Sì, è la vigilia di una partita di campionato. Contro l'Atalanta, per la precisione. Ed è per questo che è stata fissata la conferenza stampa di Massimiliano Allegri. Ma l'attenzione, dopo quanto accaduto nelle scorse ore, non può che vertere principalmente sulla penalizzazione inflitta alla Juventus e su una classifica che impedisce almeno per il momento di considerare la sfida contro i bergamaschi come uno scontro diretto per un posto Champions.
Il tecnico bianconero apre quindi la conferenza cercando di mantenere la concentrazione sul campo
"Domani è una partita importante e speciale, bisogna ricompattarsi ancora di più tutti, con profilo basso e lavorare, pensando solo al campo. Meno 15? Non cambia assolutamente niente, dobbiamo fare dei punti. Queste vicende giudiziarie riguardano la società, ci sarà un ricorso. La classifica è un dato di fatto per il momento: abbiamo 22 punti e dobbiamo cercare di vincere per arrivare a 25. Dobbiamo fare il nostro dovere, la sentenza definitiva arriverà tra due mesi. E non bisogna ritrovarsi tra due mesi con rimpianti perché non abbiamo fatto quanto dovevamo fare. Non sono in grado di analizzare la gravità. L’unica cosa certa è che bisogna accettare la sentenza di ieri. Bisogna stare in silenzio, profilo molto basso, e fare questa sfida partendo da 22 punti”.
Allegri quindi conferma il confronto tra la società e la squadra.
"Ho parlato con Scanavino di quanto accaduto ieri, oggi alle 14.30 il direttore assieme al presidente Ferrero parlerà alla squadra. Tutte le situazioni vanno trasformate in un’opportunità. Questa è l’opportunità di fare una stagione al massimo, poi vedremo come andrà. La squadra sa benissimo cosa bisogna fare, per noi non è cambiato niente. Assolutamente. Bisogna avere una forza interiore e ri-calarsi nella classifica. Abbiamo l'Europa League, abbiamo la Coppa Italia e abbiamo 60 punti in campionato da conquistare".
Tornando al campo, l'allenatore bianconero annuncia il recupero di Cuadrado e quello probabile di Rabiot mentre slitta ancora il rientro di Pogba e Vlahovic. Riguardo al suo futuro poi Allegri è chiaro.
"Io sono l’allenatore della Juve e rimarrò l’allenatore della Juve. A meno che non mi mandino via. Nei momenti di difficoltà bisogna essere bravi, uomini, nell’assumersi le responsabilità. Quando le cose vanno bene, siamo tutti bravi”.
Infine il tecnico racconta di pensare ancora al quarto posto, ora distante ben dodici punti.
"Quando ieri sera mi hanno detto della richiesta dei nove punti, subito ho fatto il calcolo di quanti punti servivano per andare in Champions; alla sentenza ho rifatto un altro calcolo. Per arrivarci bisogna fare una cosa straordinaria".

