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2017-05-25-japan-halilhodzic©Getty Images

Vahid Halilhodzic, da grande bomber al record da allenatore con la maledizione dei Mondiali

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Da calciatore è stato un bomber giramondo, visto che in carriera ha realizzato oltre 200 goal giocando in vari Paesi, ma lo si ricorda di più da allenatore per un record e una sorta di maledizione che lo lega ai Mondiali: per 4 volte, infatti, Vahid Halilhodzic ha saputo condurre ai Mondiali quattro differenti Nazionali, ma in un'unica occasione, nel 2014 con l'Algeria, ha poi potuto guidare la squadra anche nella fase finale, venendo sempre esonerato nelle altre tre.

IL BOMBER DI JABLANICA

Nato a Jablanica, città bosniaca che all'epoca faceva parte dell'ex Repubblica Federale di Jugoslaviail 15 ottobre 1952, Vahid Halilhodzic inizia a giocare a calcio fin da bambino e a soli 16 anni approda nella Prva Liga.

Gioca da centravanti nel Velez Mostar, una delle squadre più importanti della Bosnia, e segna tanti goal. Milita con i Rodeni per 9 anni consecutivi, diventando un pilastro della squadra che per due volte, nel 1973 e nel 1974, si piazza al 2° posto nel massimo campionato slavo. Nella sua ultima stagione, il 1980/81, si toglie anche la soddisfazione di vincere la Coppa del Maresciallo Tito.

In finale il Velez Mostar si impone 3-2 sullo Željezničar di Sarajevo, e Halilhodzic è il mattatore con una doppietta che porta al successo la sua squadra. Di quell'edizione il bomber di Jablanica è anche il capocannoniere con 6 reti totali.

Dopo 103 goal nel solo campionato in 207 gare, nell'estate del 1981 Halilhodzic saluta il Velez Mostar e passa al Nantes, in Francia, inaugurando una nuova età di successi. Nel 1982/83 con i Canarini vince infatti il massimo campionato transalpino, mentre nel 1982 fa sua anche la Coppa delle Alpi e per due volte, nel 1983 (27 goal) e nel 1985 (28 reti) è il capocannoniere della Division 1. Chiude con il calcio giocato abbastanza presto, all'età di 30 anni, dopo un'esperienza di un solo anno con il PSG (8 reti in 18 partite di Division 1 con i parigini).

Le sue prestazioni e le sue statistiche gli valgono naturalmente anche la considerazione della Nazionale jugoslava. Vinti da miglior giocatore e capocannonieregli Europei Under 21 del 1978, con la Nazionale maggiore colleziona 8 reti in 15 partite e partecipa agli Europei 1976 e ai Mondiali di Spagna 1982.

Il 25 febbraio 1981 è anche convocato nella Selezione europea che all'Olimpico di Roma sfida l'Italia per raccogliere fondi per le vittime del terremoto dell'Irpinia. In campo a dominare è la squadra continentale, che si impone 3-0 anche grazie ad uno splendido goal su calcio di punizione "a foglia morta" segnato dal bomber di Jablanica.

HALILHODZIC ALLENATORE: IL RECORD E LA MALEDIZIONE DEI MONDIALI

Se la carriera da calciatore è stata sicuramente buona, quella da allenatore di Halilhodzic non è stata da meno. Il bosniaco ha iniziato la sua seconda vita da allenatore con la squadra in cui tutto era cominciato, il Velez Mostar, che ha guidato nel biennio 1990/92.

Ma la sua avventura in panchina lo contrassegnerà come allenatore giramondo. Nel 1993 torna in Francia, Paese che lo aveva già accolto da calciatore, e guida il Beauvais per una stagione.

Ma a segnare positivamente l'avventura da tecnico e l'esperienza successiva in Africa con il Raja Casablanca. Alla guida degli africani ottiene infatti due vittorie prestigiose, assicurandosi lo Scudetto marocchino e la Champions League africana battendo in finale i ghanesi dell'Obuasi Goldfields ai calci di rigore.

