Relegato per la seconda volta di fila in panchina, Gonzalo Higuain fa il suo ingresso in Juventus - Olympiacos al 60' sostituendo Juan Cuadrado. Cambio tattico quello di Max Allegri, con conseguente spostamento di Douglas Costa sulla corsia destra e Mario Mandzukic in quella opposta. Il tutto, su base 4-2-3-1.
Ad accogliere l'inclusione del Pipita nel match, subito un coro spontaneo scandito dall' Allianz Arena: “Siamo venuti fin qui per vedere segnare Higuain”. Certe partite – le ultime tre – non saranno state individualmente superlative, ma l'affetto dei tifosi bianconeri verso l'attaccante sudamericano resta costante, netto e sincero.
L'ex bomber del Napoli entra in campo con la voglia di spaccare il mondo: subito ad attaccare il primo palo, poi il secondo; la condizione atletica non è delle ottimali, ma 30' degni di nota un numero 9 di tale caratura può e li deve fare.
E, come nelle più banali trame dei film, è proprio lui a sbloccare la sfida con l'Olympiacos: spedendo alle spalle di Proto un pallone e, soprattutto, tanta rabbia. Il Pipita, fino all'incontro contro i greci, aveva segnato solo in una delle otto partite di Champions League giocate nel 2017 (doppietta a Montecarlo il 3 maggio).
La sensazione è che, ancora una volta, Allegri abbia capito il momento. D'altronde, si sa, il tecnico toscano nella gestione delle risorse umane ha pochi rivali. Higuain, apparso nelle ultime uscite assai nervorso, nell'Europa che conta ritrova serenità e gioia personale. Insomma, un mercoledì proficuo destinato a rivelarsi salutare nel lungo periodo.
Getty ImagesIl meglio, come dicono i saggi, arriverà con il tempo. Anzi, no. Pallone invitante affidato a Dybala, Nikolaou prova un salvataggio disperato ma Mandzukic non perdona. Altro giro, altra nota lieta targata Gonzalo.
Alla Juventus, concetto storico, tutti vengono ritenuti importanti ma nessuno indispensabile. In questa lista, tuttavia, non può figurare Higuain; per capacità e blasone. Ecco perché, optando per due esclusioni consecutive dalla formazione titolare, l'allenatore livornese ha voluto per certi versi proteggere il suo puntero, risparmiandogli ulteriori brutti voti in pagella. E il diretto interessato, intelligentemente, s'è messo a disposizione della squadra, evitando polemiche e facendo parlare – tipico suo modus operandi – i fatti.
I numeri del Pipita nella serata di coppa: 13 palloni toccati, 87,5 % di passaggi riusciti, 1 goal, 2 tiri respinti e un'occasione creata.
In vista di Bergamo, dunque, i giochi dovrebbero essere pressoché fatti. Higuain corre verso la tanto agognata continuità. Magari, post Olympiacos, con un sorriso in più.


