Pubblicità
Pubblicità
Serie A vs PLGoal

Serie A contro Premier League: l'All-Star Game del calcio a 30 anni di distanza

Pubblicità

Mutuare lo spirito e il concetto di 'All-Star Game’ americano in Europa è sempre stata una sfida stuzzicante per chi governa il mondo del calcio. Mettere tutti i migliori in campo, creare un’atmosfera a metà tra il giocoso e il competitivo, esaltare l’individualità. Nel basket o nel baseball, così come nell’hockey o nel football, è sempre stato possibile e soprattutto ha sempre riscosso successo, tanto che alcuni sport poi hanno ripreso il concetto anche a livello europei. Seppur senza lo stesso successo. Questioni culturali, probabilmente.

L’introduzione dell’All-Star Game della MLS ha mosso qualcosa anche nel calcio, anche se in realtà già da questa parte dell’Atlantico negli anni si erano visti tentativi di ricreare lo stesso spirito. Anche con l’Italia di mezzo. L’ultimo dei quali nel 1998, per festeggiare i 100 anni di FIGC: Italia contro Resto del Mondo. Buffon, Cannavaro, Maldini, Nesta, Totti da una parte; Zidane, Hierro, Rui Costa, Bierhoff, Zidane, Batistuta, Weah, Ronaldo dall’altra. Un sogno? Forse. Eppure, numero di spettatori: 21352. All’Olimpico di Roma. Flop.

In realtà, per andare a trovare il tentativo di avvicinarsi il più possibile all’All-Star Game in Italia bisogna tornare al 1991, quando la Nazionale di Lega ha disputato la sua ultima partita. Flashback: nel 1960 la Lega Nazionale Professionisti decide di fondare questa rappresentativa con i migliori del campionato per sfidare la selezione del campionato inglese, vincendo 4-2. Il motivo? La Nazionale Italia non aveva mai battuto l’Inghilterra. L’esperimento inizia a tramontare quando nel 1988 solo 5464 spettatori riempiono (si fa per dire) San Siro per assistere alla partita contro la Polonia. In campo c’era anche Maradona. Altro flop.

SERIE A VS PREMIER LEAGUE, L’ULTIMA EDIZIONE

L’ultimo atto nel 1991, il 16 gennaio, al San Paolo. Di nuovo, come nel 1960, Nazionale di Lega italiana contro corrispettiva Inglese. Tra i due campionati c’è un divario molto ampio, in favore della Serie A. Eppure il numero di paganti è ancora troppo basso rispetto alle aspettative: 15mila. Per vedere van Basten, Matthäus, Careca. Il top. Ma l’evento è un altro flop.

Quel giorno in campo c’erano delle star mondiali come i tre attaccanti sopracitati o Aldair e Giovanni Galli (ma anche Mikhailichenko), ma anche giocatori che avrebbero vissuto una carriera da mestieranti come Celeste Pin, Garzya o Benedetti. Allenati da Albertino Bigon, vincitore del campionato l’anno prima con il Napoli.

Serie A XI 91Goal

L’Inghilterra invece aveva una formazione composta dal due d’attacco del Liverpool Rush-Barnes, due vere e proprie icone degli Scousers, ma per il resto era composta perlopiù da giocatori di medio livello, con tanto Arsenal e tanto Liverpool. Niente Seaman o Tony Adams, niente Merson o Alan Smith. Niente Lineker o Platt, niente Le Tissier. Insomma, non propriamente il meglio. Ad allenarla, il tecnico dell’Inghilterra Under 21 McMenemy.

Premier League XI 01Goal

SERIE A VS PREMIER LEAGUE: COME SAREBBE OGGI?

Da quella partita sono passati trent’anni e l’esperimento è stato accantonato, forse definitivamente o forse no. Chissà. Di certo pensare a ciò che potrebbe essere un All-Star Game oggi tra Serie A e Premier League è appetitoso per chi si nutre di pallone. Immaginate poter mettere i due simboli delle due squadre di Milano, Lautaro Martinez e Zlatan Ibrahimovic, uno a fianco dell’altro per una partita, con Ciro Immobile pronto a subentrare nel secondo tempo. Magari chiudendo il tridente con il numero 10 della Juventus, Paulo Dybala. Neanche al Fantacalcio.

Come comporre il resto della formazione? Partendo magari dal portiere, il capitano dei Campioni d’Italia, Samir Handanovic. Difficile immaginare in una giuria popolare un duo diverso da Bonucci e Chiellini in difesa, magari in un trio completato dall’MVP di settembre della Serie A Kalidou Koulibaly, con gli olandesi de Vrij e de Ligt come alternative, per citarne giusto un paio. E magari mettere sulle fasce due frecce come Chiesa e Theo Hernandez, con Gosens pronto per il secondo tempo. E magari chiudere con una coppia mediana formata da Barella e Milinkovic-Savic, con Veretout o Kessié primi cambi. Letteralmente, All-Star.

Serie A XI oggiGoal

E la Premier League di oggi come sarebbe? In attacco regna l’abbondanza, specie dopo il ritorno di un’icona mondiale come Cristiano Ronaldo. Magari in un tridente composto da altri due ‘ex’ della Serie A - perché sì, senza ex che partita sarebbe? - come Momo Salah e Romelu Lukaku. Con un tridente di scorta composto da Son, Kane e Mané.

E a proposito di ex Serie A: Alisson in porta, Cancelo terzino sinistro, magari a completamento di una difesa che si può immaginare con Alexander-Arnold, van Dijk e Ruben Dias. Mica male. Per non parlare del centrocampo, dove uno tra Pogba, De Bruyne, Kanté e Bruno Fernandes dovrebbe finire in panchina. Auguri all’allenatore, magari Guardiola. In fondo perché privarci del piacere di rivederlo sfidarsi con Mourinho, almeno nelle nostre fantasie?

Premier League XI oggiGoal
Pubblicità

ENJOYED THIS STORY?

Add GOAL.com as a preferred source on Google to see more of our reporting

0