Reduce dall'annata dei record, con un 7° posto finale in Serie A e 54 punti conquistati, che valgono la storica qualificazione alla Coppa UEFA, l'Empoli del presidente Fabrizio Corsi punta ad un 2007/08 di grande livello.
Ma nonostante venga confermato in panchina l'allenatore che aveva compiuto l'impresa, Gigi Cagni, e la società gli fornisca a disposizione una rosa importante, arricchita sul calciomercato, la stagione dei toscani sarà pressoché disastrosa.
La squadra esce subito dalla competizione europea e a fine anno si piazza 18ª in Serie A, rimediando una retrocessione clamorosa alla luce di quelle che erano le premesse iniziali.
EMPOLI PROTAGONISTA DEL CALCIOMERCATO
La società toscana fa le cose in grande nella finestra di trasferimenti estiva. A fronte di poche (ma signigicative uscite) arrivano giocatori giovani ma di sicuro avvenire. Partono il centrocampista argentino Sergio Almirón, grande protagonista della precedente stagione, acquistato dalla Juventus a titolo definitivo per 9 milioni di euro e il difensore Stefano Lucchini, che passa a titolo definitivo a costo zero alla Sampdoria.
Oltre a loro si registrano movimenti minori: il terzino sardo Ivano Baldanzeddu e il centrocampista Daniele Buzzegoli vanno in prestito a giocare rispettivamente con Avellino e Pisa.
Ma a rendere l'Empoli una delle protagoniste del calciomercato estivo 2007 sono soprattutto le operazioni in entrata. Grazie ai buoni rapporti con la Vecchia Signora, approdano alla corte di Cagni in prestito secco due giovani di sicuro avvenire: si chiamano Claudio Marchisio e Sebastian Giovinco, il primo centrocampista, il secondo fantasista o seconda punta.
Sempre dalla Juventus, ma in comproprietà per 125 mila euro, ecco anche il difensore Felice Piccolo e il promettente attaccante Rej Volpato, anche lui in compartecipazione per 500 mila euro.
In virtù poi di un doppio prestito dal Milan, arrivano a indossare la maglia azzurra i terzini Luca Antonini e Ignazio Abate e il difensore Lino Marzorati. Per sostituire Almirón il presidente Corsi punta su un uruguayano esperto come Guillermo Giacomazzi, che lascia il Lecce in prestito con diritto di riscatto. La scommessa è infine Carlos Rincón, giovane e roccioso difensore brasiliano per il quale l'Inter rinnova il prestito al club toscano.
I nuovi arrivati vanno a formare una rosa di tutto rispetto con chi già indossa la maglia dell'Empoli: il difensore Daniele Adani, il portiere Daniele Balli, l'esterno offensivo Antonio Buscè, il fantasista Ighli Vannucchi, gli attaccanti Eder, Nicola Pozzi e Luca Saudati, i centrocampisti Davide Moro, Francesco Marianini e Francesco Pratali e tre difensori affidabili come Vittorio Tosto, Richard Vanigli e Andrea Raggi.
Aggiunti alcuni giovani, fra cui la punta georgiana Levan Michedlidze, la squadra sembra pronta per una stagione da vivere almeno sul livello della precedente e di avanzare in Coppa UEFA. I risultati saranno invece assai diversi da ciò che tutti potevano immaginare.
L'ELIMINAZIONE PRECOCE IN EUROPA
Il sorteggio del primo turno di Coppa UEFA abbina i toscani agli svizzeri dello Zurigo, in un confronto sulla carta abbordabile. Le sensazioni sono confermate nella gara di andata del Castellani il 20 settembre 2007. Cagni opta per un 5-3-2, con davanti una coppia di attaccanti composta da Pozzi e Volpato, mentre gli elvetici si schierano con il 4-2-3-1.
