Numero 1, anche se ora sfoggia con fierezza il 77. Gianluigi Buffon è fatto così: si diverte a primeggiare, anche a 42 anni. Una sfida dietro l'altra, un obiettivo sempre da raggiungere. Mai sazio, mai contento. In una sola parola: perfezionista.
E nell'ultimo scudetto vinto dalla Juventus ci sono, eccome, anche le manone di SuperGigi. Rientrato a Torino per coprire sapientemente le spalle di Szczesny, il carrarino s'è messo a completa disposizione della società. Instaurando, fin da subito, ottimo rapporto con Maurizio Sarri. Che, infatti, ha sempre espresso pareri lusinghieri nei confronti dell'ex PSG.
Un'avventura intrigante, quella transalpina, ma che ha lasciato subito spazio al rientro in bianconero. Fortemente voluto, tra gli altri, dal presidente Andrea Agnelli. Insomma, mancava ancora qualcosa. Proprio come spiegato da Buffon nel corso di un'intervista al 'Corriere dello Sport':
"Sono contento, alla fine, per me era importante chiudere dei cassetti, altrimenti qualcosa sarebbe rimasto incompiuto. Avevo un obiettivo: arrivare ai 10 scudetti, visto che 2 me li hanno scippati. Ci sono riuscito. Anche il record di presenze mi fa piacere. Ma non è stato un anno facile Io mi sono sempre adattato, di natura sono altruista, però dovevo fare i conti con ciò che ho rappresentato e che penso ancora di rappresentare".

Calciopoli, si sa, resta una ferita aperta per il popolo bianconero. Detto ciò, da aggiungere ai due revocati, per Buffon le vittorie in campionato sono 10. Un numero mostruoso, ma che fotografa alla perfezione le gesta del miglior portiere della storia.
Una stella cucita sul petto, arrivata grazie a un modus operandi inimitabile. Perché a SuperGigi mai nessuno ha regalato niente. Tutto sudato, tutto meritato. Con un'ossessione dal nome Champions League. Competizione, questa, mai vinta dall'estremo difensore toscano.
Alle porte, sebbene la Juve non sembri arrivarci nel migliore dei modi, una nuova possibilità. Piede premuto sull'acceleratore, per non avere rimpianti. E, dal canto suo, Gigi è un valore aggiunto. Decisamente. Dentro e fuori il rettangolo di gioco, con un futuro - dirigenziale - ancora tutta da scoprire. Ma non imminente.
Alla Continassa, con estrema convinzione, hanno deciso di consolidare il matrimonio con un altro anno di contratto. Merito, soprattutto considerando la bontà delle prestazioni offerte. La carta d'identità, ormai, non è più verde. La mentalità, invece, sì.


