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Gabigol Bologna Inter Serie AGetty Images

Gabigol all'Inter: dalla presentazione in pompa magna al flop

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Estate 2016. La maggioranza delle quote dell'Inter è stata ceduta da qualche mese al Gruppo Suning, Erick Thohir resta formalmente alla presidenza ma la campagna acquisti va concordata con la nuova proprietà. Proprio la diversità di vedute fra la famiglia Zhang e Roberto Mancini porta il tecnico jesino a rassegnare le dimissioni appena 13 giorni prima dall'inizio della Serie A. Thohir decide allora di affidare la panchina della squadra al suo pallino Franck De Boer e per riportare entusiasmo fra i tifosi insegue un colpo di mercato. Si guarda in particolare in casa del Brasile Olimpico, che ha appena conquistato la medaglia d'oro a Rio de Janeiro.

Il grande obiettivo è Gabriel Jesus, che gioca nel Palmeiras ed è la stella assoluta di quella Nazionale. L'Inter presenta una buona offerta al 'Verdão' per l'attaccante, ma alla fine è lui a scegliere il Manchester City, per un motivo ben preciso: vuole essere allenato da Pep Guardiola. Ecco dunque che il D.s. nerazzurro Piero Ausilio vede sfumare il suo obiettivo, e decide di ripiegare su un suo connazionale, anche lui attaccante e anche lui campione olimpico: Gabriel Barbosa Almeida, soprannominato Gabigol.

Nato il 30 agosto del 1996 a São Bernardo do Campo, nello Stato di San Paolo, si è formato calcisticamente con il Santos, squadra con cui milita da 3 stagioni con 24 goal nel Campionato Brasiliano, nel quale nel 2015 si aggiudica il premio di 'Giocatore rivelazione', 57 complessivi includendo anche i tornei statali e le coppe. Numeri importanti, che spingono Ausilio a investire su di lui. Le referenze, del resto, sono importanti e autorevoli: a scoprirlo e a portarlo al Santos all'età di 8 anni fu il grande Zito, leggenda della Nazionale verdeoro e del Peixe, dopo averlo visto all'opera in una gara di calcio a 5.

Gabigol Denmark Brazil Rio 2016 Olympics 10082016

Alle Olimpiadi di Rio Gabigol ha segnato 2 goal, una in meno rispetto a Gabriel Jesus, ma l'attaccante ha anche debuttato nella Nazionale maggiore del Brasile, dove conta 4 presenze e 2 reti. L'Inter si convince della bontà dell'operazione e offre circa 30 milioni di euro al Santos. La fumata bianca arriva il 30 agosto. Il club nerazzurro con un comunicato ufficiale annuncia la chiusura dell'affare, con il giocatore che percepirà un ingaggio da 2 milioni e mezzo di euro a stagione fino al 2021.

"Nel giorno del suo ventesimo compleanno Gabriel Barbosa Almeida diventa un giocatore dell'Inter! L'attaccante brasiliano classe 1996 ha firmato un contratto fino al 2021 con i nerazzurri e arriva a Milano dopo quattro stagioni al Santos (...) in attesa di poterlo ammirare nella 'Scala del calcio', la società e i tifosi nerazzurri gli danno un caloroso benvenuto, augurandogli un felice compleanno e una straordinaria carriera con la maglia dell'Inter".

I tifosi nerazzurri sognano un nuovo Ronaldo, e l'attesa per l'arrivo del giocatore brasiliano diventa di giorno in giorno più grande. 

"Io non vado all'Inter per soldi, o perché il Santos mi ha messo sotto pressione - dichiara l'attaccante ai giornalisti dopo essersi congedato dal Santos - Vado perché questo è ciò che voglio. Il prezzo è alto, è una grande cosa, ma lo è pure la sfida che mi attende". 

