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Maurizio Zamparini Palermo chairman Serie AGetty

Quando Zamparini portò 12 giocatori e l'allenatore dal Venezia al Palermo

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Maurizio Zamparini, grazie ai 52 esoneri collezionati in 28 anni da presidente, passerà con ogni probabilità alla storia come uno dei più grandi mangia-allenatori di tutti i tempi. Ma durante la sua lunga carriera nel mondo del calcio altri episodi a dir poco curiosi non sono di certo mancati. Anzi.

Corre infatti il mese di luglio del 2002 quando l'allora patron del Venezia lascia il club della Laguna dopo 15 anni per sposare la causa del Palermo, portando con sè ben 12 calciatori e l'allenatore Glerean. Un vero e proprio ratto che farà a dir poco infuriare i tifosi veneti rimasti senza presidente e, soprattutto, senza mezza squadra a poche settimane dall'inizio del campionato di Serie B. Peraltro a ritiro ampiamente cominciato.

D'altronde però ormai da molti mesi lo stesso Zamparini ha preannunciato l'intenzione di abbandonare la nave, come ampiamente dimostrato anche dal tentativo di acquistare il pacchetto di maggioranza del Genoa prima che Sensi gli metta sul piatto quello del Palermo chiudendo il passaggio di consegne in pochissimi giorni, con reciproca soddisfazione delle parti in causa.

A fare precipitare definitivamente la situazione, incrinando in modo irreparabile il rapporto tra Zamparini e il Venezia, più che la retrocessione dalla A alla B sono le difficoltà incontrate dal presidente friulano nella realizzazione del nuovo stadio di proprietà. Difficoltà evidentemente giudicate insormontabili da Zamparini che così preferirà guardarsi intorno cogliendo al volo l'occasione rosanero.

Maurizio Zamparini - PalermoGetty

Zamparini quindi sbarca in Sicilia, a dire la verità tra lo scetticismo generale, il 21 luglio del 2002 pagando a Sensi una cifra compresa tra i 15 e i 20 milioni di euro e nel giro di appena 24 ore rinforza la rosa del Palermo con 12 calciatori: il portiere Rossi, i difensori Bilica, Conteh e Modesto, i centrocampisti Lai, Marasco, Morrone, Ongfiang, Santana e Soligo, gli attaccanti Di Napoli e Maniero.

Tutti sotto contratto col Venezia e partiti in pullman dal ritiro dei lagunari in quel di Pergine Valsugana per arrivare a Longarone, sede di quello rosanero, dopo soli 119 km di viaggio. 12 giocatori ai quali si aggiungeranno dopo qualche giorno anche Budan e Ciullo oltre al direttore sportivo Foschi e all'allenatore Glerean che, all'epoca dei fatti, ammetterà.

"Io ho firmato per Zamparini e l'accordo era che eventualmente l'avrei seguito anche in qualche altra squadra". 

Genoa o Palermo che sia, insomma. A Venezia, dunque, alla fine rimane il solo Bellotto con tanti giovani e i senatori dello spogliatoio Brivio, Bettarini, Pavan e Bressan. Nonostante la diaspora e gli innumerevoli problemi societari nati dall'addio di Zamparini, però, i lagunari alla fine della stagione 2002/03 riescono miracolosamente a salvarsi senza troppi patemi mentre il Palermo manca la promozione in Serie A al primo colpo subendo anche l'onta della sconfitta casalinga proprio per mano del Venezia.

Promozione che per i rosanero ariverà comunque dodici mesi dopo grazie a un campionato di B dominato, alla regia di Eugenio Corini e ai 30 goal siglati da un certo Luca Toni che, da lì a qualche anno, si laurea Campione del Mondo con l'Italia insieme al compagno Fabio Grosso, autore del goal decisivo nella semifinale contro la Germania e dell'ultimo rigore durante la lotteria contro la Francia.

Il finale della storia però alla fine sarà triste per entrambe le società e passerà tramite un doloroso fallimento: ma se il Venezia è ormai tornato da qualche anno in Serie B sfiorando anche la promozione in Serie A con Pippo Inzaghi in panchina, il nuovo Palermo invece è ripartito dalla Serie D e nella prossima stagione giocherà in Serie C. I fasti dell'era Zamparini, insomma, sono ancora lontani.

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