Meno di un mese e si conoscerà definitivamente il destino della Juventus. Il 19 aprile, alle ore 14.30, il Collegio di Garanzia del CONI discuterà il ricorso inoltrato dal club bianconero contro la penalizzazione di 15 punti inflitta per il caso plusvalenze. Ed è una giornata che potrebbe cambiare in maniera radicale i destini della formazione di Massimiliano Allegri.
Basta guardare la classifica per rendersene conto: senza la sanzione di fine gennaio, la Juventus sarebbe seconda da sola. Non si parlerebbe comunque di anti-Napoli, questo no, perché la capolista è imprendibile e avrebbe in ogni caso un margine di 15 lunghezze sui bianconeri. Ma di scatto Champions, in particolare dopo il colpo di domenica sera in casa dell'Inter, assolutamente sì.
Però attenzione, perché la classifica sottolinea anche un altro aspetto: la Juventus è rientrata in piena corsa per un posto in Champions League indipendentemente dalla restituzione o meno dei 15 punti. Vlahovic e compagni si sono portati a 41 punti, appena sette in meno rispetto alla quarta posizione occupata dal Milan. Un margine sempre più ridotto, una forbice sempre più stretta.
| POSIZIONE | SQUADRA | PUNTI |
| 2 | Lazio | 52 |
| 3 | Inter | 50 |
| 4 | Milan | 48 |
| 5 | Roma | 47 |
| 6 | Atalanta | 45 |
| 7 | Juventus | 41 |
Merito del percorso della Juventus, innanzitutto. Capace di lasciarsi alle spalle le vicende extracampo nonostante qualche scossone iniziale (lo 0-2 interno contro il Monza, ad esempio) e di inanellare un'altra serie di risultati positivi, come gli otto di fila collezionati prima del capitombolo di Napoli. Stavolta fanno sei vittorie e una sconfitta nelle ultime sette giornate di campionato, un ruolino di marcia nel quale va a incastrarsi anche un doppio passaggio del turno in Europa League.
E poi c'è il demerito altrui. Dell'Inter, che ha perso la seconda partita di fila. Della Roma (idem). Del Milan, che ha portato a casa appena un punto su sei a disposizione. L'unica a viaggiare ad alti ritmi là in cima - Napoli a parte, naturalmente - è la Lazio, che non a caso si è portata al secondo posto dopo il trionfo nel derby.
Tornando alla Juventus, poco importa che, come comunicato da Opta, a San Siro si sia "registrato un possesso palla del 30.8%, il dato più basso per i bianconeri in una partita di Serie A da quando Opta raccoglie questo dato (2004/05)". E a passare in secondo piano sono anche le polemiche arbitrali per il controverso goal decisivo realizzato da Filip Kostic.
La realtà è che la Juve è lì, in agguato. Senza la penalizzazione sarebbe a +8 sul Milan quinto, con la penalizzazione comincia lo stesso a far paura. Allegri non si esalta, perché "chi si esalta poi casca". Ma intanto il "girone di ritorno straordinario" più volte auspicato dal tecnico, in un tentativo rimonta che ricorda da lontano quella che nel 2016 portò alla conquista dello Scudetto, inizia a non sembrare più così utopico.
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