Dopo il bagno di folla del 26 agosto a Malpensa, quando il calciatore è sbarcato per la prima volta a Milano, la sua presentazione ufficiale all'auditorium Pirelli, il 22 settembre, il giorno del compleanno ufficiale di Ronaldo (fu registrato all'anagrafe 4 giorni in ritardo, ndr) è un vero show mediatico. L'attaccante è stato accolto nella sala conferenze dello sponsor dopo un video che lo ha mostrato prima sotto al Cristo Redentore di Rio e poi sui tetti di Milano, e che evoca lo spot che vedeva protagonista Il Fenomeno. All'interno dell'Auditorium tutte le persone indossano una maglia azzurra con stemma nero dell'Inter per creare una coreografia scenografica.

"Abbiamo l'onore di presentare 20 anni dopo un grande brasiliano. - dichiara l'a.d. di Pirelli Tronchetti Provera, che fa gli onori di casa - L'ultimo che ho presentato è stato Ronaldo. Grosse responsabilità per lui? Deve pensare a giocare, non gli mettiamo pressione".

 Il clima è di grande entusiasmo, come confermano le parole di Piero Ausilio.

"Tronchetti Provera ci chiedeva, un anno fa, di spiegare le prospettive di questa squadra. Voleva un sogno. Mi disse di cercare buoni giocatori, ottimi uomini. Ma voleva un giocatore che potesse interpretare il sogno della nuova Inter. Ora sta a Gabigol interpretarlo, siamo sicuri che lui, essendo un ragazzo serio, saprà trasformare tutto questo in realtà".

Gabigol Inter 22092016Divulgação/Internazionale

Gabigol, che sceglie la maglia numero 96 (il suo anno di nascita), raccoglie la sfida, ma forse accortosi delle aspettative molto alte, prova a buttare acqua sul fuoco.

"Sono molto contento, è un giorno speciale per me e per l'Inter. Ma non possiamo fare paragoni con Ronaldo, che ha fatto la storia del calcio. Io sono Gabriel Barbosa, sono molto felice e voglio fare la storia di questa società. L'Inter è sempre stata la mia prima opzione, anche se avevo altre offerte che mi hanno fatto contento. Sono sempre stato felice del loro interesse e del progetto proposto. È un grande club, con una grande struttura: io voglio dare una mano per vincere in Italia e per arrivare in Champions".

Una cosa è certa: i tifosi, la dirigenza e la nuova proprietà si aspettano da lui grandi cose. Purtroppo però, sul campo la stagione andrà molto diversamente dal preventivato per l'Inter e per Gabigol. Le limitazioni legate al fair play finanziario impediscono di iscrivere l'attaccante nella lista UEFA, competizione dalla quale i nerazzurri escono prematuramente. I risultati danno torto a De Boer anche in campionato e portano al suo esonero dopo aver raccolto appena 14 punti nelle prime 11 giornate. Al suo posto inizialmente opera Stefano Vecchi, tecnico della Primavera, con cui si concretizza l'uscita dalla Coppa.

Intanto per Gabigol la domenica successiva alla presentazione, il 25 settembre, arriva l'esordio in Serie A nel corso della sfida contro il Bologna a San Siro, terminata 1-1. L'attaccante brasiliano entra in campo al 73' al posto di Candreva. Poi però colleziona una lunga serie di panchine e un'esclusione. Durante la sosta di novembre per le Nazionali, Stefano Pioli assume la guida tecnica della squadra e il nuovo allenatore cerca di valorizzare l'investimento societario. La seconda e la terza presenza stagionale in campionato del nuovo acquisto arrivano contro Sassuolo e Lazio, ma l'ex Santos gioca in tutto appena 5 minuti e presto diventa l'oggetto misterioso dell'Inter.

La squadra vive di alti e bassi, lui inizia a non sopportare lo scarso utilizzo e chiede di giocare di più. Il carattere chiuso e introverso non lo aiuta ad ambientarsi in un calcio molto diverso da quello brasiliano. Il periodo migliore arriva per lui da fine gennaio a marzo. In poco più di un mese colleziona infatti ben 4 presenze in 5 gare. Non viene utilizzato soltanto contro la Juve, per il resto gioca con Pescara (14'), prendendosi un calcione da Benali per i colpi di tacco continui, Empoli e Bologna (16') e Roma (15'). 

