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Gabriel Jesus Ausilio GabigolGoal

Sliding doors Inter: quando Ausilio scelse tra Gabriel Jesus e Gabigol

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I tifosi dell'Inter hanno spesso vissuto estati sulla cresta dell'onda con la palma di favoriti per lo Scudetto, frutto di campagne acquisti sensazionali che facevano sognare in grande: un piccolo sentore di ciò lo si ebbe nel 2016 quando, con il Roberto Mancini 2.0 in panchina, vennero spesi fior di milioni dopo anni di vacche magre.

Quella era la prima sessione di mercato con Suning all'opera, segno di rinnovate ambizioni che però non ebbero come risultato diretto i trionfi sul campo: colpa anche e soprattutto di scelte strategiche errate con l'arrivo di uomini sbagliati al momento sbagliato, quando invece c'era bisogno solo di solide certezze per poter tornare a competere nella lotta Scudetto.

E l'estate del 2016 è ricordata ancora oggi per un intreccio di mercato tinto del verdeoro del Brasile che, in quell'anno, ospitò le Olimpiadi in quel di Rio de Janeiro: oltre alla stella indiscussa Neymar, nella selezione di calcio olimpica che si laureò campione erano presenti anche due ragazzi che all'epoca rappresentavano le speranze più grandi del movimento sudamericano, Gabriel Jesus e Gabigol.

Entrambi finirono sul taccuino del ds nerazzurro Piero Ausilio che, almeno inizialmente, andò in pressing sul Palmeiras per Gabriel Jesus, leader tecnico del 'Verdão' campione del Brasile in quell'anno: le chances di vederlo a Milano si facevano giorno dopo giorno più importanti, ma l'Inter non aveva ancora fatto i conti con la potenza del Manchester City che aveva appena ingaggiato Pep Guardiola, l'asso nella manica vincente per convincere il giovane brasiliano a scegliere la causa inglese.

Gabriel Jesus Manchester City 2019-20Getty Images

Proprio il fascino carismatico del tecnico catalano risultò alla fine decisivo: nelle casse del Palmeiras finirono 32 milioni di euro, con il giocatore che si aggregò alla sua nuova squadra il gennaio successivo. Eppure l'Inter fu davvero vicina a Gabriel Jesus, come si evince da queste passate dichiarazioni di Ausilio.

"Lo abbiamo trattato per un mese, la nostra offerta era migliore rispetto a quella del Manchester City. Il Palmeiras voleva venderlo a noi, poi gli agenti del ragazzo ci fecero sapere che preferiva essere allenato da Guardiola".

Tutt'ora non se ne conoscono i motivi, fatto sta che Roberto Mancini ai primi di agosto decise clamorosamente di dimettersi: forse in parte c'entrava proprio il mancato arrivo di Gabriel Jesus, 'colmato' con il ripiegamento sul connazionale Gabigol, reduce dall'oro conquistato alle Olimpiadi in cui segnò due reti, una in meno dell'attuale numero nove dei 'Citizens'.

Gabigol Inter

La trattativa andò in porto ad una cifra importante: circa 30 milioni al Santos e arrivo a Milano in grande stile, con tanto di presentazione all'Auditorium Pirelli che a molti ricordò il clamore mediatico dell'acquisto di un altro brasiliano, Ronaldo 'Il Fenomeno', avvenuto 19 anni prima. Purtroppo per lui, Gabigol non riuscirà a replicare le gesta del famoso connazionale e l'operazione di mercato si rivelerà un flop assoluto: solo un goal in dieci presenze totali e via ad una girandola di prestiti trasformatasi in cessione a titolo definitivo al Flamengo, dove il classe 1996 si è rilanciato vincendo il Brasileirao e la Copa Libertadores.

Non possiamo sapere quali risultati avrebbe ottenuto l'Inter con un Gabriel Jesus in più nel motore che avrebbe composto una coppia goal formidabile con Mauro Icardi, ma una cosa è certa: fare peggio di Gabigol sarebbe stato praticamente impossibile, seppur il contesto caotico in cui si trovarono a giocare i nerazzurri non offrisse le condizioni ambientali ideali per poter sfondare come invece è accaduto in Inghilterra sotto la guida di Guardiola. Discriminante inconsapevole della stagione interista, iniziata male e conclusa peggio.

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