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Giochi del Mediterraneo 1997

L'U23 di Buffon, Totti e Fiore: l'Italia che trionfò ai Giochi del Mediterraneo

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Quando nel 1976 la UEFA decise di trasformare il Campionato Europeo U23 in Campionato Europeo U21, di fatto si segnò la fine della Nazionale U23. Nata ufficialmente nel 1967, lasciò il posto alla Nazionale B o alla Nazionale Olimpica, le due compagini che rappresentarono l’Italia nelle competizioni di categoria.

Quella che per anni era stata la selezione che aveva permesso ai suoi talenti di ‘prendere confidenza’ con l’Azzurro, cessò formalmente di esistere senza aver mai messo un trofeo in bacheca, il tutto almeno fino al 1997 quando la definizione venne ripristinata e a Marco Tardelli venne affidato un gruppo di altissimo livello.

Erano quegli gli anni nei quali l’Italia era considerata una delle più grandi fucine di talenti al mondo e non è un caso che i ragazzi figli di quella generazione calcistica poi la Nazionale Azzurra sul tetto del mondo riusciranno realmente a portarla qualche anno più tardi con il trionfo di Germania 2006.

Quella di Tardelli era una squadra costruita con un unico obiettivo: vincere i Giochi del Mediterraneo che proprio l’Italia avrebbe organizzato. Tra le tante discipline, il calcio avrebbe dovuto rappresentare il fiore all’occhiello del movimento sportivo italiano, e nulla venne lasciato al caso.

Di quella squadra fecero parte campioni che poi per anni sarebbero state stelle di primissimo livello della Serie A come Buffon, Fiore e Totti, oltre che altri ragazzi fortissimi come Sereni, Birindelli, Coco, Baronio, Giannicchedda, Cristiano Lucarelli e quello che fu il giocatore più discusso del torneo: Nicola Ventola.

Una vera e propria armata Azzurra che fece il suo esordio il 19 giugno allo stadio Pino Zaccheria. L’Italia, inserita nel Gruppo B, affronta nella sua prima uscita l’Albania. L’avversario è di quelli abbordabili sulla carta e la partita si mette sui binari giusti già al 13’ quando Ventola sblocca il risultato. Il goal del gioiello azzurro non viene incredibilmente accolto con favore dai tifosi italiani, perché tanto a Foggia, quanto a Lecce, si è deciso che è ‘vietato’ supportare il giovane attaccante, perché reo di indossare la maglia del Bari.

Nonostante i favori del pronostico e il goal di vantaggio, la gara resta in bilico fino all’ora di gioco, quando Baronio realizza la rete del 2-0. Da lì in poi è un assolo dei ragazzi di Tardelli. Prima Iannuzzi al 68’ e poi Fiore al 69’, trovano le reti che chiudono i giochi sul definitivo 4-0.

Nella seconda gara del girone agli Azzurrini basta un pareggio per passare il turno e contro la Jugoslavia, l’unica rivale ancora in corsa per l’approdo alle semifinali, ad Andria finirà 0-0.

Nel penultimo atto del torneo, il 23 giugno, avversaria dell’Italia è una delle favorite per la vittoria della medaglia d’oro: la Spagna. Si gioca a Lecce, la gara è tirata ma a sbloccarla ci pensa ancora il solito Ventola che, come ampiamente prevedibile viene sonoramente fischiato dai tifosi sugli spalti (alcuni supporter del Lecce cercheranno anche di raggiungerlo fisicamente). A mandare poi in archivio la pratica ci penserà Longo che al 93’ troverà il goal del definitivo 2-0 (su secondo assist di giornata di Totti).

Il 25 giugno è quello del trionfo Azzurro, di fatto l’unico nella storia dell’U23. Si gioca in uno degli impianti più belli d’Italia, il San Nicola, e contro la Turchia, davanti ad oltre 20000 tifosi, non c’è storia, anche se inizialmente le cose si mettono male.

Tardelli schiera una compagine più coperta rinunciando a Fiore, uno dei migliori del torneo, per rafforzare la difesa con Innocenti. Proprio il reparto difensivo ‘tradisce’ al 17’ quando, a causa anche di un paio di marcature sbagliate, Cetin trova il goal che gela Bari ed i tifosi Azzurri.

In realtà la differenza tecnica tra le due squadre era parsa evidente fin da subito e le doppiette di Ventola e di un sontuoso Totti, oltre che una prodezza balistica di Longo su punizione, vorranno poi dire 5-1 finale e soprattutto medaglia d’oro .

Totti e Buffon (che in quella finale fu sostituito alla fine del primo tempo), nove anni dopo condivisero un trionfo ancor più grande in Azzurro: quello del Mondiale 2006.

Altri ragazzi di quella squadra riuscirono poi in vario modo a dare il loro contributo anche in Nazionale maggiore (l'eroe di Bari, Nicola Ventola, invece non riusciì mai ad esordire), su tutti Stefano Fiore, che però sfiorò solo uno storico successo prima di lasciare l’Azzurro nel 2004 dopo ben 38 presenze condite da 2 reti. 

Giocò infatti tutte le partite di Euro 2000 da grande protagonista, compresa l’amara finale persa al Golden Goal contro la Francia. Quel giorno, era il 2 luglio, al 93’ l’Italia era avanti grazie ad un goal di Delvecchio, ma il destino aveva già deciso che quel giorno a festeggiare al De Kuip dovessero essere gli uomini di Roger Lemerre.

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