L'Empoli trova il vantaggio alla fine del primo tempo con Piccolo, e ad inizio ripresa chiude la gara con il raddoppio su rigore di Antonini. Ma ha un calo nel finale e Alphonse trova la rete del 2-1 che rende particolarmente insidiosa la partita di ritorno in Svizzera.
La squadra toscana può comunque giocare su 2 risultati su 3: in caso di pareggio o vittoria è qualificata al 2° turno. I tifosi toscani ci credono, con un esodo senza precedenti nella vicina Svizzera. Ma lo Zurigo interpreta la gara con il giusto piglio, mentre Cagni commette l'errore di chiudersi troppo, proponendo un 5-4-1 con il solo Volpato di punta. La muraglia toscana regge appena 37 minuti, il tempo che intercorre per l'1-0 di Kollar.
La partita prosegue all'insegna dell'equilibrio, così il tecnico bresciano dopo l'intervallo prova a riprenderla: toglie Vannucchi per mettere dentro un altro fantasista, Giovinco e inserisce Pozzi al posto di un centrocampista, Marchisio.
L'Empoli però non trova quello che sarebbe stato il prezioso goal del pari e nel finale crolla, soprattutto a causa della prestazione negativa di Rincón: gli svizzeri vanno ancora a segno prima con Abdi poi con Alphonse, e all'85' il colombiano completa la sua gara horror con l'espulsione che lascia in 10 uomini i toscani. Finisce 3-0 per lo Zurigo, che accede così al 2° turno, e con una profonda delusione per i tifosi toscani, accorsi in Svizzera a sostenere i loro beniamini.
UNA RETROCESSIONE AMARA
Intanto anche il campionato di Serie A non era iniziato nel migliore dei modi. Cagni mostra una certa difficoltà nel gestire una rosa così ricca e la squadra, complice un calendario molto duro, nelle prime 5 giornate rimedia 3 sconfitte, fuoricasa con Fiorentina e Catania, in casa con l'Inter, e 2 pareggi per 0-0 a Roma con la Lazio e in casa con il Napoli.
Per la prima gioia in campionato bisogna attendere la 6ª giornata, quando i toscani battono 3-1 al Castellani il Palermo. I siciliani passano in vantaggio con una rete di Cavani, ma poi c'è la reazione della squadra di Cagni.
Pozzi firma il pareggio, Giovinco il 2-1 e Vannucchi chiude i giochi calando il tris su calcio di rigore. Sembra la fine del ciclo negativo, visto che i toscani risalgono al quintultimo posto in classifica, ma non sarà così.
Segue un brutto scivolone fuoricasa col Siena (sconfitta 3-0), concorrente diretto per la salvezza, prima del prestigioso confronto contro il Milan campione d'Europa in carica. I toscani si impongono 0-1 al Meazza con il goal dell'ex firmato da Luca Saudati e risalgono nuovamente fuori dalla zona retrocessione agganciando il Torino a quota 8 punti al quintultimo posto.
Con la rosa che si ritrova, l'Empoli sembra nuovamente destinato a risalire in posizioni più tranquille. Ma i toscani non trovano la continuità necessaria: perdono in casa con l'Atalanta (0-1), vengono travolti a Torino dalla Juventus (3-0 per i bianconeri) e all'11ª pareggiano 2-2 al Castellani con la Roma. In evidenza Vannucchi e Giovinco, che nel recupero completa la rimonta sui giallorossi.
Seguono una sconfitta fuoricasa con la Sampdoria (3-0) e un pareggio casalingo senza reti con il Torino. Il problema del goal e della manovra offensiva induce il presidente Corsi ad una riflessione e alla decisione, con la squadra al terzultimo posto assieme alla Reggina (che ha tuttavia una gara in meno), ad esonerare l'allenatore. Cagni viene così sollevato dal suo incarico e al suo posto arriva Alberto Malesani.
