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Lautaro Calhanoglu InterGOAL

Gazzetta dello Sport - Telefonata tra Lautaro e Calhanoglu: cosa si sono detti dopo la polemica post-Fluminense

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La prematura eliminazione dal Mondiale per Club è stata la miccia della polemica che in queste ore sta coinvolgendo due tra i giocatori più rappresentativi dell'Inter: da un lato capitan Lautaro Martinez, dall'altro Hakan Calhanoglu.

Le fortissime sirene di mercato che stanno riguardando il turco da più di una settimana a questa parte hanno contribuito ad alimentare l'alone di mistero su una vicenda che rischia di trascinare al proprio interno anche Marcus Thuram, complice il 'like' della discordia al post social del metronomo turco in risposta alle dichiarazioni del bomber argentino.

Proprio Lautaro e Calhanoglu, come riferito da 'La Gazzetta dello Sport', hanno avuto modo di parlarsi nelle scorse ore: contatto telefonico tra i due per provare, quantomeno, a fare un po' di chiarezza che al momento non sembra lo scenario più fattibile.

  • LE PAROLE DI LAUTARO DOPO INTER-FLUMINENSE

    Tutto è partito dalle dichiarazioni al vetriolo di Lautaro che, ai microfoni di 'Mediaset', ha utilizzato parole dure nei confronti di chi - a suo dire - non starebbe dedicandosi anima e corpo alla causa comune del club.

    "Il messaggio deve essere chiaro: chi vuole restare deve restare, chi non vuole restare deve andare via. Voglio lottare per obiettivi importanti, questa è una maglia importante e questo deve essere il messaggio. Per rimanere in alto e portare trofei dobbiamo avere voglia, questo è il messaggio".

    A 'DAZN' ha poi rincarato la dose, rivelando l'esistenza di alcuni episodi nocivi per l'intero gruppo squadra.

    "Io non voglio perdere. Ora voglio dire una cosa: qua bisogna voler restare. Capito? Perché qua si lotta per obiettivi. Il messaggio è chiaro: chi vuole restare resti, chi vuole andare via vada via. Noi qua facciamo di tutto e ho visto tante cose che non mi sono piaciute. Io sono il capitano e voglio continuare a restare in alto. Il messaggio è chiaro. Chi non vuole restare arrivederci".

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  • MAROTTA E IL RIFERIMENTO A CALHANOGLU

    Nessun nome fatto dal capitano dell'Inter, a differenza del presidente Giuseppe Marotta che ha puntato il dito contro Calhanoglu, considerato il destinatario degli attacchi dell'argentino subito dopo Inter-Fluminense.

    "Io dico che l'intervento di Lautaro - le dichiarazioni rilasciate a Sport Mediaset - è molto emozionante e significativo, lui è il capitano e vuole senso di appartenenza. Ma io l'ho sempre detto, quando un giocatore dirà di voler andare via, la porta è spalancata. Non l'ha detto lui ma lo dico io, il discorso è riferito a Calhanoglu. Ma non dobbiamo buttare la croce su Calhanoglu, parleremo con lui. Per adesso non ci sono i presupposti per separare le nostre strade, se ci saranno lo faremo senza problemi".

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  • IL POST DI CALHANOGLU E IL 'LIKE' DI THURAM

    La replica di Calhanoglu non si è poi fatta attendere: tramite un post Instagram, il turco ha difeso la propria posizione in risposta agli aggiornamenti provenienti dagli Stati Uniti. Un pensiero che ha raccolto l'apprezzamento di Marko Arnautovic (il cui contratto con l'Inter è da poco scaduto) e soprattutto di Marcus Thuram.

    "Dopo l'infortunio nella finale di Champions League - ha scritto Calhanoglu - abbiamo comunque deciso che partissi con la squadra per gli Stati Uniti. Essere lì, anche senza poter scendere in campo, è stato importante per me. Volevo stare vicino al gruppo, dare il mio supporto. Purtroppo, durante un allenamento negli USA, ho riportato un altro infortunio - in una zona diversa. La diagnosi è stata chiara: uno strappo muscolare. Per questo non ho potuto giocare in questa competizione. Non c'è altro. Nessun retroscena. Ieri abbiamo perso. E fa male. L'ho vissuta con tristezza, non solo da calciatore, ma da persona che tiene davvero a questa squadra. Nonostante l'infortunio, subito dopo il fischio finale ho chiamato alcuni compagni per far sentire il mio sostegno. Perché quando ci tieni, è quello che fai. Quello che mi ha colpito di più, però, sono state le parole arrivate dopo. Parole dure. Parole che dividono, non uniscono. In tutta la mia carriera non ho mai cercato scuse. Mi sono sempre preso le mie responsabilità. Ho giocato anche con il dolore. E nei momenti difficili, ho sempre cercato di essere un punto di riferimento".

    "Rispetto ogni opinione - prosegue il post di Calhanoglu - anche quella di un compagno, anche quella del presidente. Ma il rispetto non può essere a senso unico. L'ho sempre dimostrato, dentro e fuori dal campo. E credo che nel calcio, come nella vita, la vera forza stia proprio nel sapersi rispettare, soprattutto nei momenti più delicati. Non ho mai tradito questa maglia. Non ho mai detto di non essere felice all'Inter. In passato ho ricevuto offerte - anche molto importanti. Ma ho scelto di restare. Perché so cosa rappresenta per me questa maglia. E pensavo che le mie scelte parlassero da sole. Ho avuto l'onore di essere il capitano della mia nazionale. E lì ho imparato che il vero leader è quello che resta accanto ai suoi compagni, non quello che cerca un colpevole quando è più facile farlo. Amo questo sport. Amo questo club. E amo questi colori, per cui ogni giorno ho dato tutto. Il futuro? Lo vedremo. Ma la storia ricorderà sempre chi è rimasto in piedi. Non chi ha alzato di più la voce".

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  • TELEFONATA LAUTARO-CALHANOGLU: COSA SI SONO DETTI

    'La Gazzetta dello Sport' riferisce il contatto telefonico avvenuto in queste ore di subbuglio tra Lautaro e Calhanoglu, i quali hanno provato a spiegare la propria posizione che li ha indotti ai rispettivi comportamenti.

    Non c'è stato un vero e proprio chiarimento, anche perché una frattura del genere è sempre difficile da sanare: a maggior ragione senza un contatto diretto di persona, che potrebbe quantomeno ammorbidire uno scenario ad oggi quasi indecifrabile.

    Calhanoglu resta il sogno del Galatasaray, che però non ha ancora recapitato un'offerta sul tavolo di Marotta e Ausilio: per la partenza in direzione Istanbul del centrocampista potrebbero 'bastare' anche 30 milioni, sebbene questi recenti sviluppi abbiano contribuito a indebolire la forza di negoziazione dell'Inter in merito a un'eventuale trattativa con la controparte giallorossa.

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