Era iniziata per caso la sua avventura a Torino. In una calda estate, anno domini 2014, Conte abbandonava la sua vecchia Madama, strappando la fede bianconera per iniziare un nuovo cammino, nell'Italia, a Londra, a Milano. Agnelli sceglieva colui che aveva bacchettato il mondo bianconero per il famoso goal di Muntari, dall'altra parte. Sei anni dopo, sei anni dopo quel 16 luglio, Max Allegri chiude realmente con la Juventus.
Sì, non siamo nel 2019, non abbiamo saltato un anno così a caso. Semplicemente oggi, 30 giugno 2020, si conclude effettivamente il contratto del tecnico livornese con la Juventus.
Non è più zebrato da un anno, ma nei conti societari ed economici della Signora c'era ancora lui, due finalista di Champions, vincitore a più riprese di scudetto, Coppa Italia e Supercoppa Italiana. Insomma, 11 trofei in 5 anni. Le strade si sono separate effettivamente allora e si dividiono definitivamente ora.
Parliamoci chiaro, all'inizio tutti ebbero la stessa reazione. Storsero il naso i tifosi di vecchia data e i fedelissimi alla maglia della Juventus, divisi tra l'amore per Conte e l'odio sportivo per un Allegri che aveva guidato il Milan, una rivale.
Sembrava impossibile replicare l'operato dell'idolo pugliese e, invece, il Conte Max ha fatto meglio. Perché anche in Europa ha fatto la voce grossa, rischiando realmente di riportare la Champions League in città, quel maledetto trofeo non ancora giunto allo Stadium dopo la rinascita post Calciopoli.
Ora il cordone si taglia, con due mani a tenere le forbici: una è di Agnelli, l'altra dello stesso Allegri. Le due A si sono unite di comune accordo, spazzando via le voci a volte insistenti circa un possibile ritorno alla Juventus. Falso.
Oggi, ultimo giorno sotto contratto con la Juve, porta alla fine di una grande era per i tifosi bianconeri, mentre Sarri, il suo sostituto, ha sofferto due trofei volati via, ma lotta ancora per il campionato, in primis, e la Champions, nuovamente di scena ad agosto.
La Juventus dice addio ai sette milioni di contratto guadagnati da Allegri nell'ultimo periodo piemontese, incrementati da un percorso graduale ma netto. Ora il mister toscano, con il sorriso di chi sa di aver passato una parte importante della sua carriera tra i profumi e l'affetto di Torino, impara l'inglese, guarda oltre la Serie A e la sua Vecchia Signora.
Perché il futuro, a meno di sorprese, sarà probabilmente all'estero. Una questione che da oggi comincerà ad essere discussa, in mezzo al silenzio del diretto interessato e di un'annata che per le big del Vecchio Continente finirà solo con la fine della Champions.
La stabilità di Flick al Bayern Monaco, la nuova ascesa di Zidane al Real Madrid e le conferme di Klopp, Mourinho, Guardiola e Lampard in Inghilterra, sembrano limitare il futuro di Allegri. Auspicando, magari, nella chiamata del PSG.
Intanto l'unica cosa certa è la reale separazione tra Allegri e la Juventus, già avvenuta nel 2019 ma non effettivamente compiuta, visto il contratto in scadenza solo oggi, 30 giugno 2020. In quanto per tanti l'ultimo giorno fu il 17 maggio 2019, ma la realtà delle cose vede questa data, estiva, in mezzo a un nuovo calcio attorno al coronavirus, come data ultima del Max-bianconero.