Il tecnico veronese debutta sulla panchina degli azzurri con una sconfitta di misura al Tardini con il Parma, sua ex squadra (1-0 per i ducali) ma sembra risolto alla 15ª giornata, quando i toscani travolgono 4-1 il Cagliari di Nedo Sonetti in casa. Mattatore di giornata è l'attaccante Nicola Pozzi, autore di uno storico poker.
I 3 punti del Castellani hanno un duplice effetto: spediscono i rossoblù in fondo alla graduatoria assieme alla Reggina con 10 punti e rilanciano i toscani, che si portano a 13 assieme al Siena e ad una sola lunghezza dal Livorno, quartultimo. Il girone di andata si chiude però senza ulteriori vittorie con 3 pareggi di fila (Genoa, Udinese e Reggina) e un doloroso k.o. a Livorno (rete su rigore dell'ex Tavano) alla 19ª il 20 gennaio.
"Abbiamo migliorato sotto l'aspetto fisico e tattico - aveva assicurato Malesani dopo il pareggio con l'Udinese, professando ottimismo -, qualcosa è cambiato ma l'Empoli giocava così anche prima. Abbiamo inserito qualche giovane che ha dato nuova linfa e tutti ci siamo stretti in un patto per arrivare alla salvezza a tutti i costi".
Ma l'Empoli, al giro di boa, è sorprendentemente penultimo con 16 punti: solo il Cagliari ha fatto peggio dei toscani e occorre porre rimedio ad una stagione che, a dispetto delle ambizioni, è nata col piede sbagliato. Anche in Coppa Italia gli azzurri salutano subito la competizione eliminati agli ottavi dalla Juventus.
Dal calciomercato invernale arriva il solo Alessandro Budel, che va ad incrementare le scelte in mezzo al campo, mentre è ceduto in comproprietà al Frosinone il brasiliano Eder, che fino a quel momento non era mai stato utilizzato in campionato, collezionando un'unica presenza in Coppa UEFA.
Sul piano tecnico viene confermata la fiducia in Malesani ma anche il girone di ritorno comincia con 2 ulteriori sconfitte con Fiorentina (0-2) e Inter (1-0). Il Cagliari, passato sotto la gestione di Davide Ballardini, recupera 4 punti in 2 partite e mette ulteriormente nei guai la squadra del presidente Corsi, sempre più con l'acqua alla gola. Servirebbe una svolta, che arriva con la miglior serie positiva della stagione.
L'Empoli con una prova di forza incamera 3 vittorie consecutive, stendendo due big come Lazio e Napoli, battute rispettivamente 1-0 (rete di Vannucchi) ed 1-3 al San Paolo (a segno Pozzi con una doppietta e il nuovo acquisto Budel) e il Catania, diretta concorrente, superato 2-0 al Castellani con le reti di Giovinco e nuovamente di Budel.
Alla 24ª giornata la classifica sorride così nuovamente ai toscani, risaliti in 14ª posizione con 25 punti, 3 in più di Parma e Siena, appaiate al quartultimo posto. Malesani e la piazza sorridono, convinti che il peggio sia passato.
E forse proprio lì l'Empoli commette un grave errore: pensa che la strada sia in discesa e invece ripiomba presto nell'incubo, anche a causa del grave infortunio occorso al San Paolo al suo bomber Pozzi, che segnando da posizione defilata il suo secondo goal al San Paolo riporta la rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio destro che significa per lui chiusura anticipata della stagione.
Nonostante l'illusoria vittoria sul Catania, la squadra, privata del suo bomber, piomba nuovamente nel problema del goal e scivola progressivamente in basso in classifica. Vannucchi, Giovinco e Saudati non riescono a garantire quell'apporto di reti necessario per invertire il trend e l'Empoli nelle successive 7 giornate colleziona 6 sconfitte e un pareggio a reti inviolate con la Juventus.
