Cinque anni dopo lo sbarco di Hidetoshi Nakata, portato in Italia dal Perugia di Gaucci e capace di vincere uno Scudetto da protagonista con la Roma di Capello, nel 2003 la Sampdoria di Beppe Marotta decide di ripetere l'operazione made in Japan acquistando Atsushi Yanagisawa dal Kashima Antlers. Il ragazzo in patria è una sorta di eroe, tanto che Zico, all'epoca giocatore della squadra nipponica, lo incorona come suo possibile erede.
L'inizio di carriera in effetti è folgorante, con Yanagisawa che realizza qualcosa come 50 goal in due campionati. Presto però arretrerà il suo raggio di azione finendo col perdere confidenza con la porta avversaria. Porta dalle nostre parti non centrerà quasi mai, realizzando la sua unica rete in Coppa Italia durante un Messina-Acireale.
Yanagisawa muove i primi passi nel FC Higashi Jr. Youth, scuola calcio celebre in Giappone anche grazie a un noto cartone animato. Quindi, da liceale, inizia a giocare con la squadra della scuola, Toyama Daiichi High, fino a quando a mettere gli occhi su di lui non è una delle società calcistiche più importanti del Paese, i Kashima Antlers appunto. Debutta a 19 anni e tre giorni dopo firma il suo primo goal. Zico se ne innamora subito e assicura: "Quel ragazzo sarà il mio erede".
In effetti le prime due stagioni di Yanagisawa sono da record: segna qualcosa come 50 reti diventando il più giovane capocannoniere giapponese di tutti i tempi grazie a una media di 2,25 goal a partita. Nel 1997 viene nominato miglior giovane del campionato, mentre l'anno dopo scippa il titolo di giocatore dell'anno addirittura a Nakata. Yanagisawa, insomma, è una vera e propria star per tifosi, ragazzine e addetti ai lavori catturando l'attenzione anche per la particolare capigliatura di colore rosso.
Molto presto però Yanagisawa cambierà ruolo, diventando prima una seconda punta e poi un esterno offensivo a causa di un fisico non troppo imponente abbinato a una discreta velocità e una buona tecnica di base. La media-goal così si abbassa sensibilmente, mentre Atsushi si trasforma da finalizzatore a rifinitore regalando parecchi assist vincenti ai compagni con cui gioca sia nel club che in Nazionale. Cercato da diverse società europee, Yanagisawa preferisce restare in Giappone fino ai Mondiali del 2002, quando è una delle stelle della rappresentativa di casa insieme a Nakata, Ono e Inamoto.
L'Italia inizia a conoscere da vicino Yanagisawa proprio durante l'amichevole pre-Mondiali tra gli Azzurri e il Giappone quando firma il goal del momentaneo vantaggio mandando in crisi Bruno Pizzul, allora telecronista della gara per la Rai, che lo ribattezza Yanagashiwa. Titolare fisso della nazionale nipponica nella kermesse iridata, non trova la via del goal ma fornisce due assist e risulta determinante per la qualificazione agli ottavi di finale dove il Giappone viene eliminato dalla Turchia.
A portarlo in Serie A, come detto, è la Sampdoria che nell'estate 2003 lo mette a disposizione di Novellino in un reparto offensivo completato da Bazzani, Flachi, Marazzina e Cristiano Doni. Yanagisawa arriva in prestito con diritto di riscatto fissato a soli 350 mila dollari. Un affare, sembra, tanto che il procuratore si complimenta pubblicamente con Beppe Marotta.
"Non è solo un’operazione commerciale. Yanagisawa è un buon giocatore, molto motivato. Cerezo gli ha già insegnato tutti gli schemi del calcio italiano. Complimenti a Marotta per l’ottimo colpo”.