"Non avevo lavoro e la guerra in Jugoslavia mi aveva portato via tutto - racconterà -. Michel e Hidalgo mi chiamarono proponendomi questa opportunità. Non conoscevo la realtà, ma ho scoperto un club straordinario".

Tornato in Europa, allena così squadre importanti: Lille, Rennes, PSG, ma senza acuti particolari. Poi va in Turchia, per guidare il Trabzonspor, e in Arabia Saudita per allenare l'Al-Ittihad.

Parentesi che lo conducono, nel 2008, a diventare Commissario tecnico di una Nazionale, la Costa d'Avorio. I risultati lo premiano, visto che con lui in panchina gli Elefanti conquistano la qualificazione a Sudafrica 2010. Ma la gioia per il possibile primo Mondiale si spegne a pochi mesi dal traguardo.

La Costa d'Avorio manca l'appuntamento con la Coppa d'Africa, in un'edizione che è segnata dall'attentato prima dell'inizio alla Nazionale del Togo. A fare le spese del mancato successo è proprio il Ct., che viene sollevato dall'incarico. Sarà poi rimpiazzato con Sven-Goran Eriksson.

"Drogba e Yaya Touré non volevano scendere in campo, avevano paura - ricorderà -. Penso che fossero quasi sollevati per l’eliminazione. Li capisco, avevano ragione, ma a me è costato il posto dopo aver centrato una qualificazione ai Mondiali eccezionale. Fu disgustoso: mandato via con un fax, senza che il presidente o il segretario si fossero degnati di dirmelo in faccia. I giocatori mi chiamarono dispiaciuti durante i Mondiali".

Lasciata la Costa d'Avorio firma 2 anni e mezzo con la Dinamo Zagabria, ma è sostituito nel maggio 2011. Approda quindi sulla panchina dell'Algeria, la seconda Nazionale della carriera. Anche questa volta Halilhodzic lavora bene e porta le Volpi del deserto a Brasile 2014 vincendo lo spareggio contro il Burkina Faso.

Questa volta non ci sono sorprese e il Ct. bosniaco può completare l'opera gestendo la squadra anche nella fase finale. I nordafricani, sconfitti di misura dal Belgio al debutto, si riscattano superando la Corea del Sud e pareggiando con la Russia e ottengono la qualificazione agli ottavi come secondi del Gruppo H.

Vahid Halilhodzic AlgeriaGetty Images

Agli ottavi l'Algeria, che può contare su giocatori del calibro di Mahrez e Slimani, causa problemi alla Germania (che poi vincerà il titolo) ma è estromessa dai tedeschi, che passano 2-1 ai tempi supplementari. Per Halilhodzic e i suoi ragazzi, nonostante la sconfitta, al rientro nel Paese c'è l'acclamazione popolare che suscita grande soddisfazione.

"I Mondiali 2014 sono un bel ricordo - affermerà - ma anche uno dei miei più grandi rimpianti".

Lasciata la panchina dell'Algeria dopo la bella avventura in terra sudamericana, Halilhodzic va in Turchia per accettare l'offerta del Trabzonspor. L'esperienza è tuttavia breve e dura appena 9 partite prima di trovare l'esonero.

Punto e a capo e il tecnico bosniaco con il gusto dell'esotico nel marzo 2015 dice di sì alla Nazionale Giapponese. E ancora una volta, incredibilmente, si dimostra un ottimo Ct. portando i nipponici ai Mondiali di Russia 2018 con un turno d'anticipo vincendo nella terza fase uno dei due gironi finali, il Gruppo B, davanti all'Arabia Saudita. È la terza qualificazione con 3 Nazionali diverse.

