esterno' è datato 21 aprile, un post pubblicato su Instagram per darsi forza e coraggio in attesa di tempi decisamente migliori.

"Ogni giorno è una nuova battaglia che richiede il massimo! Le sfide mi hanno sempre motivato. Sto lavorando sodo e sono convinto che tornerò più forte per fare ciò che amo di più. Dio è con me e sono sicuro che lo sono anche quelli che amano me e il mio lavoro! Grazie per tutta la positività trasmessa.

'Per ogni cosa c'è il suo momento, il suo tempo per ogni faccenda sotto il cielo'.

Ecclesiaste 3:1".

Chiusura con un passo tratto dalla Bibbia che testimonia la sua grande fede, probabilmente quella che più di ogni altra cosa sta aiutando Coutinho a superare il momento più complicato della sua vita professionale.

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