Il 21 novembre 2020 non sarà mai un giorno come tutti gli altri per il calcio tedesco, perché a Berlino, all’Olympiastadion, si è stabilito uno di quei record difficilmente battibili: Youssoufa Moukoko è diventato il giocatore più giovane di sempre a debuttare in Bundesliga, a 16 anni e un giorno. Considerando che l’età minima per poter giocare nel massimo tedesco è proprio di 16 anni, provare a superare il nativo di Yaoundé, ma cresciuto ad Amburgo, sarà una sfida ai limiti dell’impossibile, per il quale servirà il fortunato supporto del calendario.
Mettendo piede in campo al posto di Haaland, peraltro fresco autore di un poker, Moukoko ha scritto una pagina di storia raramente avvicinabile. Ha abbassato il precedente record di 334 giorni: apparteva a Nuri Sahin, che lo ha stabilito con la stessa magia giallonera. Tanti si sono avvicinati, nessuno lo ha mai superato. Anche perché, fino a qualche mese prima del 16° compleanno di Moukoko, la soglia minima d’età per esordire in Bundesliga era di 17 anni, abbassata secondo molti proprio per permettere a quel ragazzo troppo dominante nelle serie minori di arrivare subito al livello più alto.
Ha passato gli anni nelle giovanili a spaccare le reti, tenendo una media di due goal a partita, anche di più quando stava al St. Pauli: è nato a Yaoundé da genitori camerunesi che poi si sono trasferiti ad Amburgo, mentre lui è cresciuto con i nonni. Il Dortmund lo ha preso nel 2016, consapevole di aver per le mani un enfant prodige, che si è guadagnato nel giro di poco tempo paragoni con Samuel Eto’o. Anche se il tecnico Lucien Favre ha sempre voluto proteggerlo.
“Ha un potenziale fantastico, in allenamento ci fa divertire, ma dovremmo evitare di spingere troppo sull’acceleratore e lasciare che le cose facciano il loro corso lentamente”.
Il suo dominio fisico e tecnico sugli avversari lo ha portato a bruciare le tappe: Favre lo ha presto ad allenarsi con i grandi quando aveva soltanto 15 anni, e non ha mai sfigurato. Tanto che pure per trovare il suo primo gol ci ha messo meno di un mese. 16 anni e 28 giorni, ancora a Berlino, stavolta nella zona est, sul campo dell’Union. Il club aveva predicato calma, ma si è accorto che la crescita esplosiva del ragazzo non accennava a frenare.
Con il ritorno di Edin Terzic in panchina, nell’estate 2022, per Moukoko sono cambiate le prospettive. Non più un giovane aggregato alla prima squadra, ma anche un pezzo importante della stessa. Si apprestava ad essere il vice di Sébastien Haller, ma dopo il problema di salute occorso al franco-ivoriano ha iniziato ad avere più occasioni, anche complici le enormi difficoltà di Anthony Modeste, di 16 anni più vecchio.
Moukoko ha scelto il modo migliore per convincere lo staff tecnico e i tifosi gialloneri: è stato da subito decisivo dalla panchina, a Friburgo, e soprattutto nel derby contro gli odiati rivali dello Schalke 04. Un colpo di testa che lo ha fatto entrare inevitabilmente nel cuore dei fan e l’ha fatto scalare le gerarchie di Terzic, con il quale ha instaurato un rapporto speciale.
Titolare in pianta stabile, con 6 goal e altrettanti assist tra campionato e coppe. E la chiamata di Hansi Flick per il Mondiale è arrivata, senza sembrare una sorpresa. Su Instagram ha ringraziato prima di tutto la famiglia, poi lo staff tecnico del Bvb. È il più giovane convocato di Qatar 2022.
“Sono qui per imparare, voglio fare esperienza: è qualcosa di speciale essere convocato a 17 anni”, ha detto in conferenza stampa.
Il 20 novembre, giorno della partita inaugurale, spegne 18 candeline. Raggiungere la maggiore età gli permetterà di firmare un contratto da professionista con una durata superiore ai canonici tre anni concessi ai minorenni: il suo attuale accordo va in scadenza a giugno 2023. La Bild aveva raccontato che le difficoltà nelle trattative sarebbero dovute anche ad una situazione familiare non facile.
“Sarò io a prendere la decisione: a Dortmund mi sento a mio agio e sento la piena fiducia dell’allenatore”.
Getty ImagesPer pensare al futuro ci sarà tempo: la priorità di Mouki adesso è quella di imporsi in Qatar. Ha fatto il suo esordio assoluto contro l’Oman in amichevole giocando da titolare: è rimasto in campo 45 minuti, ha persino colpito un palo. Il goal sarebbe stato il punto esclamativo perfetto sulla sua carriera ‘da minorenne’, prima che di fatto ne inizi un’altra. Con ogni probabilità, sempre con il giallonero addosso.
È il più giovane di sempre in Bundesliga ad aver esordito, aver segnato un goal, ad aver segnato una doppietta e persino ad aver raggiunto la doppia cifra. Ha bagnato con un goal il Klassiker, il Revierderby. Tutti si sono accorti del su talento, chi prima e chi dopo. Anche Erling Haaland, proprio colui che ha sostituito nel giorno del suo esordio.
“A 15 anni io ero a giocare a Byrne, nella mia città natale, mentre lui già gioca con il Dortmund: non ho mai visto uno così forte alla sua età, è molto più forte di me”.
E se lo dice lui…