Gabigol Inter

Con gli emiliani, a conferma dei progressi del giovane attaccante, il 19 febbraio 2017 arriva anche la prima rete in Serie A. L'azione parte da Banega, che, spalle alla porta, si gira con la palla fra i piedi e fa filtrare il pallone sulla destra per D'Ambrosio: cross teso del laterale nerazzurro sul secondo palo, dove è appostato Gabigol, per il quale è un gioco da ragazzi segnare. L'attaccante sfiora anche la doppietta personale nel finale, con Masina che gli nega la gioia salvando sulla linea. Il suo goal, realizzato alla stessa squadra contro cui nel 1997 Ronaldo 'Il Fenomeno' si era sbloccato, porta comunque 3 punti pesanti all'Inter di Pioli.

I tifosi sognano che accada lo stesso anche per Gabigol, ma così non sarà. Il brasiliano torna ad essere poco considerato dal suo allenatore e chiude la stagione con una presenza in Coppa Italia e 9 presenze e un solo goal in Serie A. Le ultime due apparizioni in campo arrivano nel mese di maggio contro Genoa (18') e Sassuolo (12') senza lasciare il segno, per complessivi 111 minuti. Troppo poco per chi avrebbe dovuto rivelarsi la promessa del futuro per il club. I nerazzurri chiudono al 7° posto con appena 2 punti conquistati nelle ultime sette giornate.

Pioli è esonerato e in panchina arriva Luciano Spalletti, Gabigol dopo un solo anno viene mandato in prestito con diritto di riscatto al Benfica. Il suo impatto con il calcio italiano è stato fallimentare. L'attaccante si è rivelato acerbo dal punto di vista tattico e temperamentale, pagando anche la stagione negativa dell'Inter. Pure in Portogallo, peraltro, trova poco spazio (5 presenze e un solo goal). 

Gabigol Flamengo Del Valle Recopa 26 02 2020

Per rigenerarlo, allora, l'Inter lo rimanda a casa, sempre a titolo temporaneo. Prima al Santos, poi al Flamengo, dove Gabigol riprende a segnare con una regolarità impressionante: 27 goal complessivi nel 2018 con il Peixe, addirittura 43 nel 2019 con i rubro-negri. Il primo anno vince il titolo di Capocannoniere del Brasileirão con 18 goal in 35 presenze, il secondo con 25 reti in 29 partite. L'attaccante è inoltre re dei bomber anche in Copa Libertadores, dove totalizza 9 goal in 12 presenze.

A livello di squadra vince 2 Campionati paulisti con il Santos, un Campionato brasiliano, la Copa Libertadores e un Campionato carioca con il Flamengo, mentre perde il Mondiale per club contro il Liverpool. Queste prestazioni gli valgono il ritorno in Nazionale dopo 3 anni e il Pallone d'Oro del Sudamerica. Anche l'inizio del 2020 è per lui eccezionale, con la conquista della Recopa Sudamericana e della Supercoppa del Brasile. I tifosi dell'Inter pensano a un possibile ritorno in Italia, ma è il giocatore stesso a fare chiarezza.

“Credo proprio che non tornerò in Italia. Ovviamente rispetto l’Inter perché ho un contratto. Non sono molto in contatto con la società. Adesso vediamo cosa succede, dopo la finale se ne parlerà. All’Inter non ho avuto molte opportunità, ho giocato pochi minuti. Ma è stato un periodo importante della mia carriera perché ero in una grande squadra ed è stato bello comunque, ho imparato tanto dagli altri calciatori che porto sempre nel mio cuore".

A gennaio arriva così l'addio definitivo all'Inter, che limita i danni economici e incassa 18 milioni di euro (più un bonusin caso di futura rivendita) per la sua cessione a titolo definitivo al Flamengo. Dopo esser stato presentato in grande stile, nel suo unico anno in Italia il centravanti brasiliano non ha reso come ci si attendeva. Le responsabilità vanno tuttavia suddivise con il club milanese, che a sua volta non è riuscito a valorizzarlo, non lo ha aspettato e non gli ha dato fiducia. Alla luce delle prestazioni fornite da Gabigol negli ultimi 3 anni, per i nerazzurri crescono però i rimpianti.

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