2017-06-12-japan-Vahid Halilhodzic(C)Getty Images

Ma non tutto è oro ciò che luccica e l'incrinarsi dei rapporti all'interno dello spogliatoio della squadra del Sol Levante e un pareggio col Mali e una sconfitta inattesa in amichevole con l'Ucraina rendono la situazione all'improvviso insanabile.

"È diventato impossibile - spiegherà Vahid ai giornalisti - stabilire un rapporto di comunicazione e di fiducia con i giocatori".

Per la seconda volta in carriera Halilhodzic riceve il benservito a tre mesi dai Mondiali. Sarà sostituito daAkira Nishino. Le parti giungono persino alle vie legali, con l'allenatore che denuncia la Federazione nipponica per danni e ottiene scuse scritte dal presidente federale e un risarcimento simbolico di un euro.

Tenta poi l'avventura al Nantes, società che lo aveva visto protagonista da calciatore e di cui assume la guida in corsa, ma prima dell'inizio della seconda stagione, per divergenze con la dirigenza all'inizio di agosto rassegna le dimissioni. Due settimane dopo non ha dubbi a dire di sì al Marocco, che cerca il sostituto di Hervé Renard, l'unico Ct. capace di vincere 2 Coppe d'Africa con 2 Nazionali diverse.

Maroc Vahid Halilhodzic SélectionneurGetty Images

Halilhodzic vede del resto un primato vicino e se in Coppa d'Africa il Marocco esce ai quarti di finale per mano dell'Egitto in virtù di un goal nei tempi supplementari di Trezeguet, nelle qualificazioni Mondiali il Ct. bosniaco è una sentenza e passa per la quarta volta in carriera battendo la Repubblica Democratica del Congonei playoff africani (1-1 in trasferta e netto 4-1 nel ritorno in casa).

Il re Mohammed VI in persona è entusiasta dell'impresa e lo chiama per congratularsi con lui.

"È una vittoria per tutto il suo popolo - dice Halilhodzic nell'occasione al sovrano -, spero che ne sia felice”.

Grazie al risultato ottenuto con il Marocco il Ct. bosniaco stabilisce un record difficilmente battibile: è l'unico ad essersi qualificato per 4 volte alla fase finale dei Mondiali con 4 Nazionali diverse. Sembra l'inizio di una bella e lunga storia: invece non sarà cosi. Assieme all'invidiabile primato, ecco quella che appare sempre più come una vera e propria maledizione Mondiale: a tre mesi dai Mondiali in Qatar è licenziato dalla Federcalcio marocchina, la FRMF, con un breve comunicato:

"A causa dei punti di vista divergenti tra la Federazione marocchina e l'allenatore Vahid Halilhodzic, le parti hanno deciso di separarsi amichevolmente".

Fra le colpe che gli sono imputate, oltre a divergenze insanabili con i dirigenti federali, quella di aver spinto all'addio alla Nazionale a soli 28 anni HakimZiyech, il giocatore più talentuoso dei Leoni dell'Atlante, da da lui non convocato nella precedente Coppa d'Africa. La squadra, dopo una trattativa con l'italiano Walter Mazzarri, viene affidata a Walid Regragui.

"Non mi aspettavo questa decisione e sto valutando se chiudere qui la mia carriera da allenatore - dichiara Halilhodzic ad 'N1' nel settembre 2022 -. Questa è la vita, a me ha dato molti alti e bassi. Penso di poterlo fare e di poter dire grazie al calcio. Ho ricevuto un bel po' di offerte, vedremo".

In fondo nella storia si entra anche così, dalla parte sbagliata, e il suo nome, in attesa di capire cosa deciderà di fare a 69 anni l'ex bomber di Jablanica, capace per 4 volte di qualificarsi ai Mondiali al timone di 4 Nazionali diverse, ma per 3 volte esonerato prima dell'inizio, resta impresso per sempre nella storia del calcio assieme a quelli di Bora Milutinovic e Carlos Alberto Parreira, i due Ct. che detengono il primato di 5 partecipazioni ai Mondiali con 5 Nazionali diverse.

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