Il capolinea dell'avventura di Malesani in azzurro è la gara casalinga persa 0-2 al Castellani contro la Sampdoria. L'Empoli è ormai ultimo in classifica con 26 punti a 3 lunghezze dalla salvezza, e, nonostante una rosa sulla carta di valore, non sembra avere le forze per ritirarsi su.
Così il patron Corsi opta per una nuova sferzata e il secondo cambio stagionale in panchina: via Malesani, al suo posto torna Cagni per tentare l'impresa con un rush finale che dev'essere per forza di livello. L'Empoli, effettivamente, inizia a pedalare, macinando risultati positivi.
Le successive 4 giornate portano in cascina 7 punti, con 2 vittorie a spese del Torino (0-1 goal di Vannucchi) e del Genoa (0-1 rete di Ignazio Abate), un pareggio col Parma (1-1, a segno Giovinco) e una sconfitta col sorprendente Cagliari (2-0 per i sardi al Sant'Elia), protagonista con Ballardini di un girone di ritorno eccezionale.
L'Empoli alla 35ª è così terzultimo con la Reggina a quota 33 punti e si profila un testa a testa fra i toscani e i calabresi. Tutto è ancora possibile. Ma la squadra di Cagni incappa in una sanguinosa sconfitta interna con l'Udinese (0-1), propiziata da un goal di Quagliarella, e ripiomba al penultimo posto a 2 lunghezze dal Catania, quartultimo.
Alla penultima giornata la sfida di Reggio Calabria con la Reggina, portatasi a 36 punti, 3 in più dei rivali, è fondamentale: chi vince è quasi salvo, chi perde rischia grosso. I padroni di casa si tirano fuori dalla lotta salvezza con un perentorio 2-0 nella ripresa targato Barreto e Amoruso.
L'Empoli è al tappeto ma ha ancora un'occasione: se batte in casa il Livorno, il Parma non vince con l'Inter e il Catania perde con la Roma la squadra di Cagni sarebbe salva in virtù degli scontri diretti favorevoli contro gli etnei (sconfitta 1-0 in Sicilia e vittoria al Castellani per 2-0).
Ma la circostanza non si verifica: nonostante la vittoria nel derby con gli amaranto (2-1 grazie ai goal di Buscè e Saudati) e quella dell'Inter di Mancini sul Parma (0-2), il Catania strappa un pareggio per 1-1 alla Roma, grazie ad un goal in zona Cesarini del 'Malaka' Martínez, si salva e condanna alla Serie B la squadra toscana.
L'Empoli dei grandi nomi chiudeva incredibilmente al terzultimo posto con 36 punti, ad una lunghezza dalla salvezza, e dovrà fare i conti con un'amara retrocessione. I 7 goal di Pozzi, i 6 di Giovinco, i 5 di Vannucchi e i 4 di Saudati non erano bastati a garantire ai toscani la permanenza in Serie A.
Fra i nuovi arrivati, Abate, Antonini e Marzorati erano stati i più costanti. A conti fatti, a parte i 2 centri di Budel nel girone di ritorno, era mancato invece alla squadra l'apporto in zona-goal dei centrocampisti: Marchisio (che dalla stagione successiva, tornato a Torino, avrebbe giocato ad alti livelli) concludeva la sua esperienza in Toscana con alcune buone prove ma nessun goal in 26 presenze; il grande acquisto estivo, Giacomazzi, faceva peggio fermandosi a 20 apparizioni senza reti.
Fra i difensori, Adani collezionava soltanto 6 presenze, mentre la scommessa Rincon era stata relegata a riserva dopo il disastro in Coppa UEFA e non aveva mai visto il campo in campionato.
Il giovane Volpato (13 presenze e zero goal) si rivelerà giusto una meteora. Lo stesso portiere Balli, pilastro dell'anno precedente, nel girone di ritorno era stato rimpiazzato da Bassi per un rendimento non all'altezza. Numeri e situazioni di quella che nella storia dell'Empoli è ricordata (malvolentieri) come una stagione horror.