La Sampdoria ha così la sua risposta dal Sol Levante ai cugini del Genoa, che nella stagione 1994/95 accolsero Kazu Miura, rimasto nel nostro campionato solo un anno ma capace di segnare proprio nel Derby della Lanterna. L'avventura italiana di Yanagisawa, insomma, parte con le migliori aspettative e anche il diretto interessato sembra credere fermamente nella possibilità di sfondare nel nostro campionato citando paragoni illustri.
"Voglio dimostrare che sono all’altezza del campionato italiano. Inzaghi è il giocatore italiano che mi piace di più. Nakata e Cerezo mi hanno parlato molto del vostro calcio, mi hanno spiegato che si tratta di un test molto severo”.
Test che purtroppo Yanagisawa non supera. Il giapponese in Italia sarà una meteora, collezionando appena 15 presenze con la Sampdoria di cui solo due da titolare senza mai trovare la via del goal. Goal che invece a gennaio 2021 troverà il connazionale Yoshida, che diventa così il primo giapponese a segnare con la maglia blucerchiata ed al termine della partita contro il Parma dedica un simpatico video-messaggio proprio a Yanagisawa.
"Ciao Yanagisawa, io ho segnato più di te che pure giocavi in attacco".
Un vero e proprio flop, insomma, tanto che l'unico guizzo della sua esperienza a Genova resta un rigore conquistato contro il Brescia e poi realizzato da Flachi. Troppo poco insomma per convincere la Sampdoria a riscattarlo. Yanagisawa così torna in patria ma a concedergli un'altra occasione nel nostro campionato è il Messina.
“Per essere qui in ritiro ho rinunciato a disputare la Coppa d’Asia con il Giappone. Ma stavolta voglio cominciare col piede giusto, sapendo quanto una buona preparazione sia importante per tutta l’annata. Voglio calarmi nella nuova realtà e mettermi subito a disposizione del Messina”.
Sulle rive dello Stretto ritrova il connazionale Nakamura, che negli stessi anni indossa la maglia della Reggina. Anche se la sfida più sentita per Yanagisawa resta quella contro la sua ex squadra, colpevole evidentemente di averlo scaricato troppo in fretta.
"Conosco bene Shunsuke dai tempi del liceo. Siamo troppo amici per essere rivali, ma ho saputo che tra Messina e Reggina c’è una grande e sana rivalità sportiva. In questi giorni Nakamura mi è stato particolarmente vicino. Ci siamo sentiti spesso, mi ha parlato di Bortolo Mutti che ha avuto a Reggio Calabria due stagioni fa. Mi ha manifestato l’affetto di sempre, ma questo non mi impedisce di cercare di batterlo nei derby. La gara più importante sarà invece quella contro la Sampdoria: vorrei batterli con un mio goal”.
Yanagisawa resta a Messina un anno e mezzo ma non sfonda, anzi l'unico goal della sua esperienza italiana arriva solo in Coppa Italia quando schierato titolare in coppia con Riccardo Zampagna firma la rete del momentaneo 3-0 contro l'Acireale. Un fuoco di paglia che non basta per convincere i siciliani a puntare ancora su di lui. Il calcio, d'altronde, non era la prima passione di Yanagisawa che da piccolo avrebbe preferito un altro sport.
"Volevo giocare a baseball, ma c’era un limite d’età ed ero troppo giovane. Nella squadra di calcio del mio amico, invece, poteva giocare chiunque”.
Poco prima dei Mondiali 2006 quindi Yanagisawa torna in patria, dove a tratti farà rivedere le qualità per cui era diventato un eroe nazionale vincendo pure un altro campionato e una Coppa del Giappone, prima di appendere gli scarpini definitivamente al chiodo nel 2014.
Yanagisawa oggi ha iniziato una nuova carriera e - dopo l'esperienza da vice in prima squadra - è l'allenatore dell'Under 18 dei Kashima Antlers, la stessa squadra in cui ha vissuto gli anni migliori da calciatore e ha conquistato la ribalta internazionale. L'Italia invece, tra Sampdoria e Messina, resta una parentesi non troppo fortunata.


