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Hernanes InterGetty Images

Hernanes post Lazio: regressione e dimenticatoio

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C'è un Hernanes pre e post Lazio. C'è un Hernanes che, nelle avventure avute con Inter e Juventus, non ha saputo lasciare il segno. Da una parte, il primo vero colpo messo a segno dall'ex proprietario nerazzurro, Erick Thohir. Dall'altra, l'acquisto della Signora dopo aver fallito l'assalto a Julian Draxler.

Prima Milano, poi Torino. Ma senza lasciare il segno. Storie complicate e sfociate - dopo tre anni fuori dal contesto biancoceleste - nel passaggio al dimenticatoio. Quello caratterizzato dai soldoni cinesi e dall'affetto brasiliano.

Punto di riferimento assoluto per il popolo laziale, il "Profeta" nella capitale ha fatto ampiamente il suo: 156 presenze, 41 goal, una Coppa Italia. Un rendimento pazzesco, spalleggiato dal definitivo salto di qualità trovato in quattro anni e mezzo di militanza.

Un interprete sublime della linea metodista, e non solo, che nelle battute conclusive del mercato di riparazione del 2014 aveva spinto l'Inter a impegnarsi per 13 milioni più 2 di bonus.

Ma ogni ambiente fa storia a sé. E imporsi all'ombra del Duomo, alle volte, può diventare maledettamente complicato: soprattutto se non supportato da una struttura adeguata. Anni confusi per una formazione prima allenata da Mazzarri e poi da Mancini, alle prese con un misero ottavo posto. 

Un contesto tattico anarchico e complicato, in cui Hernanes fin da subito riscontra grosse problematiche. L'unica soddisfazione? La doppietta rifilata all'Olimpico alla sua amata Lazio. D'altro canto, si sa, alle volte il calcio sa rendersi dannatamente crudele. 

Nell'annata successiva, invece, il brasiliano sale decisamente di tono. Contributi più efficaci che, infatti, fanno registrare 5 goal in 36 presenze. Bottino non male, condiderando la quarta piazza finale.

Un percorso di crescita graduale che, improvvisamente, confluisce in una clamorosa cessione alla Juventus. Già, l'acerrima rivale. Che, alla disperata caccia di un elemento offensivo, decide di fiondarsi sul tuttofare verdeoro.

Impegnati nel tentare di chiudere l'acquisto di Draxler dallo Schalke 04, Marotta e Paratici incappano in una brutta sorpresa: il Wolfsburg. Il club della Bassa Sassonia, con un autentico blitz, beffa la Signora, complicando - e non poco - i suoi piani.

Ecco dunque, al fotofinish del mercato estivo 2015, il colpo gobbo. Assegno da 11 milioni più 2 di bonus, e contratto triennale per il giocatore. Un nuovo mondo per Hernanes che, dal nulla, si ritrova a percorrere la tratta A4.

Il tecnico bianconero di quei tempi, Max Allegri, ha voglia di 4-3-1-2. E il Profeta, quanto meno sulla carta, rappresenta un elemento funzionale a cui affidare un ruolo dietro le punte. Ma i contributi non convincono: movimenti errati, poco passo e zero idee.

Hernanes comemora vitória sobre Fortaleza

Dunque, spazio a un posto nelle rotazioni del centrocampo. Ma senza lampi, con una sola rete al termine della prima stagione nel capoluogo piemontese. Nei mesi venturi la storia propone poco o nulla. Un equivoco tattico che, nel febbraio 2017, giunge al capolinea: cessione all'Hebei China Fortune  per 8 milioni di euro più 2 milioni di bonus. Fortuna vera per  Madama .

Dell'esperienza bianconera, comunque, resta la bacheca: campionato e Coppa Italia. Archiviata la parentesi cinese, Hernanes è tornato al San Paolo. Dove tutto è iniziato. Dopo un altro triennio il Recife e l'addio al calcio. Dopo quindici anni e tante capriole.

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