Euro 2008, per la Croazia, si è rivelato 'agrodolce'. Partenza a razzo nei gironi, poi l'eliminazione ai quarti per mano della Turchia. Ma nell'avventura della Nazionale allora guidata da Slaven Bilic, spicca la favola di Ivan Klasnic.
L'attaccante in quel momento in forza al Nantes, dopo aver dovuto fronteggiare un grave problema ai reni, è riuscito a rientrare tra i convocati della Croazia per la spedizione in Austria e Svizzera realizzando due goal: alla Polonia e proprio ai turchi.
"A livello personale è stato molto speciale. Avevo appena vinto una grande battaglia contro la malattia, stavo tornando da un trapianto di reni. Quindi, è stato soprattutto un grande piacere essere lì. Volevo partecipare ed era importante esserci. E' stato un successo per me prima ancora che il torneo iniziasse. Per me è stata una specie di corsa contro il tempo e l'ho vinta".
Nelle idee di Bilic, Klasnic rappresentava un'alternativa ai titolari.
"Ero tornato a giocare a calcio dopo una malattia, volevo solo giocare le mie partite, dare il mio contributo e aiutare la mia squadra. Non avevo altre pretese. Essere lì e farne parte, in quel momento, era già un grande orgoglio".
Per la Croazia un inizio di Europeo super, coi successi contro Austria e Germania senza però che Klasnic trovasse spazio.
"Come ho detto, stavo tornando da un trapianto di reni. Stavo solo pensando a divertirmi e aiutare la mia squadra. Ed è quello che ho fatto contro la Polonia. In questa partita c'erano molti giocatori che non avevano giocato le prime partite e tutti volevamo cogliere questa opportunità. E l'abbiamo fatto".
"Dopo tutto quello che avevo passato, mi sentivo la persona più felice del mondo in quel momento. Ricordo dov'ero un anno prima e adesso essere lì, tornare a quel livello, difendere i colori del tuo Paese e segnare agli Europei ... è stato semplicemente fantastico. Si potrebbe dire che è stato il traguardo più memorabile della mia carriera, sì".
Contro la Turchia, per i croati, è giunta una delusione difficile da smaltire.
"Dopo il mio goal ai supplementari, forse abbiamo festeggiato come se avessimo già vinto. Eravamo quasi fuori dal campo e senza magliette. Eravamo felici come se fosse finita. Ma purtroppo nel calcio non finisce finché l'arbitro non fischia la fine. La Turchia è stata fortunata a pareggiare ed è per questo che abbiamo perso".
Una giornata storta, culminata col ko ai rigori.
"Sì, è stato molto difficile rimanere concentrati. È stato un duro colpo per il morale. Oggi non possiamo cambiare nulla. Abbiamo perso. Loro sono stati più fortunati. Dopo la partita eravamo molto tristi. Tutti piangevano nello spogliatoio perché non abbiamo capito come abbiamo fatto a perdere quella partita".
Klasnic, ad ogni modo, non mostra rammarico.
"Nessun rimpianto. Perché fino a quel momento abbiamo fatto un ottimo torneo. Dopo tre partite eravamo nella migliore situazione. Abbiamo vinto producendo un bellissimo calcio. Andava tutto bene. E l'atmosfera era eccellente. Forse inconsciamente, questo è quello che ci ha fatto perdere".
"Ci siamo detti "ok, giochiamo contro la Turchia. Ci sono buone possibilità che arriviamo in semifinale dove troveremo la Germania e la batteremo ancora". Ci siamo già visti in finale, forse. Ma, come ho detto, non siamo stati fortunati. Ovviamente c'era molta frustrazione in quel momento e oggi non possiamo farci niente".
L'ex centravanti, riavvolge il nastro col sorriso.
"Sì, sicuramente sono di più i ricordi belli. Per me personalmente, dopo tutto quello che ho dovuto sopportare. Nessuno avrebbe potuto dirlo pochi mesi prima. E se qualcuno me lo avesse detto, lo avrei preso per pazzo".
"I miei compagni di squadra mi sono stati vicini. Ero uno di loro, si sono presi cura di me e mi hanno fatto sentire a mio agio. Quando sei in buona salute puoi assaporare tutto nella vita. E puoi essere qualsiasi cosa tu voglia essere".
GettyNonostante la situazione, Bilic convocò Klasnic e ripercorre così Euro 2008.
"Per me è stata una scelta ovvia. Dal momento in cui era tornato a giocare, ed era competitivo con il suo club, non c'era motivo per non convocarlo. Era un giocatore molto importante nella nostra squadra in quel momento. Aveva esperienza, era un centravanti che poteva aiutarci molto. Non avevo assolutamente dubbi che ci sarebbe stato utile. Per me e anche per tutta la squadra è stato bello averlo. Ed era in forma. Sì, stava tornando da un trapianto di reni, ma si era già ripreso e le sue prestazioni col club lo avevano dimostrato. Ed è per questo che nella mia testa non c'era alcun punto interrogativo su di lui".
"Era trattato allo stesso modo di qualsiasi altro giocatore, per il semplice motivo che non aveva bisogno di essere trattato in modo diverso. Non era un nuovo nella rosa, aveva già giocato tante partite con questa squadra. Lui non ha presentato alcuna richiesta allo staff tecnico o medico. Era in ottime condizioni. Quindi sì, doveva stare attento nella sua alimentazione e controllare ciò che mangiava ma per il resto non c'erano problemi. Non aveva bisogno di risparmiarsi durante l'allenamento. Ha lavorato sodo, come qualsiasi altro giocatore".
Bilic parla poi dei 90' di Klasnic contro la Polonia.
"Ha giocato dall'inizio e ha segnato il goal della vittoria per noi. Penso che sia stato l'uomo della partita. Ma non abbiamo mai dubitato di lui perché è stato un grande attaccante. In area si è comportato sempre bene. Aveva l'istinto 'omicida'".
"E' stato anche un momento molto emozionante per lui. Se lo meritava dopo tutti i sacrifici che aveva fatto. Tornare ad alti livelli dopo tutto quello che aveva passato. Tutta la squadra gli ha fatto i complimenti ed era molto contenta per lui".
Ai quarti, come detto, l'eliminazione contro la Turchia che non ha cancellato però le emozioni per quanto vissuto da Klasnic.
"Sicuramente eravamo molto frustrati e delusi per come siamo usciti contro la Turchia. Siamo stati sfortunati. Ed è un peccato perché Ivan era entrato dalla panchina e ha segnato quel goal ai tempi supplementari. Dopo tutto quello che aveva vissuto, sarebbe stato degno di un film hollywoodiano se ci fossimo qualificati grazie a lui. Purtroppo non è successo. Ma questo non toglie nulla a ciò che ha vissuto. La sensazione generale è rimasta positiva. Per quello che abbiamo condiviso insieme e per questa meravigliosa storia con Ivan".
"Non si tratta solo di calcio ma di relazioni umane. È stato un grande piacere per me vivere questa avventura. Era un grande gruppo ed eravamo fortunati a poter contare su Ivan. Il fatto che facesse parte di questa storia ha contribuito a rendere l'atmosfera migliore, memorabile. Era con la squadra due anni prima ai Mondiali in Germania e quando abbiamo saputo del trapianto di reni è stato un grande shock per noi. Quindi riaverlo di nuovo con noi, è stato un grande piacere. Perché è un bravissimo ragazzo. Si merita quello che ha vissuto durante quel torneo, e anche molto di più. Si merita il meglio dalla sua vita".
