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La Nazionale degli esclusi: da Romagnoli a Kean, l'altra Italia

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L'Italia chiamò. O meglio, Mancini chiamò. Poco dopo la mezzanotte è stata ufficialmente confermata la lista dei 26 azzurri per Euro 2020 e le scelte del commissario tecnico della Nazionale hanno stravolto ogni previsione. La new entry Raspadori ha sparigliato le carte in attacco, ma anche negli altri reparti ci sono stati tagli molto dolorosi.

Le prime esclusioni pesanti sono tra i pali: Alessio Cragno è stato il terzo portiere con il maggior numero di convocazioni nella gestione Mancini (18) ma alle spalle di Donnarumma e Sirigu il ct jesino ha scelto di portare all'Europeo Alex Meret, protagonista di una stagione in chiaroscuro a Napoli. Fuori dal tris di portieri per la rassegna continentale anche due dei migliori interpreti del ruolo nella Serie A 2020/2021: Pierluigi Gollini e Marco Silvestri, lasciati a casa già nella prima lista preliminare. Out anche Perin, la cui ultima convocazione risale al marzo 2019.

Uno dei grandi ballottaggi che hanno fatto riflettere Mancini in queste ore era legato all'ultima maglia da assegnare per il pacchetto arretrato: tra Rafel Toloi, naturalizzato in questo 2021 e apprezzato dal ct per la sua duttilità, e Gianluca Mancini, uno dei centrali più convocati dal ct nel suo triennio, la scelta è ricaduta sull'italo-brasliano dell'Atalanta.

Sperava di far parte del treno azzurro anche Cristiano Biraghi, a lungo nel giro dei titolari nelle idee di Mancini, ma incappato quest'anno in una stagione sottotono a Firenze: nella top 10 dei giocatori più convocati dal ct, è scivolato al terzo posto nella gerarchia dei terzini sinistri dietro Emerson Palmieri e Spinazzola. Altra presenza che sembrava quasi scontata fino a qualche mese fa era quella di Alessio Romagnoli, che nel 2021 ha perso però il posto da titolare al Milan, vedendo le sue speranze di far parte della spedizione azzurra crollare vertiginosamente col passare delle settimane. Non è bastata invece una grandissima stagione in rossonero a Davide Calabria per convincere Mancini a preferirlo a Di Lorenzo, alternativa sulla fascia destra a Florenzi. 

Chi si è autoescluso è Manuel Lazzari, che ha rinunciato alla chiamata per la prima fase di avvicinamento agli Europei per motivi personali. Tagliato già dopo l'amichevole contro San Marino Gian Marco Ferrari, che con Izzo e Darmian completa il quadro dei difensori rimasti fuori dalla lista definitiva.

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A centrocampo il dubbio principale era legato alle condizioni di Stefano Sensi, che nonostante una stagione quasi da comparsa all'Inter a causa dei ripetuti infortuni è sempre stato considerato da Mancini parte integrante del progetto: il centrocampista ex Sassuolo sembra aver dato le garanzie necessarie dal punto di vista fisico ma il ct ha deciso ugualmente di puntare anche su un giocatore come Bryan Cristante, che ha caratteristiche diverse da tutti gli altri mediani in rosa. Ragion per cui a restare fuori, a sorpresa vista la convincente prova contro San Marino, è Matteo Pessina, autore di una splendida stagione con l'Atalanta. L'altro grande escluso tra i centrocampisti è Gaetano Castrovilli, che sembrava fino a qualche mese fa vicinissimo all'ingresso nei 23 prima ancora dell'allargamento delle rose a 26 giocatori.

Hanno sperato a lungo di far parte del gruppo azzurro anche Roberto Soriano, autore di una stagione eccellente a Bologna, e Giacomo Bonaventura, titolare nell'ottobre scorso contro la Moldavia, mentre Mandragora, Tonali e Gagliardini, impiegati da Mancini tra fine 2020 e inizio 2021, non sono mai sembrati candidati forti per un posto nel gruppo europeo.

Davanti è stata la scelta di Mancini di puntare sulla scommessa Raspadori a far saltare il banco: a farne le spese prima Kean, tagliato dopo una prestazione a dir poco deludente nell'amichevole contro San Marino, e poi Politano, arrivato davvero a un centimetro dalla maglia azzurra per Euro 2020.

Non è bastato invece a Stephan El Shaarawy il ritorno in Italia a gennaio per blindare il posto di vice-Insigne: il 'Faraone', titolare a marzo nelle qualificazioni mondiali contro la Lituania e capitano a ottobre contro la Moldavia, è uno dei tagli più dolorosi per il 'Mancio', da sempre grande estimatore dell'attaccante savonese, che ha fatto parte con continuità del gruppo azzurro nell'ultimo biennio.

Restano fuori dal gruppo per gli Europei anche Vincenzo Grifo e Riccardo Orsolini, chiusi sulla fascia destra da Berardi, Chiesa ed eventualmente Bernardeschi, così come Kevin Lasagna (in campo a novembre contro Estonia e Bosnia) e Ciccio Caputo, la cui corsa all'Europeo è stata frenata dai problemi fisici che hanno condizionato il suo finale di stagione.

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Discorso a parte per uno dei talenti più attesi, una delle assenze più pesanti per l'Italia a Euro 2020: Nicolò Zaniolo. "Lo aspetterò fino all'ultimo. Lui fa la differenza ma a patto di essere al top della forma", aveva ammesso Mancini a inizio maggio, ma alla fine ha prevalso la prudenza visto che il ragazzo, pur clinicamente guarito, non ha ancora avuto l'occasione di tornare in campo dopo la rottura del crociato rimediata a settembre scorso proprio in Nazionale. "Mi ha chiamato e mi fa ‘non ti convoco per il bene della squadra. Si creerebbero dinamiche scomode nel gruppo", ha rivelato il gioiello giallorosso in un'intervista rilasciata a 'Sportweek'. L'appuntamento con lui, potenziale titolare dell'Italia del 'Mancio', è solo rinviato al prossimo Mondiale...

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