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Robin Gosens Inter Getty Images

La Germania snobba Gosens: non è stato convocato per Qatar 2022

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All’Europeo di un anno e mezzo fa era stato forse uno dei pochi a salvarsi nella breve corsa della Germania, conclusa agli ottavi di finale con la prematura eliminazione contro l’Inghilterra. Sembra una vita fa, considerando che RobinGosens è passato dall’essere un titolare quasi imprescindibile della Germania all’essere escluso dalla lista dei convocati per Qatar 2022.

L’esterno dell’Inter non è stato chiamato dal Ct Hansi Flick tra i 26 della Mannschaft: gli sono stati preferiti i pariruolo David Raum e Christian Günter, esterni sinistri rispettivamente di RB Lipsia e Friburgo.

Gosens GermanyGetty

GLI ALTI E BASSI ALL'INTER

Quando l’Inter acquista Gosens nel gennaio 2022, tutti sono concordi: si tratta di un gran colpo, e non importa se il tedesco è reduce da un lungo infortunio muscolare con tanto di ricaduta che lo ha escluso dalle rotazioni di Gasperini all’Atalanta. Bisogna aspettarlo, permettergli di integrarsi nella nuova realtà in cui è stato catapultato all’improvviso.

A Milano, d’altronde, a spadroneggiare sulla fascia sinistra c’è un certo Ivan Perisic, e togliergli il posto da titolare è un’impresa ai limiti dell’impossibile: il croato fa di tutto e alla perfezione, corre all’indietro e si rivela determinante in fase offensiva con i suoi scatti brucianti. Gosens non può far altro che osservare dalla panchina, in attesa di qualche possibilità.

Nonostante un calendario intasato, la panchina diventa la compagna di viaggio dell’ex Atalanta che deve accontentarsi di un assist contro la Salernitana in campionato e del goal del definitivo 3-0 nel derby di ritorno in semifinale di Coppa Italia.

Nel frattempo l’Atalanta fa sapere che l’Inter ha esercitato l’obbligo di riscatto per Gosens, pari a 15 milioni di euro a cui possono aggiungersene altri 10 in bonus. L’addio di Perisic sembra spalancargli le porte della titolarità ma, a mettersi di mezzo, c’è il rinato Dimarco: inizialmente schierato tra i tre di difesa, l’ex Verona si impone nel ruolo di quinto a sinistra, sperimentato con successo anche in Nazionale.

Per Gosens – partito con l’handicap di un nuovo acciacco fisico in estate – è una storia già vista: l’unico modo per insidiare il compagno è farsi trovare pronto al momento opportuno, non c’è altra strada. Lui risponde presente: a Barcellona sigla la rete del momentaneo 2-3, contro il Bologna trova la prima gioia personale in campionato con la maglia dell’Inter. Sempre da subentrato, all’interno di gerarchie ben delineate che, al momento, non vogliono saperne di cambiare. Senza dimenticare lo spettro di una cessione a gennaio, col Bayer Leverkusen - che ci aveva già provato ad agosto - in prima fila per riportarlo in patria.

Robin Gosens Inter 20221106(C)Getty Images

LA SCELTA DI FLICK

A complicare ulteriormente le cose per Gosens in chiave nazionale ci si è messa la concorrenza, già piuttosto agguerrita nel ruolo. Basti pensare che nella lista dei 44 preconvocati di Hansi Flick erano ben 5 gli esterni di difesa. Il classe 2003 del Gladbach Luca Netz e l’esperto Marcel Halstenberg, 31enne del RB Lipsia, sono rimasti esclusi al pari di quanto toccato all’ex Atalanta. Nei 26, come anticipato, sono entrati invece David Raum e Christian Günter.

Il primo sembrava già certo da tempo del posto, anche se alcune prestazioni in chiaroscuro con il RB Lipsia, dove si è trasferito in estate lasciando l’Hoffenheiim dopo una sola grande stagione, avevano messo qualche tarlo. Il 24enne alla fine partirà come titolare sull’out mancino, dove potrà sfruttare il suo atletismo e anche la sua qualità tecnica con il sinistro.

Il secondo, invece, arriva da outsider alla manifestazione iridata. Fuori dai confini tedeschi il suo nome forse non è così noto, ma si tratta di uno dei terzini con maggior continuità di rendimento, non solo per la striscia di 156 partite consecutive che ha all’attivo in tutte le competizioni a livello di club. Non si ferma dal 23 febbraio 2019.

Flick ha preferito il suo dinamismo, specialmente considerando la necessità di avere giocatori in un picco di condizione piuttosto che reduci da un momento altalenante come può essere Gosens. Che dovrà così seguire il Mondiale da casa, tifando per i suoi compagni.

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