Chi l’avrebbe mai detto che il 19 maggio 2018 non sarebbe stato l’atto finale di Gianluigi Buffon con la maglia della Juventus. Un uragano di emozioni, un addio sfociato clamorosamente in un arrivederci. Parigi val bene una messa, ma soprattutto va bene un anno.
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Meglio tornare a casa, soprattutto se la chiamata arriva direttamente dal presidente. Perché, si sa, il rapporto tra SuperGigi e Andrea Agnelli è sempre stato eccezionale. Insomma, molto più di un legame lavorativo.
Alla Continassa, dunque, nell’ultima sessione di mercato hanno deciso di cogliere un’opportunità extra lusso. Dentro un uomo chiave. Dentro un campione carismatico, chiamato ad accompagnare l’insediamento di Maurizio Sarri. Dentro, soprattutto, un top player che sa ancora fare la differenza.
Fosse dipeso dai vertici del PSG, e dal parere di Thomas Tuchel, a quest’ora Buffon sarebbe ancora protagonista in terra francese. Ma, seppur garbatamente, Gigi ha scelto di chiudere l’avventura transalpina. Questione di stimoli. Questione che, per lui, la Juve è tutto. Al di là dello stipendio, a di là delle gerarchie ben definite. Per il fuoriclasse toscano, si scrive Vecchia Signora ma si legge casa. E tornare in famiglia è sempre cosa buona e giusta.
Dal Verona aveva lasciato e dal Verona riparte. Buffon definisce quella di questa sera “una partita che per me non può essere normale”. In definitiva, un nuovo inizio nel nome del turnover. Maurizio Sarri, fin da subito, ha voluto mettere in chiaro le cose: il titolare si chiama Wojciech Szczesny. Stop.
Detto questo, le opportunità non mancano e non mancheranno. A partire da oggi, alle 18, quando Buffon tornerà ad assaporare il gusto dello Stadium. Reduce da un pre-campionato pimpante, con tanto di super prestazione sfornata contro l’Inter nell’International Champions Cup, il 77 juventino insegue il record di presenze – in serie A – detenuto da Paolo Maldini (647). Attualmente a quota 640, Buffon proverà a centrare l’ennesimo primato. Tanto per non perdere le buone abitudini.




